Autore Topic: Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco  (Letto 5023 volte)

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Offline Duca

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #15 il: Febbraio 17, 2019, 09:39:43 am »
La scienza non ha "ragione" mai... è mera opinione che vale perché vale finché vale.
Ben ha precisato Vicus nel suo dotto intervento che il problema è lo scientismo, non la scienza.
Poi il buon Galilei non è che abbia avuto un atteggiamento limpido, anzi... già all'epoca si scherzava generalmente poco rispetto a oggi, poi gli inquisitori non erano certo farina da far ostie, per di più fai anche il furbo... te xé propio mona.
Riguardo la possibile integrazione dei maomettani... vabbè, dai, tra poco sarà Carnevale, prendiamolo come uno scherzo... :lol:

Offline gluca

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #16 il: Febbraio 17, 2019, 14:20:04 pm »
La scienza sovente toppa di brutto, però poi lo ammette
La chiesa quando toppa poi non lo ammette manco se scende Cristo in persona dalla croce a dirglielo
 :D
Forse non c'era bisogno di aspettare le missioni spaziali per riconoscergli che aveva ragione
 :D
« Ultima modifica: Febbraio 17, 2019, 14:30:48 pm da gluca »

Offline Duca

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #17 il: Febbraio 17, 2019, 16:03:28 pm »
La scienza sovente toppa di brutto, però poi lo ammette
La chiesa quando toppa poi non lo ammette manco se scende Cristo in persona dalla croce a dirglielo
Non è vero in entrambi i casi...

Offline gluca

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #18 il: Febbraio 17, 2019, 16:44:39 pm »
Dopo la storia di Galileo probabilmente hanno cambiato un po' atteggiamento  :D
Per quanto riguarda gli errori della scienza, in effetti, al di fuori delle scienze esatte, può accadere che un argomento sia dibattuto a lungo senza arrivare necessariamente ad una verità condivisa
Ma con le scienze "dure" non c'è proprio storia
Il metodo sperimentale permette di riconoscere l'errore e correggerlo

Online Frank

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #19 il: Febbraio 17, 2019, 17:58:41 pm »
Dopo la storia di Galileo probabilmente hanno cambiato un po' atteggiamento  :D
Per quanto riguarda gli errori della scienza, in effetti, al di fuori delle scienze esatte, può accadere che un argomento sia dibattuto a lungo senza arrivare necessariamente ad una verità condivisa
Ma con le scienze "dure" non c'è proprio storia
Il metodo sperimentale permette di riconoscere l'errore e correggerlo


Concordo.

Online Frank

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #20 il: Febbraio 17, 2019, 18:04:55 pm »
Io penso che dovremmo allearci con gli uomini di tutte le razze. Lo so bene che è l'uomo bianco ad essere demonizzato, soprattutto quello di cultura cristiana, ma è indispensabile che noi ci alleiamo con gli uomini di tutte le razze, di tutte le religioni e di tutte le culture: neri, ebrei, musulmani ecc. Soprattutto verso i musulmani io nutro una grande stima, ma so che questa stima non è molto diffusa su questo forum...

Calcola che io, per motivi di lavoro, sono - e soprattutto sono stato, già negli anni Novanta -, in contatto con uomini provenienti dall'Europa dell'est (anzitutto albanesi e rumeni ), che nonostante vivano in Italia da lustri o decenni, seguitano a starsene per i fatti loro nella quasi totalità dei casi.
Per non parlare del fatto che i suddetti non sanno neppure di striscio cosa sia la c.d. questione maschile.
E sto parlando di uomini che sono più che altro "musulmani per finta" (gli albanesi)
http://www.eastjournal.net/archives/33823
o ortodossi (i rumeni).
Figurati cosa significa relazionarsi con i musulmani "duri e puri" provenienti da altre parti del mondo.
Trattasi di autentica utopia.

Citazione
Soprattutto verso i musulmani io nutro una grande stima, ma so che questa stima non è molto diffusa su questo forum...

Visto e considerato che viviamo in Italia, vorrei chiederti: secondo te i musulmani stimano gli italiani ?
...

Offline Vicus

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #21 il: Febbraio 17, 2019, 22:07:13 pm »
Riguardo la possibile integrazione dei maomettani... vabbè, dai, tra poco sarà Carnevale, prendiamolo come uno scherzo... :lol:
:lol:
Visto e considerato che viviamo in Italia, vorrei chiederti: secondo te i musulmani stimano gli italiani ?
Solo nei TG. Vedi se provi a entrare in una moschea cosa succede.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Davide

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #22 il: Febbraio 17, 2019, 23:14:45 pm »
Visto e considerato che viviamo in Italia, vorrei chiederti: secondo te i musulmani stimano gli italiani ?
...

No che non ci stimano, perché vedono che razza di società di merda abbiamo lasciato che la nostra società diventasse!

Offline Fazer

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #23 il: Febbraio 18, 2019, 13:32:56 pm »
L'islamista crede che ciò che non emana direttamente da Allah - il Corano - è l'anti-Allah, demoniaco. Come noto, ciò ha dato forza estremistica alla tendenza, già presente nel "grande" Islam, di confondere l'ordine direttamente spirituale e quello civile e politico. Non c'è spazio per nessuna "laicità" e nessuna autonomia di ricerca e d'indagine; la legge civile deve coincidere con la legge coranica, la Sharia.

Si sa che quest'attitudine ha congelato l'evoluzione culturale dell'Islam. La stessa indagine scientifica fu bloccata una volta per tutte nel XIII secolo dalla credenza che Dio crea miracolosamente il mondo istante per istante; al contrario, Tomaso d'Aquino rese possibile la scienza occidentale riconoscendo che Dio mantiene il mondo attraverso "cause seconde", indagabili con la ragione. Ma, specie l'islamismo fondamentalista contemporaneo ha dato un vigore estremo, e mai abbastanza deplorato, a due delle forze degradanti che covano nell'Islam: l'ipocrisia e la subalternità.

Quando un despota medio-orientale o un'oligarchia di ayatollah proclama d'aver instaurato una "repubblica islamica", o d'essersi fornito della "bomba atomica islamica", ciò configura un esercizio deliberato d'ipocrisia e una confessione involontaria di subalternità all'odiato Occidente: i concetti di "repubblica" e "atomica" sono stati elaborati interamente fuori dell'Islam - da Atene a Washington - nella civiltà del Grande Satana occidentale. Gli ayatollah si appropriano del primo senza capire affatto che cosa significhi in termini di libertà, diritti individuali, autonomia e razionalità da riconoscere all'uomo. Difatti ogni repubblica "islamica" non è altro che un'incarnazione della forma politica consueta dell'Islam: il dispotismo. Perché al contrario di quello del Vangelo il Dio del Corano è il Despota divino, che "ha fatto il fuoco caldo ma poteva farlo freddo" (tout se tient, e la teologia ha ricadute dirette nella politica). Quanto all'atomica "islamica", non è che una bomba occidentale i cui progetti si spera di comprare dall'estero detestato. Difatti la fisica atomica è nata negli ultimi due secoli in un esiguo quadrangolo di mondo, tra Roma, Londra, Parigi e Berlino, che ha accettato in pieno la razionalità greca e romana, ma a cui l'Islam - fors'anche per sua fortuna - è radicalmente estraneo. Il mondo estraneo al Corano, l'anti-Allah, è singolarmente vasto, fruttifero e potente: non si può ignorare. Bisogna venirvi ipocritamente a patti, copiarlo mentre lo si rigetta, ed è giocoforza dipendere da esso mentre si proclama di non volerci avere a che fare.

Ottimo, Vicus, ottimo... :ok:

Offline Vicus

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #24 il: Febbraio 18, 2019, 13:38:03 pm »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #25 il: Febbraio 18, 2019, 20:07:11 pm »
No che non ci stimano, perché vedono che razza di società di merda abbiamo lasciato che la nostra società diventasse!


Invece le loro sono società meravigliose, vero ?
Bene e allora perché non ti trasferisci in uno di quei paesi ?
Forse perché così meravigliosi non sono ?
Forse perché tra il dire e il fare ci passa di mezzo l'oceano atlantico ? 
Facile pontificare sul web, eh ?  :cool2:

Comunque, da nazionalista quale sono, me ne sbatto altamente dei musulmani che "non ci stimano".
Del resto nemmeno io stimo loro.
E ti dirò di più: con me devono pure stare attenti a quello che dicono e fanno, quando sono "a casa mia". *
Cioè qui, in Italia.

@@

* Diversi anni fa, un lavavetri nordafricano che mi definì "italiano di merda", lo gonfiai come una zampogna.

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #26 il: Febbraio 18, 2019, 20:11:22 pm »
:lol:Solo nei TG. Vedi se provi a entrare in una moschea cosa succede.

Lo so bene.
E questo è uno dei motivi per cui mi è impossibile stimarli.

Offline Davide

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #27 il: Febbraio 19, 2019, 05:09:26 am »

Invece le loro sono società meravigliose, vero ?
Bene e allora perché non ti trasferisci in uno di quei paesi ?
Forse perché così meravigliosi non sono ?
Forse perché tra il dire e il fare ci passa di mezzo l'oceano atlantico ? 
Facile pontificare sul web, eh ?  :cool2:

Comunque, da nazionalista quale sono, me ne sbatto altamente dei musulmani che "non ci stimano".
Del resto nemmeno io stimo loro.
E ti dirò di più: con me devono pure stare attenti a quello che dicono e fanno, quando sono "a casa mia". *
Cioè qui, in Italia.

@@

* Diversi anni fa, un lavavetri nordafricano che mi definì "italiano di merda", lo gonfiai come una zampogna.

Frank, a me sembra che, al riguardo, ci sia un equivoco molto comune: quello di credere che gli immigrati vengono qui perché ci ritengono migliori e vogliono vivere come noi. No, non è così: gli immigrati vengono qui per diventare più ricchi, e vengono da noi perché noi siamo più ricchi. Se io voglio un lavoro (dico proprio io, Davide), dove vado? Beh, in genere vado da qualcuno più ricco di me, tipicamente un imprenditore, per farmi assumere: questo non significa che io lo ritenga migliore di me, ma sta di fatto che, per come funzionano le cose, di solito il lavoro me lo dà chi è più ricco di me, non chi è più povero. Un tempo era cosa comune che le persone, soprattutto ragazze, bussassero alla casa dei ricchi per farsi assumere come persone di servizio, e non è che lo facevano perché si sentivano peggio di loro, per una particolare stima verso i signori o cose varie: no, lo facevano per avere un lavoro più comodo e meglio retribuito.

Tornando a noi, tu mi chiedi se io mi trasferirei in un paese musulmano. Ebbene, la mia risposta, al momento, ovviamente è no. Prima di tutto perché, per vivere in un posto, dovrei avere una rendita, per esempio un lavoro, e non sarebbe facile, per me, trovare lavoro in uno di quei posti. Seconda cosa, molto più importante, è che non parlo una parola di arabo o delle altre lingue parlate nei vari paesi musulmani (ricordiamo che gran parte dei musulmani NON sono arabi). L'italiano è l'unica lingua nella quale posso esprimere compiutamente e agevolmente il mio pensiero e l'unica lingua che capisco perfettamente, anche se c'è rumore, da lontano ecc.: sarebbe orribile per me vivere in un posto in cui non posso esprimermi compiutamente e non posso capire quello che dice la gente attorno a me. Esatto, non solo esprimermi: io voglio capire quello che dice la cassiera ai clienti prima di me, voglio cogliere i frammenti di discorso della gente attorno a me ecc., mentre detesto la sensazione di camminare in mezzo a gente che parla una lingua che non comprendo. Questo limita le mie possibilità all'Italia e, in misura molto ma molto minore, ai paesi in cui la lingua madre è l'inglese (l'unica lingua straniera che mastico) oppure un'altra lingua romanza (alla quale si presume possa fare l'orecchio, per così dire). Di certo non vivrei mai in un paese arabo per fare il sordomuto e, allo stato attuale, per chiedere l'elemosina.

Comunque, se parlassi e capissi l'arabo come l'italiano e avessi una rendita, per esempio una pensione, probabilmente mi trasferirei in un paese arabo di religione musulmana.

P.S. Per quanto strano possa sembrare, sono nazionalista anch'io, ma vedo purtroppo come il mio amato Paese sia vittima, come tutto l'Occidente, di un'élite culturale certamente minoritaria ma particolarmente efficiente nell'imporre il proprio pensiero: il cosiddetto pensiero unico. Probabilmente il nostro è stato uno degli ultimi paesi occidentali a resistere, ma alla fine anche l'Italia ha capitolato. Certo, se l'Italia si scrollasse di dosso il pensiero unico, allora non desidererei altro che continuare a vivere qui.  :italia1:


Online Frank

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Re:Paul Craig Roberts: la delegittimazione del maschio bianco
« Risposta #28 il: Febbraio 19, 2019, 18:46:07 pm »
Davide

Citazione
Frank, a me sembra che, al riguardo, ci sia un equivoco molto comune: quello di credere che gli immigrati vengono qui perché ci ritengono migliori e vogliono vivere come noi. No, non è così: gli immigrati vengono qui per diventare più ricchi, e vengono da noi perché noi siamo più ricchi.

E lo vieni a dire a me ?, che già negli anni Novanta avevo a che fare con gli albanesi, che all'epoca erano degli autentici disperati provenienti da quello che nel 1997 era il terzo paese più povero al mondo ? Ovvero l'Albania ? (paese che in passato visitai pure; al pari della Romania).