Autore Topic: Presepe vivente : una riflessione  (Letto 1262 volte)

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Offline Domenico

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Presepe vivente : una riflessione
« il: Dicembre 27, 2018, 13:20:39 pm »
Ieri, come ogni anno, sono stato ad assistere al presepe vivente (rappresentazione, che, sebbene sia agnostico, rispetto moltissimo, come del resto lo stesso Natale).  Ricordo con piacere la piccola omelia del prete prima che iniziasse, un invito a guardarlo e riflettere su quella che è la società di oggi.
Passeggiando per le strade di quel piccolo borgo, guardavo i vari mestieri di una volta (il fabbro, il pastore, la sarta, ecc) e riflettevo su quanta dolcezza ci fosse nello star insieme a lavorare, in maniera del tutto informale, quale senso di pace potesse avere un fabbro, o un calzolaio, a lavorare vicino la propria casa, anzichè vivere in un posto lontano da essa, e dai propri affetti. Riflettevo sulla lentezza, con cui veniva effettuato il proprio lavoro, una lentezza che oggi è andata ormai perduta in nome di una non precisata produttività. Cercavo di immedesimarmi nell'artigiano che metteva amore nel proprio lavoro, anzichè sentirsi solo una piccola parte del processo produttivo.
Allo stesso tempo, pensavo a quanto fosse diversa la vita in una fabbrica o in un ufficio, costretti a indossare delle maschere, vviere in un mondo totalmente freddo, ad essere considerati ognuno di noi con una sorta di etichetta. A quanto abbiamo sacrificato oggi, in nome di una maggiore efficienza.
Riflettevo su quanto fosse stupido, quando una vittima di questo sistema impazzisce e commette dei crimini (in modo particolare negli USA), accanirsi contro le armi, anzichè contro la società che ha generato questo.
Ritorneremo, un giorno, a vivere noi stessi la vita di quel presepe?


Online Massimo

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Re:Presepe vivente : una riflessione
« Risposta #1 il: Dicembre 27, 2018, 14:59:51 pm »
Ritorneremo, un giorno, a vivere noi stessi la vita di quel presepe?
Molto prima di quanto tu non immagini: con lo scoppio della bolla speculativa dei derivati ritorneremo TUTTI a quel tipo di vita che hai ora descritto. Che ci piaccia o no. Le attività finanziarie non avranno più alcun valore e forse lo stesso contante non sarà nemmeno accettato nelle transazioni quotidiane, a meno che non si tratti di monete d'oro o d'argento. Si dovrà forse tornare forzatamente alla circolazione aurea e argentea per gli scambi necessari. E molto probabilmente all'economia domestica: ogni famiglia dovrà provvedere alla maggior parte dei propri bisogni. Lo Stato e l'economia di mercato avranno un ruolo marginale. Esattamente come nel medioevo. In fondo fu dalla crisi della civiltà greco-romana, dal crollo dell'Impero Romano che scaturì la società medioevale. Tra poco assisteremo al medesimo collasso con l'aggravante che mentre la caduta dell'Impero romano interessò solo una parte dell'umanità, questa volta il collasso sarà planetario.
Abbiamo avuto l'idiozia di imporre il nostro modello di sviluppo a tutto il globo terracqueo e il risultato sarà che la crisi sarà planetaria.
Non sarà una bella cosa da vedere e da vivere. Ma il mondo che ne verrà fuori sarà esattamente quello che hai adesso tratteggiato. Tra le cose che sparirà sarà comunque il femminismo: pur di sopravvivere e di mettere qualcosa sotto i denti le nostre femminucce saranno ben disposte anche a subire e accettare il ritorno del patriarcato o comunque il ritorno della rivalutazione del mondo maschile e del suo potere, dalle nostre femmine accolto con il sorriso sulle labbra, purchè le si prenda sotto protezione (e mantenimento). E allora ci sarà proprio da divertirsi. E chi vorrà farlo, da vendicarsi. Consoliamoci, dunque. Sempre che qualcuno ne abbia voglia e desiderio.

Offline freethinker

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Re:Presepe vivente : una riflessione
« Risposta #2 il: Dicembre 27, 2018, 15:01:06 pm »
Ieri, come ogni anno, sono stato ad assistere al presepe vivente (rappresentazione, che, sebbene sia agnostico, rispetto moltissimo, come del resto lo stesso Natale).  Ricordo con piacere la piccola omelia del prete prima che iniziasse, un invito a guardarlo e riflettere su quella che è la società di oggi.
Passeggiando per le strade di quel piccolo borgo, guardavo i vari mestieri di una volta (il fabbro, il pastore, la sarta, ecc) e riflettevo su quanta dolcezza ci fosse nello star insieme a lavorare, in maniera del tutto informale, quale senso di pace potesse avere un fabbro, o un calzolaio, a lavorare vicino la propria casa, anzichè vivere in un posto lontano da essa, e dai propri affetti. Riflettevo sulla lentezza, con cui veniva effettuato il proprio lavoro, una lentezza che oggi è andata ormai perduta in nome di una non precisata produttività. Cercavo di immedesimarmi nell'artigiano che metteva amore nel proprio lavoro, anzichè sentirsi solo una piccola parte del processo produttivo.
Allo stesso tempo, pensavo a quanto fosse diversa la vita in una fabbrica o in un ufficio, costretti a indossare delle maschere, vviere in un mondo totalmente freddo, ad essere considerati ognuno di noi con una sorta di etichetta. A quanto abbiamo sacrificato oggi, in nome di una maggiore efficienza.
Riflettevo su quanto fosse stupido, quando una vittima di questo sistema impazzisce e commette dei crimini (in modo particolare negli USA), accanirsi contro le armi, anzichè contro la società che ha generato questo.
Ritorneremo, un giorno, a vivere noi stessi la vita di quel presepe?

Considerazioni giustissime le tue, Domenico.
La società di oggi è gravemente malata, e il male da cui è affetta le è stato inoculato in anni di propaganda mediatica: un falso progresso, la metodica demolizione di tutto quanto esisteva di "antico" e di "tradizionale", quasi che si trattasse di qualcosa da perdere e da dimenticare, mentre invece è proprio la ricca eredità del passato che ha sempre permesso di costruire il nuovo!

I treni superveloci viaggiano anche oggi sulle rotaie come le vecchie vaporiere dell'ottocento, però poi i treni di oggi deragliano perchè il sublime progresso ha eliminato quei lavoratori che andavano avanti e indietro sulla linea a controllare i binari: capirai, una società "moderna" non può mica permettersi di tenere in vita lavori così obsoleti!

Non a caso nel presepe vivente hai potuto vedere gli antichi mestieri, quelli che la società moderna ha cercato in tutti i modi di etichettare come "arcaici" e legati ad una vita, quella contadina, che era veramente in armonia con la natura ed i suoi ritmi.
Altro che centri commerciali... :sick:
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Domenico

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Re:Presepe vivente : una riflessione
« Risposta #3 il: Dicembre 27, 2018, 15:32:35 pm »
Molto prima di quanto tu non immagini: con lo scoppio della bolla speculativa dei derivati ritorneremo TUTTI a quel tipo di vita che hai ora descritto. Che ci piaccia o no. Le attività finanziarie non avranno più alcun valore e forse lo stesso contante non sarà nemmeno accettato nelle transazioni quotidiane, a meno che non si tratti di monete d'oro o d'argento. Si dovrà forse tornare forzatamente alla circolazione aurea e argentea per gli scambi necessari. E molto probabilmente all'economia domestica: ogni famiglia dovrà provvedere alla maggior parte dei propri bisogni. Lo Stato e l'economia di mercato avranno un ruolo marginale. Esattamente come nel medioevo. In fondo fu dalla crisi della civiltà greco-romana, dal crollo dell'Impero Romano che scaturì la società medioevale. Tra poco assisteremo al medesimo collasso con l'aggravante che mentre la caduta dell'Impero romano interessò solo una parte dell'umanità, questa volta il collasso sarà planetario.
Abbiamo avuto l'idiozia di imporre il nostro modello di sviluppo a tutto il globo terracqueo e il risultato sarà che la crisi sarà planetaria.
Non sarà una bella cosa da vedere e da vivere. Ma il mondo che ne verrà fuori sarà esattamente quello che hai adesso tratteggiato. Tra le cose che sparirà sarà comunque il femminismo: pur di sopravvivere e di mettere qualcosa sotto i denti le nostre femminucce saranno ben disposte anche a subire e accettare il ritorno del patriarcato o comunque il ritorno della rivalutazione del mondo maschile e del suo potere, dalle nostre femmine accolto con il sorriso sulle labbra, purchè le si prenda sotto protezione (e mantenimento). E allora ci sarà proprio da divertirsi. E chi vorrà farlo, da vendicarsi. Consoliamoci, dunque. Sempre che qualcuno ne abbia voglia e desiderio.
Sono perfettamente d'accordo con quanto scritto, anche se credo ci sia da aggiungere il fatto che il mondo moderno non é sostenibile a livello, per cosi dire... 'psicologico':troppi omicidi, troppa delinquenza, e troppi casi di depressione causati da questo sistema. Credo che sarà questa la motivazione principale del cambiamento. Il problema è come realizzarlo