Se è pieno di donne intelligenti non me ne sono mai accorto. Razionali men che meno. Nell'antica Roma avevano una ridotta capacità di agire, passando dalla tutela del padre a quella del marito. Nell'Islam che si sta fagocitando l'Occidente delle donne emancipate, idem. Al di là della retorica femminista, queste leggi avevano un solo motivo: le donne lasciate libere o peggio, piazzate in posizioni di responsabilità fanno disastri.
Come aveva anche previsto il profeta Isaia:
"Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e le donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
Donne spensierate, suvvia ascoltate la mia voce; figlie baldanzose, porgete l'orecchio alle mie parole.
Fra un anno e più giorni voi tremerete, o baldanzose, perché finita la vendemmia non ci sarà più raccolto.
Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie."
Le élite che hanno emancipato la donna sono le prime a non credere alla sua intelligenza: la usano come arma contro gli uomini, per pilotare il collasso della civiltà. I tribunali lo mostrano con lampante evidenza. Già nel '500 Richard Hooker proponeva di strumentalizzare le donne per la Rivoluzione:
"Un ruolo importante sarà assegnato alle donne nella formazione di queste società, in ragione della debolezza del loro giudizio, della loro maggiore emotività, e del fatto che sono piazzate strategicamente per influenzare i mariti, i figli, i servi e gli amici, più inclini degli uomini all'assolvere alla funzione di agenzia di spionaggio dello stato d'animo della loro cerchia, più prodighe, infine, sul piano finanziario."