Non credo che i divorzi dei gay siano una priorità. Il matrimonio è un patto sociale per la generazione della prole, in altre parole esiste per le nostre
differenze sessuali, non è una mascherata pride con figli fabbricati in un laboratorio indiano.
Con rispetto parlando, come uomini e cittadini dei matrimoni gay non ce ne può fregare di meno, né in riferimento alle coppie gay né ai poveri "figli" che purtroppo, con o senza divorzio fanno comunque una brutta fine (abusi dei "genitori", disadattamento, abbandoni scolastici, suicidi, droga ecc.) come dimostrano già i primi casi di cronaca.
La maschilità è sempre più marginale e svilita, e per dirla con il dotto Pierluigi Diaco, la dittatura gay ha rotto i co**oni.