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Giulia Blasi: una femminista, un perché
Frank:
In merito riporto un brano tratto da Questa metà della terra, di Rino Barnart.
--- Citazione ---Che gli uni lavorino per dovere e le altre perché ne hanno il diritto è una disimmetria che nessuno vede tanto che persino i più duri maschilisti, generosamente, riconoscono che anche le donne hanno il diritto di conquistare l'indipendenza economica come se essi stessi l'avessero.
Si è portati a pensare che, se non il coniugato, almeno il single sia interamente proprietario del suo reddito ma si tratta di una verità parziale perché, come ognuno sa, la relazione tra i due impone sempre ai maschi un costo economico che non grava sulle femmine. Come non ci sono donne con un impiego che sposino disoccupati, né mogli che mantengano i mariti, né divorziate che facciano lo stesso verso i loro ex, così non ci sono donne che corteggino gli uomini, che spendano per avvicinarli, che li spesino nel vestire, che paghino per essi al ristorante. Non esistono donne sole che acquistino una macchina più grande per rimorchiare meglio né si trovano di quelle che, per quanto innamorate, paghino le ferie ai rispettivi.
Una single che sia interessata ad un uomo non deve per questo metter mano al portafogli, perciò, mentre il reddito della donna le appartiene interamente anche se entra in relazione con un uomo, quello dell'uomo gli appartiene completamente se e solo se non entra mai in relazione con una donna.
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente.
In tutto ciò non vi è nulla di notabile se non il fatto che questa verità, che appartiene al racconto maschile, viene del tutto occultata per poter rivendicare alle donne quel diritto che gli uomini non hanno e non possono avere. All'origine della ricerca maschile del reddito, oltre al fatto banale che non vi è per i maschi altro modo per sostentarsi, vi è la certezza che senza di esso non potranno avvicinare nessuna e dietro gli sforzi per il suo illimitato incremento vi è anche l'aspettativa delle maggiori opportunità sessuali che crescono parallelamente al crescere di quello. Per le donne vale quasi il contrario nel senso che, oltre una certa soglia, più sono ricche e più difficile diventa trovare qualcuno cui legarsi che non sia ad esse inferiore, condizione cui i maschi possono sopperire solamente mettendo sul piatto del valore fama, potere, prestigio. Se li possiedono. Tutte queste banali verità traggono origine nella differenza di valore sessuale tra i due, nel fatto che per l'uomo la donna rappresenta lo scopo mentre per essa l'altro è uno strumento. Le donne, e solamente esse, sono perciò economicamente indipendenti sia quando non hanno reddito proprio, perché il marito ha l'obbligo di mantenerle, sia quando si guadagnano direttamente uno stipendio.
E' un privilegio che perdono solamente quando le parti si invertono ed esse vengono a trovarsi nella condizione usuale di ogni uomo. Si tratta però di un rovesciamento del tutto virtuale come prova il fatto che mentre milioni di uomini in Occidente pagano gli assegni alle ex mogli, non esistono divorziate, per quanto ricche, che paghino assegni agli ex mariti. Per quanto possano essere innamorate le donne non trascurano mai l'aspetto economico del legame che si apprestano a stabilire in coppia. Si è scoperto (con meraviglia) che quando la donna percepisce un reddito il regime di comunione dei beni tra i coniugi, che è la condizione normale, viene sostituito dalla separazione.
E' vero che anche le donne si innamorano e perdono la testa ma a quanto pare non smarriscono mai la calcolatrice.
Dietro la corsa maschile al reddito ed al suo incremento si cela in realtà un grandioso ed invisibile corteggiamento che quel reddito presuppone. Se gli uomini fossero al governo tutti i costi di avvicinamento alle donne, tutti gli oneri economici affrontati per rendersi graditi, tutte le spese di corteggiamento sarebbero detraibili dalle imposte e non è azzardato immaginare che tale disposizione comporterebbe forse l'azzeramento pluridecennale del loro carico fiscale. Quando la donna occidentale ritira il suo stipendio sa che quel reddito le appartiene integralmente e può gloriarsi di aver raggiunto finalmente quella indipendenza che è da sempre privilegio maschile. In cosa esso consista nessun maschio con gli ormoni l'ha mai saputo.
--- Termina citazione ---
Frank:
--- Citazione da: freethinker - Dicembre 22, 2018, 10:50:19 am ---Il perchè tanti si comportino ancora così si spiega secondo me con la paura di essere considerati "retrogradi" in base al pensiero unico corrente, secondo il quale la donna è in grado di fare tutto quello che fa l'uomo (ma quando mai) perchè è uguale all'uomo, però deve essere trattata con ogni riguardo perchè è "speciale" e diversa: una cosa assurda.
--- Termina citazione ---
Sì, è una cosa assurda, letteralmente senza senso.
E' un qualcosa a cui da giovane non davo peso (del resto non avevo certamente la consapevolezza odierna, in merito a ciò che realmente è il rapporto tra i due sessi), mentre oggi mi girano le palle appena ne sento parlare.
gluca:
--- Citazione da: Frank - Dicembre 22, 2018, 18:34:59 pm ---Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente
--- Termina citazione ---
Oppure uno che ha scientemente e deliberatamente deciso di non farsi rovinare la vita da una donna per colpa loro.
Anche perché uno non ha vent'anni tutta la vita.
Frank:
--- Citazione da: gluca - Dicembre 23, 2018, 16:35:03 pm ---Oppure uno che ha scientemente e deliberatamente deciso di non farsi rovinare la vita da una donna per colpa loro.
Anche perché uno non ha vent'anni tutta la vita.
--- Termina citazione ---
Sì, ma ciascuno di noi ha avuto vent'anni, io e te compresi.
Ed infatti 27 anni fa nemmeno io ero quello che sono oggi; idem per te, che hai pochi anni meno di me.
Non si nasce imparati, casomai lo si diventa nel tempo, specie se non si sono avuti maestri quando si era giovani.
O, magari, i c.d. maestri erano dei cattivi maestri.
Cosa alquanto frequente, tra l'altro, quando ci son di mezzo le donne.
gluca:
--- Citazione da: Frank - Dicembre 23, 2018, 16:44:27 pm ---Sì, ma ciascuno di noi ha avuto vent'anni, io e te compresi.
Ed infatti 27 anni fa nemmeno io ero quello che sono oggi; idem per te, che hai pochi anni meno di me.
Non si nasce imparati, casomai lo si diventa nel tempo, specie se non si sono avuti maestri quando si era giovani.
O, magari, i c.d. maestri erano dei cattivi maestri.
Cosa alquanto frequente, tra l'altro, quando ci son di mezzo le donne.
--- Termina citazione ---
Lo so.
Nemmeno io son nato imparato: solo che, per conto mio, non ci ho messo molto a capire come stanno le cose.
E, ancor oggi, alcuni miei amici mi ringraziano per averli dissuasi dal fare la cazzata fondamentale, ovvero sposarsi.
Di cattivi maestri è pieno il mondo, ma i fatti hanno la testa dura, e, se uno la testa la usa, non è che ci metta molto ad imparare a riconoscerli: generalmente, cadono vittime dei loro stessi insegnamenti.
Certo, l'attitudine al pensiero critico non ce l'hanno tutti: è per questo che il sistema formativo italiano è progettato accuratamente allo scopo di evitare che i ragazzi possano svilupparla.
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