Autore Topic: Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco  (Letto 5177 volte)

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« il: Febbraio 15, 2019, 23:30:47 pm »

Aggiorniamo, grazie a P.C. Roberts, a che punto è la notte in USA: se criticare un nero o una donna è considerato una gravissima offesa punibile con l’esclusione sociale, caldeggiare la morte di un uomo bianco – in quanto uomo bianco – è considerato un nobile gesto di coraggio (?), ovviamente con la certezza di non dover subire alcuna conseguenza. [...]

https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,1044.msg2963.html
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

  • WikiQM
  • Storico
  • ***
  • Post: 9985
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #1 il: Febbraio 16, 2019, 00:35:55 am »
Citazione
Sappiamo che l’uomo bianco è stato delegittimato. Studi sulle donne, studi sui neri, studi sui sudamericani e politiche identitarie hanno demonizzato e insegnato a odiare gli uomini bianchi fin dagli anni ’80. Ma da dove hanno preso il loro potere, questi gruppi con interessi particolari e pieni di odio? La risposta è che glielo hanno consegnato gli uomini bianchi deboli.

Sono stati uomini bianchi gestori di università che hanno creato diplomi universitari propagandistici anti-maschi bianchi chiamati “studi sulle donne e sui neri”. Sono stati gli uomini bianchi del Partito Democratico a sostenere la Politica Identitaria, un’ideologia che pone le responsabilità del male nel mondo sulle spalle degli uomini bianchi.

L’ultima catastrofe degli uomini bianchi è quella del presidente dell’Università di Notre Dame.

Poco ma sicuro.
Altro che il femminismo.

http://www.uomini3000.it/10725.htm

Offline Davide

  • Utente
  • *
  • Post: 92
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #2 il: Febbraio 16, 2019, 21:47:55 pm »
Io penso che dovremmo allearci con gli uomini di tutte le razze. Lo so bene che è l'uomo bianco ad essere demonizzato, soprattutto quello di cultura cristiana, ma è indispensabile che noi ci alleiamo con gli uomini di tutte le razze, di tutte le religioni e di tutte le culture: neri, ebrei, musulmani ecc. Soprattutto verso i musulmani io nutro una grande stima, ma so che questa stima non è molto diffusa su questo forum...

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #3 il: Febbraio 16, 2019, 22:49:23 pm »
Sicuramente in un prossimo futuro l'umanità dovrà allearsi per sopravvivere. Ma questo avverrà tra territori omogenei culturalmente, non tramite l'invasione e l'utopistico amalgama con culture molto differenti in Europa, che l'Islam vede come territorio di conquista.
La difesa del territorio è una prerogativa maschile oggi colpevolizzata.

La questione maschile è roba da occidentali, i musulmani non sanno nemmeno cosa sia. Non facciamoci illusioni.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Davide

  • Utente
  • *
  • Post: 92
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #4 il: Febbraio 16, 2019, 23:12:39 pm »
La questione maschile è roba da occidentali, i musulmani non sanno nemmeno cosa sia. Non facciamoci illusioni.

Intanto i musulmani sanno farsi rispettare dalle loro donne e sanno essere guide amorevoli per loro e per le loro famiglie: le donne musulmane sono tra le donne più amate, protette e felici del mondo.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #5 il: Febbraio 16, 2019, 23:53:12 pm »
Sanno farsi rispettare perché hanno un codice culturale (oso dire religioso) che li tutela. Ma noi queste cose da Medioevo non le vogliamo, con le conseguenze del caso
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Davide

  • Utente
  • *
  • Post: 92
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #6 il: Febbraio 17, 2019, 00:34:47 am »
Sanno farsi rispettare perché hanno un codice culturale (oso dire religioso) che li tutela. Ma noi queste cose da Medioevo non le vogliamo, con le conseguenze del caso

Ma al di là dell'aspetto soprannaturale, cos'ha di così terribile il loro codice culturale?

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #7 il: Febbraio 17, 2019, 01:06:41 am »
Nulla, a parte che si propone la distruzione della civiltà europea, che considera l'essere umano un ingranaggio in una massa per cui non deve pensare né dev'essere libero, che quindi sterilizza arte, scienza e filosofia ovunque prenda piede (tutto ciò che esiste nei Paesi islamici è mutuato dalla cultura occidentale). Fatti un giro nei quartieri islamici di Milano o Londra e vedi se ti vien voglia di vivere in posti simili.

Per approfondimenti:

L'islamista crede che ciò che non emana direttamente da Allah - il Corano - è l'anti-Allah, demoniaco. Come noto, ciò ha dato forza estremistica alla tendenza, già presente nel "grande" Islam, di confondere l'ordine direttamente spirituale e quello civile e politico. Non c'è spazio per nessuna "laicità" e nessuna autonomia di ricerca e d'indagine; la legge civile deve coincidere con la legge coranica, la Sharia.

Si sa che quest'attitudine ha congelato l'evoluzione culturale dell'Islam. La stessa indagine scientifica fu bloccata una volta per tutte nel XIII secolo dalla credenza che Dio crea miracolosamente il mondo istante per istante; al contrario, Tomaso d'Aquino rese possibile la scienza occidentale riconoscendo che Dio mantiene il mondo attraverso "cause seconde", indagabili con la ragione. Ma, specie l'islamismo fondamentalista contemporaneo ha dato un vigore estremo, e mai abbastanza deplorato, a due delle forze degradanti che covano nell'Islam: l'ipocrisia e la subalternità.

Quando un despota medio-orientale o un'oligarchia di ayatollah proclama d'aver instaurato una "repubblica islamica", o d'essersi fornito della "bomba atomica islamica", ciò configura un esercizio deliberato d'ipocrisia e una confessione involontaria di subalternità all'odiato Occidente: i concetti di "repubblica" e "atomica" sono stati elaborati interamente fuori dell'Islam - da Atene a Washington - nella civiltà del Grande Satana occidentale. Gli ayatollah si appropriano del primo senza capire affatto che cosa significhi in termini di libertà, diritti individuali, autonomia e razionalità da riconoscere all'uomo. Difatti ogni repubblica "islamica" non è altro che un'incarnazione della forma politica consueta dell'Islam: il dispotismo. Perché al contrario di quello del Vangelo il Dio del Corano è il Despota divino, che "ha fatto il fuoco caldo ma poteva farlo freddo" (tout se tient, e la teologia ha ricadute dirette nella politica). Quanto all'atomica "islamica", non è che una bomba occidentale i cui progetti si spera di comprare dall'estero detestato. Difatti la fisica atomica è nata negli ultimi due secoli in un esiguo quadrangolo di mondo, tra Roma, Londra, Parigi e Berlino, che ha accettato in pieno la razionalità greca e romana, ma a cui l'Islam - fors'anche per sua fortuna - è radicalmente estraneo. Il mondo estraneo al Corano, l'anti-Allah, è singolarmente vasto, fruttifero e potente: non si può ignorare. Bisogna venirvi ipocritamente a patti, copiarlo mentre lo si rigetta, ed è giocoforza dipendere da esso mentre si proclama di non volerci avere a che fare.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline gluca

  • Affezionato
  • **
  • Post: 778
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #8 il: Febbraio 17, 2019, 01:14:34 am »
Non c'è spazio per nessuna "laicità" e nessuna autonomia di ricerca e d'indagine
Quando c'era l'inquisizione, qua da noi, era uguale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Galileo_Galilei

Offline Davide

  • Utente
  • *
  • Post: 92
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #9 il: Febbraio 17, 2019, 01:24:24 am »
Vicus, è interessante quello che dici, però è possibile che, a contatto con la civilità occidentale, loro si integrino conservando solo il bello della loro civiltà. Comunque, è sempre bello avere nei nostri paesi delle persone che si sottraggono al pensiero dominante, al politicamente corretto. Io poi credo che lo sviluppo dei vari paesi dipenda essenzialmente dalla genetica delle loro popolazioni, e non dai fattori culturali, tanto è vero che, tra i paesi meno sviluppati al mondo, ci sono molti paesi cristiani; ovviamente la religione cristiana non c'entra niente: c'entra la genetica delle popolazioni subsahariane.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #10 il: Febbraio 17, 2019, 01:40:35 am »
Quando c'era l'inquisizione, qua da noi, era uguale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Galileo_Galilei
Il fatto è che dal momento in cui nel 1615 fino al celebre processo - cioè per diciassette anni - Galileo non fu in grado di portare “vera demonstratione” (cioè prove sperimentali) di quel che affermava. Addusse, sapendola falsa, la “prova” delle maree. I suoi avversari tolemaici potevano opporgli l’indizio contrario della mancanza di spostamento apparente delle stelle (il parallasse), che potrebbe dimostrare che la Terra è immobile.

PRIMA VERITÀ: LA CHIESA NON AVEVA PAURA DELLA TEORIA ELIOCENTRICA
A differenza di quanto si dice, Galilei non ebbe i suoi problemi per la teoria eliocentrica (la Terra ruota intorno al Sole), per il semplice fatto che questa teoria non faceva paura alla Chiesa. Già quattro secoli prima di Galilei, san Tommaso d'Aquino (1225-1274) disse che la concezione tolemaica, proprio perché non suffragata da prove, non poteva considerarsi definitiva. Copernico (1473-1543), astronomo polacco e perfino sacerdote cattolico, morto ventuno anni prima di Galilei, aveva sostenuto la concezione eliocentrica; e molti contemporanei, perfino esponenti della gerarchia ecclesiastica (tra questi anche pontefici come Leone X e Clemente VII) si mostrarono aperti alle sue tesi.
Nella celebre Università di Salamanca, proprio negli anni di Galilei, si studiava e si insegnava anche la concezione copernicana. Lo stesso Galilei era a conoscenza del fatto che la Chiesa non aveva nulla da ridire sull'ipotesi di Copernico. Così scrisse a Cristina di Lorena: «(Il trattato di Copernico) è stato ricevuto dalla santa Chiesa, letto e studiato per tutto il mondo, senza che mai si sia presa ombra di scrupolo nella sua dottrina (...)». Piuttosto era nel mondo protestante che l'eliocentrismo faceva paura. Riferendosi a Copernico, Martin Lutero scrisse: «Cadde un giorno il discorso sopra un astrologo moderno il quale voleva dimostrare che la Terra si muove e non già il cielo o il firmamento col Sole e con la Luna, (...) Ma le cose adesso vanno così: chi vuole apparire savio e dotto non deve approvare quello che fanno gli altri, ma deve fare alcunché di singolare e tale che a suo credere nessun altro sia capace di fare. Il pazzo vuole rovesciare tutta l'arte astronomica».
 
SECONDA VERITÀ: GALILEI EBBE PROBLEMI PER MOTIVI LEGATI ALLA FILOSOFIA DELLA SCIENZA
Il motivo per cui Galilei ebbe problemi non fu dunque legato alla teoria eliocentrica, ma a ragioni di filosofia della scienza.
Galilei, pretendendo presentare l'eliocentrismo non come ipotesi ma come una tesi comprovata, rappresentava un atteggiamento scientista e non scientifico. Mentre l'atteggiamento autenticamente scientifico si serve delle prove (parte sì da un'intuizione, ma sottopone questa intuizione a verifica); l'atteggiamento cosiddetto scientista è il contrario, cioè fa dell'intuizione scientifica, indipendentemente dalla verifica, l'intuizione per eccellenza da preferirsi a qualsiasi altra intuizione, tanto a quella della tradizione quanto a quella del senso comune. Galilei, avendo solo delle intuizioni e non delle prove, pretendeva che la mentalità scientifica, solo perché "scientifica", potesse essere "giudice" della Rivelazione. Ma la Fede, se può e deve dialogare con la scienza, non può certo dialogare con lo scientismo, che è un'ideologia e che fa della scienza una "seconda religione" secondo la definizione del citato Burckhardt.
 
TERZA VERITÀ: GALILEI DOVEVA LIMITARSI A PRESENTARE LE SUE TEORIE COME SEMPLICI IPOTESI
San Roberto Bellarmino (1542-1621), che svolse un ruolo importante nel processo a Galilei, non pretendeva che lo scienziato pisano rinunciasse alla convinzione eliocentrica bensì che ne parlasse per quello che effettivamente era, cioè un'ipotesi. Così scrive in una lettera del 12 aprile del 1615 al padre carmelitano Paolo Antonio Foscarini che appoggiava Galilei: «Dico che il Venerabile Padre e il signor Galileo facciano prudentemente a contentarsi di parlare "ex suppositione" e non "assolutamente", come io ho sempre creduto che abbia parlato il Copernico. (...) Dico che quando ci fusse "vera dimostrazione" che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra nel terzo cielo, e che il Sole non circonda la Terra, ma la Terra circonda il Sole, all'hora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, ed è meglio dire che non le intendiamo, piuttosto che dire che sia falso quello che si dimostra». Che poi il Bellarmino dica queste cose non improvvisando né formulando "novità", è dimostrato dal fatto che egli nel 1571 (cinquant'anni prima) scriveva nelle sue Praelectiones Lovanienses: «Non spetta ai teologi investigare diligentemente queste cose (...). Possiamo scegliere la spiegazione che ci sembra più conforme alle SS. Scritture (...). Se però in futuro sarà provato con evidenza che le stelle si muovono con moto del cielo e non per loro conto, allora dovrà vedersi come debbano intendersi le Scritture affinché non contrastino con una verità acquisita. È certo, infatti, che il vero senso della Scrittura non può contrastare con nessun'altra verità sia filosofica come astronomica (...)».
 
QUARTA VERITÀ: GALILEI NON PORTAVA VERE PROVE
Galilei non portava prove convincenti per suffragare la sua ipotesi.
Una prova in realtà la portava, ma era sbagliata. Inviò una lettera al cardinale Orsini dove affermava che la rotazione della Terra intorno al Sole sarebbe provata dalle maree, cioè, secondo lui, il movimento della Terra provocherebbe scuotimento e quindi le alte e basse maree. I giudici però contestarono questa "prova" e dissero giustamente che le cause delle maree dovevano ricercarsi in altro.
Ecco perché il già citato Paul Feyerabend, pur essendo ateo ed anarchico, ha affermato che nel processo a Galilei il rigore scientifico fu più dalla parte della Chiesa che non da quella dello Scienziato pisano.
 
QUINTA VERITÀ: GALILEI NON SUBÌ NULLA DI ECLATANTE, ANZI...
Galilei non subì nulla di eclatante a differenza di quanto molti pensano. Alcuni sondaggi dicono che la stragrande maggioranza degli studenti italiani credono che Galilei subì torture e che fu addirittura arso vivo. I nostri docenti di scuola e di università invece che fare tanta cagnara dovrebbero riflettere sulla scientificità dei loro insegnamenti.
Ecco cosa davvero subì Galilei.
Nel febbraio del 1632 lo Scienziato pisano pubblicò a Firenze il famoso Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo... e nell'agosto dello stesso anno, a Roma, se ne proibì la diffusione. Il 16 giugno del 1633 il Sant'Uffizio condannò l'autore. Il 22 giugno dello stesso anno Galilei abiurò e fu condannato a recitare una volta alla settimana i sette salmi penitenziali e al carcere, ma questo fu subito commutato in domicilio coatto. Prima nel Giardino di Trinità dei Monti (alloggio con cinque camere, vista sui giardini vaticani e cameriere personale); poi nella splendida Villa dei Medici al Pincio; quindi a Siena presso l'amico e arcivescovo Ascanio Piccolomini, in seguito a Firenze nella sua casa di Costa San Giorgio e, infine, nella Villa di Arcetri, presso il Monastero delle Clarisse di San Matteo dove vivevano le sue due figlie suore. Di tortura neanche a parlarne.
Lo stesso Galilei fu consapevole della mitezza della pena, tanto che ringraziò i giudici e confessò di aver fatto di tutto per indisporli.
La stessa scelta dell'affezionatissima figlia Virginia di farsi suora (suor Celeste) dimostra la mitezza della pena. Lei che era così attaccata al padre, qualora Galilei fosse stato maltrattato dalla Chiesa, avrebbe avuto il desiderio di consacrarsi?
Galilei, malgrado la condanna, poté continuare a pubblicare e a curare l'amicizia di vescovi e scienziati; e proprio dopo la condanna pubblicò l'opera più importante, Discorsi e dimostrazioni sopra due nuove scienze.
Morì ad Arcetri l'8 gennaio del 1642, assistito da discepoli come Vincenzo Viviani ed Evangelista Torricelli; morì con i conforti religiosi e finanche con l'indulgenza plenaria e la benedizione del Papa.
 
SESTA VERITÀ: IL PROCESSO A GALILEI DEVE ESSERE COLLOCATO NEL CLIMA DEL XVII SECOLO
Il processo a Galilei si può capire solo collocandolo all'interno del XVII secolo; secolo tutt'altro che facile. Verrebbe da dire che se lo Scienziato pisano fosse vissuto in pieno XIII secolo non avrebbe avuto i problemi che ebbe.
Iniziamo col considerare che nel XVII secolo il riferimento ad Aristotele non era un riferimento critico, capace cioè di selezionare e discernere (come invece riuscì a fare il vertice della Scolastica e in particolar modo san Tommaso), bensì pedissequo: Aristotele doveva essere accettato integralmente, anche per quanto riguardava la sua visione cosmica.
Inoltre, c'era stato da poco (meno di un secolo) lo scoppio del Protestantesimo, imperversavano le guerre di religione... e il mondo protestante accusava quello cattolico di non amare la Bibbia, di leggerla poco, di non rispettarla. Tutto questo portò, per reazione, anche alcuni ambienti cattolici ad un atteggiamento di protezione letteralistica della Bibbia stessa. Per finire, durante la Guerra dei Trent'anni si erano diffusi i manifesti dei Rosa-Croce, che (come ha ampiamente dimostrato la storica inglese Frances Yeats) furono scritti per riproporre una visione ermetica e magica del reale collegata alla prisca philosophia, da contrapporre alla visione cattolica fatta propria dalla parte asburgica. Ora, la visione ermetica e magica si fonda sul monismo e sulla identificazione del creato con il creatore (panteismo) per cui il concepire la Terra non più al centro poteva, secondo alcuni, avvalorare una concezione infinita e divina dell'universo stesso.
 
SETTIMA VERITÀ: L'USO STRUMENTALE DEL "CASO GALILEI"
E per finire... la famosa frase che campeggia su buona parte dei libri scolastici, e cioè che Galilei avrebbe detto "eppur si muove", in realtà non fu mai pronunciata. Fu inventata da un giornalista italiano, Giuseppe Baretti, a Londra nel 1757.
Una frase ad effetto, che doveva servire per creare il mito di una chiesa arroccata nel suo oscurantismo e quindi incapace ad aprirsi al progresso delle conoscenze scientifiche. Insomma, un uso strumentale del "caso Galilei".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #11 il: Febbraio 17, 2019, 01:45:12 am »
Vicus, è interessante quello che dici, però è possibile che, a contatto con la civilità occidentale, loro si integrino conservando solo il bello della loro civiltà.
Ma se appena arrivano in Europa diventano più fondamentalisti di prima! Lo sai che a Parigi a capodanno mettono a ferro e fuoco interi quartieri?! La realtà non è la proiezione delle nostre buone intenzioni!
Il Corano dice che i territori delgi "infedeli" devono essere sottomessi alla legge islamica, come GIA' accade in diversi paesini in Francia dove neanche la polizia mette più piede, o a Londra dove i musulmani hanno i loro tribunali e la loro legge
Ripeto: fatti un giro nei quartieri islamici e dimmi la tua bella impressione, e in cosa consista il "bello" della loro (non) civiltà.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline gluca

  • Affezionato
  • **
  • Post: 778
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #12 il: Febbraio 17, 2019, 03:36:14 am »
"Diciamo, pronunziamo sentenziamo e dichiaramo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S.o Off.o vehementemente sospetto d’heresia, cioè d’haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch’il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un’opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni et altre constitutioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori et [p. 406 modifica]heresie et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data."
https://it.wikisource.org/wiki/Sentenza_di_condanna_di_Galileo_Galilei
Pare che non la pensassero in modo molto diverso da Lutero

Offline Vicus

  • Moderatore Globale
  • Pietra miliare della QM
  • ******
  • Post: 21342
  • Sesso: Maschio
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #13 il: Febbraio 17, 2019, 03:56:52 am »
Non mette in dubbio quanto sopra, inoltre:
- Copernico non fu mai processato
- Tommaso d'Aquino mise in dubbio la teoria tolemaica
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline gluca

  • Affezionato
  • **
  • Post: 778
Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #14 il: Febbraio 17, 2019, 04:05:22 am »
Alla fine però, a dispetto del fatto che, effettivamente, aveva ragione lui, ci misero tre secoli e mezzo prima di riconoscerlo ufficialmente