In una cosa Marx aveva visto giusto: il capitalismo si sarebbe inevitabilmente "involuto" in aristocrazia finanziaria per la sua stessa logica e meccanismo interno. Cosa che si è puntualmente verificata in Occidente. Tanto di cappello a Marx per la sua profezia formulata nel secolo XIX° da parte di chi marxista non è. Ora, delle due l'una: o i popoli occidentali forzano i governi o con il voto (in Italia) o con le sommosse (in Francia) ad abbandonare le politiche neoliberiste e ad adottare le politiche keynesiane per bloccare il processo di concentrazione della ricchezza in sempre meno mani e quindi la polarizzazione della società in due classi (supericchi e precari sempre più poveri) o il momento dell'implosione del sistema si affretterà a grandi passi con il crollo del modello di sviluppo occidentale e il ritorno ad un nuovo medioevo in cui bisognerà ritornare a forme di autoproduzione e consumo. Personalmente, non credo ci sia più tempo per evitare il disastro. Bisognava muoversi prima: negli anni 90', per esempio in cui c'era ancora tempo per strozzare sul nascere le forze neoliberiste ed impedire macellerie sociali come quella che stiamo vivendo. Chi ha pianificato il ritorno al liberismo stile anni 20' che poi ha causato la Grande Depressione degli anni Trenta ha purtroppo realizzato bene il suo piano criminale. Per loro occorrerebbe un'altra Norimberga con tanto di pena di morte. Come ha ben detto Massimo Fini, il futuro che ci aspetta non è davanti, ma dietro di noi.