Ha suscitato sconcerto e orrore la vicenda delle due giovani turiste scandinave, una danese e l'altra norvegese, violentate ed uccise da alcuni affiliati all'Isis, a quanto sembra (o comunque simpatizzanti) che hanno anche provveduto a decapitarne una, le quali durante un viaggio in Marocco, hanno avuto la sventura di incappare in una disgrazia simile, spinte, certo, dal desiderio di avventura, ma forse anche dall'idea idiota che il mondo intero debba essere una gigantografia della Scandinavia che quindi ciò che è lecito fare alle donne da quelle parti impunemente, il campeggio libero, deve essere possibile a qualsiasi latitudine terrestre senza limiti, rischi e pericoli, dal momento che nulla deve essere inibito alle donne. Da nessuna parte del mondo. Il risultato di tale impostazione lo si è visto. Ci associamo anche noi (e ci mancherebbe) all'orrore e allo sdegno, pur facendo notare che quello che è capitato a quelle povere donne succede oramai da anni a tanti uomini che hanno la disgrazia di finire nelle mani dell'Isis, senza che la cosa scandalizzi più di tanto, visto che si tratta di maschi. Ora però le vittime sono di sesso femminile e la prospettiva cambia radicalmente. Per capire il fenomeno, la frase pronunciata nel video che riprende la decapitazione di una delle donne è, a suo modo, illuminante: "Qui ci sono le teste dei vostri Dio" dopo aver detto: "Questo è per la Siria". Riferendosi, ovviamente ai bombardamenti "ad minchiam" che l'Occidente da anni effettua in quella regione. E qui si impone una riflessione che, sono certo, si farà soltanto qui: gli autori del delitto hanno pronunciato sicuramente una frase delirante. Però nel suo delirio, quella frase ha colto una indiscutibile verità: in Occidente la donna ha preso il posto di Dio. Colpendo lei, si colpisce al cuore l'Occidente e i suoi valori che invece l'Occidente vuole imporre al resto del mondo. Il gesto di sfida non poteva essere più violento ed eclatante. Un ministro danese ha subito capito l'antifona e ha parlato di "forze che sono contrarie ai nostri valori". E quando vuoi imporre i tuoi al mondo intero che cosa ti aspetti e ti puoi aspettare? Soltanto che quella parte del mondo che non li accetta li combatta. Se non riesce a farlo con i mezzi convenzionali, visto che non vuoi combattere in campo aperto ma bombardi quelle popolazioni dall'alto senza che si possano difendere, alcuni ricorreranno a gesti clamorosi decapitando, uccidendo e violentando donne occidentali, esaltate appunto in Occidente come il nuovo Dio. Tu non rispetti le mie donne che massacri con bombardamenti indiscriminati? E io non rispetterò le tue, soprattutto se vengono a casa mia, in un paese islamico, mostrando le loro gambe e le loro cosce sfacciatamente come se fossero a casa loro. Del resto, era da dementi pensare di poter far passare in tutto il mondo, compreso quello islamico, il concetto di totale emancipazione femminile, senza che questo suscitasse opposizioni e resistenze soprattutto se questo poi costituisce il grimaldello per scardinare la società, la cultura, la famiglia e i valori islamici. Quel mondo intende reagire, non cadere sopraffatto dalla cultura occidentale come invece è successo purtroppo a tanti altri mondi e culture alternative. E se non ci riuscirà con mezzi convenzionali perchè l'Occidente è più forte tecnologicamente (ma non si batte sul terreno perchè detesta il combattimento corpo a corpo) lo farà con le azioni terroristiche e sceglierà appunto quelle che faranno più male alla coscienza del mondo occidentale, cioè lo stupro, l'uccisione e la decapitazione delle donne occidentali. Vogliamo per l'avvenire evitare simili orrori? Allora diamo una bella frenata all'esaltazione all'idolatria della Donna, qui in Occidente. Forse toglieremo la motivazione ai terroristi dell'Isis. Ma l'Occidente non ne vorrà sapere, di far scendere la donna dal suo piedistallo. Ciò è troppo funzionale al modello di sviluppo occidentale, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista culturale. E allora non resterà che rassegnarsi all'evenienza che quelle poverette pur essendo le prime della lista delle femmine ammazzate in questo modo, non saranno di certo neppure le ultime.