Dialoghi > Pars Construens
Un marxista difende la famiglia come baluardo anticapitalista
Vicus:
Concordo su tutto, tranne sulla tutela marxista della famiglia. Proudhon scrisse: "Dobbiamo disfarci della famiglia perché costa troppo" e propose più economici falansteri. Il socialismo reale, che era estremamente conservatore non li realizzò ma non sappiamo che piega avrebbe preso col progresso tecnologico.
gluca:
Questo scrivevano sui volantini, quando ancora non se li erano comprati le banche:
Vicus:
All'epoca la famiglia la difendevano tutti, il PCI fece anche l'inopinato elogio di S. Maria Goretti per ingraziarsi il popolo.
Non misconosco il fatto che in Romania per esempio, chi si sposava aveva lavoro e alloggio di 80 m2 assicurati. Ma anche la mancanza quotidiana di viveri ed elettricità. Quando c'era poteva ascoltare la radio, ma stando ben attendo a non far scivolare la mano sulla sintonia perché se qualcuno lo scopriva ad ascoltare un'emittente occidentale si beccava (in Albania almeno) l'ergastolo.
gluca:
Nei paesi socialisti la creazione di famiglie numerose era incoraggiata parecchio, in Romania alle madri con più di tot figli lo stato regalava pure la macchina familiare; il tasso di fecondità della DDR ad esempio, era doppio di quello della BRD, più o meno come quello dell'Unione Sovietica, e in questi paesi la scarsità di risorse era principalmente dovuta alle cazzate del gosplan, che se servivano lampadine faceva produrre lampadari, la Romania era un caso a parte perché Ceausescu di economia non capiva un cazzo e aveva fatto indebitare il paese fino al collo per finanziare le sue mattane, da cui l'austerity assurda degli anni 80 coi razionamenti e quant'altro.
In ogni caso, il dato lampante è che se nell'economia non ci si mette di mezzo pesantemente lo stato, il tasso di sostituzione te lo scordi.
gluca:
Le cazzate del gosplan in Unione Sovietica erano proverbiali: ricordo di aver letto tempo fa da qualche parte che, negli anni 80, una grossa fabbrica di auto rimase per una settimana con le catene ferme e i piazzali pieni di auto complete ma prive del carburatore perché l'ente statale di pianificazione, alla fabbrica che faceva i carburatori, non ne aveva fatti produrre in numero sufficiente per equipaggiare tutte le vetture.
Dove non le faceva il gosplan, poi, le cazzate, ci pensava il comecon a farle: famoso il fatto che, per non far sfigurare l'industria automobilistica sovietica, che aggiornava i propri modelli dopo decenni, a quella della Germania dell'est, nettamente migliore a livello ingegneristico di quella sovietica, venne imposto di fare altrettanto, col risultato che i cassetti delle VEB erano pieni di progetti che avrebbero fatto gola a tante fabbriche dell'ovest, ma le auto continuavano ad essere quelle di decenni addietro col motore a miscela (tecnologia ereditata dalla DKW di prima della guerra).
Con la SKoda cecoslovacca fu lo stesso, negli anni 80 ancora facevano le auto col motore dietro come le nostre 850, e la tecnologia automobilistica della Cecoslovacchia fino agli anni 50 era considerata una delle migliori in Europa (difatti Porsche il maggiolino lo copiò da una Tatra).
A me sto modo di fare ricorda molto qualcosa di blu con le stellette dorate sopra...
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