Dialoghi > L'Angolo degli Utenti
Italo Calvino
gluca:
Semplicemente, dato che hanno la faccia come il culo, se hanno bisogno di te, non si fanno problemi a venirti a cercare pure se ti hanno dato un'inculata due giorni prima.
Solo che, a quel punto, col sottoscritto, son badilate nei denti come se piovesse.
Più volte mi è capitato di svenarmi, pur di dargliene.
Vicus:
Il sociologo E. T. Hall diceva che nelle società moderne le persone si comprotano come matti e non se ne rendono conto.
gluca:
Di tutti gli individui che uno può incontrare nel corso della sua esistenza, il sottoscritto rappresenta, sicuramente, uno dei più vendicativi.
Due anni fa mi è capitata l'occasione di dare il resto ad una TDC per un episodio che risaliva a 13 anni prima: ovviamente, non me la son fatta sfuggire.
Vicus:
La metafora più calzante è quella degli zombie, che continuano a scocciare finché hanno fiato (mi viene in mente uno con un piede nella fossa che ha ancora voglia di rompere le scatole e ho dovuto allontanare): "neutralizzato" uno, ne spuntanto altri cento.
Non è una novità, Orazio ed Hemingway narrano episodi simili: “Era sempre la gente a limitare la felicità.”
Il difficile però è riconoscere le persone sane e ricostituire una comunità a partire da gente buona, leale, amante della verità. Là vedo una cecità e un'incapacità assoluta anche nei movimenti maschili.
gluca:
Il mio metro di giudizio non si basa sulla bontà (concetto troppo aleatorio) ma sulla CORRETTEZZA degli individui.
Le persone scorrette (ovvero le TDC) vanno semplicemente buttate fuori dalla propria esistenza, senza se e senza ma, e in modo definitivo, senza MAI offrire loro una seconda possibilità, qualsiasi cosa questo comporti, e trovo che, vendicarsi delle loro scorrettezze, qualora se ne presenti l'occasione, rappresenti un preciso dovere morale, prima ancora che civile.
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