Autore Topic: Nel silenzio degli spazi maschili, il Sen. Pillon si muove contro il gender  (Letto 1208 volte)

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Offline Vicus

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Persino sugli spazi maschili, occupati a fare collette e magliette, è passato sotto completo silenzio il corso gender per bambini di Vladimir Luxuria, pagato col canone Rai.
Il Sen. Pillon, già criticato dai suddetti spazi per esser l'unico a proporre una valida legge a tutela degli uomini, è anche l'unico a chiedere un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai per l'università gender sulla terza rete:

Ben volentieri Stilum Curiae ospita due reazioni importanti alla sconcertante – per non dire peggio – forma di indottrinamento pro-gender e trasgender operata dalla Rai – Rai Tre, ovviamente – nei confronti di una classe di bambini dai nove ai dodici anni per lo strumento di Vladimir Luxuria, al secolo Vladimiro Guadagno. È auspicabile che i responsabili di questa aggressione morale nei confronti di minori vengano individuati, e ne rispondano personalmente. L’impressione che si ricava è che la vecchia gestione ideologica della RAI, la deep RAI nutrita da decenni di post-comunismo, stia cercando di saggiare con continue provocazioni il grado di reattività della nuova gestione.

Luxuria. ProVita e Gen. Famiglia: “E’ lavaggio del cervello. Fuori il gender dalla Rai

“Caro Luxuria, ma quale favoletta sul maschietto che non era contento di essere maschietto. La trasmissione “Alla lavagna“, andata in onda ieri sera in seconda serata su Raitre, è una scelta ben precisa: quella di indottrinare i bambini attraverso vere e proprie lezioni sul cambio di sesso. Si vergogni e anche la Rai”: è la denuncia di Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidenti di ProVita e Generazione Famiglia che sono tra le associazioni promotrici del Family Day, contro il racconto della storia personale della nota trangender attraverso uno show ambientato in una classe composta di bambini dai 9 ai 12 anni.

 “E‘ ancora più scandaloso che si sia usata una metafora ornitologica sull’”uccello che si libera della sua gabbia” davanti a innocenti orecchie come quelle dei bimbi, facendo accettare di fatto la propaganda gender anche ai minori” hanno accusato i due presidenti.

Sì è trattato di uno show non adatto ai minori e per di più sulla Tv di Stato di cui siamo obbligati a pagare il canone. Bene ha fatto il senatore Simone Pillon a chiedere un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai” hanno proseguito indignati Brandi e Coghe.

“Non sono solo favolette, questa è teoria del gender – hanno poi concluso ProVita e Generazione Famiglia – e ci appelliamo affinché il nuovo Presidente della Rai, Marcello Foa, ascolti le famiglie e non le lobby LGBTI e intervenga contro questi lavaggi del cervello a minori indifesi i cui diritti fondamentali all’infanzia e alla protezione dell’innocenza vengono continuamente calpestati”.

GANDOLFINI (FAMILY DAY): OLTRAGGIOSA LA RIEDUCAZIONE GENDER NELLA TV PUBBLICA; SI RISTABILISCANO DEMOCRAZIA, PLURALISMO E RIGORE SCIENTIFICO

Il solito vergognoso abuso di potere: ieri sera RAI Tre ha mandato in onda una lezione di rieducazione gender, impartita da Vladimir Luxuria, la cui competenza scientifica è quantomeno dubbia, ad un pubblico di innocenti bambini dai 9 ai 12 anni, privi della struttura cognitiva e culturale per recepire correttamente un tema di alta complessità come la disforia di genere ed il cambio di sesso. Il tutto violando anche la più elementare norma della democrazia, rappresentata da un adeguato contradditorio.

Fermo restando il rispetto assoluto per tutte le persone, di ogni orientamento sessuale, riteniamo oltraggioso che la televisione di Stato affronti temi così delicati e complessi, utilizzando bambini in una cornice scolastica (la lezione avviene in una classe) che fa assurgere le tesi personali di Luxuria a teorie scientifiche degne di una cattedra.

Siamo passati dai virtuosi programmi di contrasto all’analfabetismo (chi non ricorda con gratitudine il grande maestro Manzi con il suo “Non è mai troppo tardi”), all’indottrinamento e alla propaganda ideologica del programma “Alla lavagna”. Gli Autori, dopo la prima puntata, hanno scelto di parlare di transessualità con un attivista del mondo lgbt, quando potevano presentare mille storie positive come modelli di vita generosamente vissuta: da una madre che sceglie la vita, al campione paralimpico, al ricercatore che ha salvato migliaia di persone con le sue scoperte. Siamo fortemente convinti che il primo insegnamento da proporre ai bambini è la conoscenza e il rispetto del proprio corpo, anche e soprattutto quando sono presenti condizioni critiche. In un epoca in cui si registra un aumento preoccupante delle “disforie di genere”, alimentate dalla pseudocultura dell’indifferentismo, la RAI ha fatto un pessimo servizio ai bambini e alle famiglie.

Il Family Day protesterà nelle sedi opportune, chiedendo con forza che si ristabilisca il confronto democratico, il pluralismo informativo e la rigorosità scientifica all’interno della TV pubblica, da troppi anni megafono ideologico di teorie radical-chic che non hanno nulla a che fare con il dovere di informazione e con l’intrattenimento degli italiani costretti a pagare il canone. Al danno, aggiungiamo la beffa.

Pensiamo che quando parliamo di “governo del cambiamento” significhi anche questo, considerato il deserto antropologico degli ultimi anni.

http://www.marcotosatti.com/2019/01/22/giu-le-mani-dai-bambini-reazioni-alla-follia-gender-di-raitre/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.