Autore Topic: Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...  (Letto 3353 volte)

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Offline Frank

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Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« il: Marzo 09, 2019, 18:44:55 pm »
https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2019-03-07/il-cern-taglia-rapporti-il-ricercatore-sessista-alessandro-strumia-124402.shtml?uuid=AB0SDfbB

Citazione
Il Cern taglia i rapporti con il ricercatore «sessista» Alessandro Strumia
–di Francesca Cerati 7 marzo 2019


Alla vigilia dell’8 marzo - festa della donna - il Cern, Centro europeo di ricerca sulla fisica delle particelle, ha tagliato i ponti con lo scienziato che lo scorso settembre aveva affermato che le donne erano meno abili in fisica rispetto agli uomini. Il Cern in sostanza ha deciso di non estendere lo status di professore ospite al ricercatore italiano Alessandro Strumia, dell'Università di Pisa.

La decisione segue un'indagine sui commenti che Strumia aveva fatto in un seminario al Cern sull'uguaglianza di genere, affermando che “la fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non è su invito” .

Non solo: ha anche sostenuto che fossero gli uomini a essere discriminati, ha mostrato cartoni animati che deridono le donne che fanno campagna per l'uguaglianza nella scienza e ha presentato i risultati di un'analisi a dimostrazione che il lavoro condotto dai fisici donne non era valido come quello dei colleghi maschi. La sua analisi è però stata rapidamente liquidata come non scientifica e scorretta dagli esperti che si occupano di impatto della ricerca.

Strumia parlando con la Bbc ha ribadito che continua a credere a quanto aveva dichiarato allora nonostante a gennaio sia stato richiamato dal senato accademico dell'Università di Pisa per le sue affermazioni sulle donne nel mondo della scienza, che violano tre articoli del codice etico dell'ateneo.



Citazione
"la fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non è su invito"

E' o non è la verità ?
Quindi ?

@@

https://en.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Strumia

Citazione
Alessandro Strumia (born 26 December 1969[1]) is a physicist at the University of Pisa.

Education
Strumia obtained his PhD in 1995 at the University of Pisa, where his doctoral advisor was Riccardo Barbieri. His thesis was titled "Supersymmetric unification".[1]

Career
Strumia's research specialization is in physics beyond the Standard Model.[1] In 1995, with Riccardo Barbieri and Lawrence J. Hall, he studied flavour and CP violations, present in supersymmetric unified theories even in absence of any flavour or CP violation in the input for the soft-supersymmetry breaking parameters.[2]

He is one of the originators of the idea of Minimal Flavor Violation,[3] a paradigm to characterize the effects of flavor transitions in new theories of particle physics. After the OPERA experiment reported an observation of neutrinos apparently traveling faster than light, Strumia in collaboration with Gian Giudice and Sergey Sibiryakov showed that superluminal neutrinos would imply some anomalies in the velocities of electrons and muons as a result of quantum-mechanical effects. Such anomalies could be already ruled out from existing data on cosmic rays, thus contradicting the OPERA results.[4][5]

After the discovery of the Higgs boson, he computed the probability that the Higgs vacuum undergoes quantum tunnelling, finding that the universe is in a critical state which will eventually end in a cosmic collapse.[6] He joined the European Organization for Nuclear Research (CERN)'s theory division as a fellow in 2000,[1] and as a member of the CMS Collaboration, he was a credited coauthor on the paper which announced the Higgs boson discovery; his primary affiliation was Estonia's National Institute of Chemical Physics and Biophysics.[7] Along with Joseph Lykken and other collaborators, he later proposed the "modified naturalness" hypothesis for the Higgs boson's mass.[8]

While at CERN in June 2018, Strumia and Riccardo Torre worked on a new set of algorithms with which to evaluate the impact of published scientific research. Basing their investigation on PageRank used by Google, they proposed a similar system of ranking scientific papers and authors. Researchers had "mixed reaction", suggesting that it would be useful for "lifetime achievement" but possibly subject to "transparency issues".[9] The "simplicity" of current methods of evaluation allows for gaming the system. The difference in Strumia and Torres' approach is that they include what they describe as "second-generation" and later-generation citations in their algorithms. Therefore, not only the original citations of the work are taken into account, but subsequent citations to derivative material also. They named their systems PaperRank and AuthorRank. They also proposed a system called CitationCoin to reduce the effect of groups who "inflate" each other citation count.[9]

Controversies
Using pictures of conference slides
Marco Cirelli and Alessandro Strumia were amongst multiple teams that used digital photos from a conference presentation in 2008 in Stockholm for a subsequent publication. The slide showed a highly anticipated but yet unpublished measurement of the positron fraction in cosmic rays by the PAMELA collaboration.[10][11][12][13]

Talk on gender discrimination
On 28 September 2018, Strumia gave a presentation at CERN's first Workshop on High Energy Theory and Gender[14][15][16][17] that provoked considerable controversy.[18] Citing an analysis he had performed on data from the InSpire database,[19] he rejected the idea that physics suffers from gender bias against women and claimed that male scientists were victims of discrimination.[20][21][22] Strumia cited previous research which points to results commonly referred to as the "gender-equality paradox" — the observations that countries that score higher on measures of gender equality have a lower proportion of women in STEM fields.[23]

On 30 September 2018, CERN published a short statement, removed the slides of Strumia's presentation from its conference website and on 1 October suspended him from his "invited scientist" position.[18][24][25][26] On 1 October 2018, the University of Pisa released a statement signaling the opening of an ethical investigation.[27] A longer statement commenting on Strumia's talk, published on 2 October, received nearly 4,000 signatures as of 13 October, including those of John Ellis, Howard Georgi and David Gross.[28][29][30] An anonymous critique of Strumia's talk and the community response was published in Areo magazine.[31] One supporter of Strumia was the former scientist and string theorist Luboš Motl.[32] Physicist Sabine Hossenfelder cited papers addressing some of Strumia's conclusions and provided an alternative analysis, arguing that after accounting for disproportionately higher rates of women leaving the field the sex differences Strumia claims to have found become negligible.[16][33] In March 2019, CERN confirmed that they had cut ties with Strumia.[34]

Online Massimo

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #1 il: Marzo 09, 2019, 18:52:10 pm »
Anche Galileo diceva la verità. Il cardinale Bellarmino gli disse che poteva anche crederci ma non doveva dirlo ad altri. Doveva stare zitto. Galilei rifiutò e subì quello che subì. Adesso tocca al fisico Strumia. Caro Frank, cambiano gli orchestrali, ma la musica è sempre la stessa!

Offline Vicus

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #2 il: Marzo 09, 2019, 21:16:55 pm »
Alla faccia della meritocrazia, anche il CERN sia avvia a diventare un gineceo.
Citazione
"la fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non è su invito"
Da come scrive, deve averne ingoiati di rospi, come è ovvio per un accademico che ha a che fare ogni giorno con un ambiente ostile agli uomini.
Sulle leggende moderne sulla vicenda Galileo sorvolo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #3 il: Novembre 04, 2019, 18:47:08 pm »
Ci risiamo.

https://www.repubblica.it/scienze/2019/11/04/news/la_rivista_ospita_le_tesi_del_fisico_sessista_rivolta_degli_scienziati-240169520/

Citazione
La rivista ospita le tesi del fisico sessista. Rivolta degli scienziati
(ansa)
Alessandro Strumia fu allontanato dal Cern per aver detto  che la "fisica è fatta  dagli uomini, non dalle donne". Ora rilancia, tra le polemiche

di ELENA DUSI

04 novembre 2019
E lui insiste. Alessandro Strumia, 50 anni, professore di fisica all'università di Pisa, un anno fa si alzò a un convegno al Cern sulla parità di genere e lasciò tutti a bocca aperta, dichiarando che "la fisica è stata costruita dagli uomini", le donne si lagnano per nulla perché "non è vero che sono discriminate" e nella scienza "non si entra con un invito". Come se non bastasse: "Gli uomini preferiscono lavorare con le cose, le donne con le persone". Ci sono "differenze nei sessi già nei bambini, prima che l'influenza sociale intervenga" e via stereotipando.


SCIENZE
Il Cern allontana Strumia, il fisico che disse "la fisica è roba da uomini"

La gragnola di critiche non ha piegato Strumia, che oggi rilancia. Durante quest'anno ha trasformato le sue tesi scombinate in grafici ed equazioni sul numero delle donne ricercatrici e su quanta carriera fanno e ha perfino trovato una rivista scientifica disposta a pubblicare il suo "Questione di genere in fisica fondamentale". Si tratta di Quantitative Science Studies, un giornale nato da pochi mesi, non certo di primo piano, ma comunque affiliato alla casa editrice del Mit di Boston (il prestigioso Massachusetts Institute of Technology).


SCIENZE
"Uomini più bravi ma discriminati". Bufera sulla frase del fisico italiano, il Cern si scusa

La rivista è sottoposta alla revisione dei pari (all'approvazione cioè da parte di altri scienziati) e ha promesso diritto di replica ai detrattori. L'articolo per il momento è stato approvato, ma non pubblicato. Il fisico pisano - carattere polemico e testardo, lo descrive chi lavora con lui - l'ha pubblicato intanto sul suo blog, come una sorta di rivalsa. La rivista americana Science ha subito registrato le polemiche, dedicando al fisico nostrano uno speciale sul suo sito Sciencemag e citando uno dei pari autori della revisione: il testo di Strumia, dice, è pieno di "difetti" e "affermazioni non dimostrate".

Un anno fa, dopo l'improprio intervento, Strumia perse l'affiliazione al Cern. Il centro Ginevra diretto da Fabiola Gianotti si dichiarò "gravemente offeso" e tagliò ogni rapporto. Stessa cosa fece il nostro Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), tirato in ballo con frasi da querela: Strumia aveva infatti partecipato a un concorso Infn vinto, fra gli altri, anche da due donne che - sostiene lui - non meritavano un punteggio superiore al suo. L'università di Pisa si era limitata a una sanzione etica, lasciando intatta la cattedra e il gruppo di ricerca. Strumia, quando non si accanisce sulla questione di genere, è infatti un fisico teorico stimato. Ha un progetto di ricerca europeo da 1,8 milioni di euro che resta inquadrato a Pisa. La cifra. per questa disciplina, è di tutto rilievo.

A Speranza Falciano, nel sentire tutto questo, cadono le braccia. A 65 anni la scienziata, membro della giunta dell'Infn, una vita trascorsa agli esperimenti del Cern, sperava che certi pregiudizi fossero relegati al passato. "La carriera scientifica è dura e impone sacrifici" racconta. "Le donne hanno risultati migliori all'università e al dottorato. Poi spesso rinunciano. Sanno che dovranno farsi strada in un mondo quasi tutto maschile e che la scelta della carriera potrebbe pesare sulla vita privata". Ci sono decine di anni di sforzi e di studi davvero approfonditi, per superare il problema. "La questione della disparità delle donne nella scienza esiste" conferma Falciano. "Ed è ora di risolverla, non di fare polemiche inutili e dannose".

Offline Ravel

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #4 il: Novembre 04, 2019, 19:43:16 pm »
insomma, il cervello degli uomini e quello delle femmine sono strutturati in modo differente, ma il fatto che vi siano più uomini che femmine interessati alla fisica piuttosto che a materie umanistiche è solamente una questione culturale. Il dato biologico conta zero.

Ovviamente, i "fattori culturali" contano solo quando servono al sesso debole per crogiolarsi nel suo noto vittimismo, perché quando la femmina deve autocelebrarsi -cosa che tra l'altro capita sovente, a mio avviso indice di feroci complessi d'inferiorità- afferma spesso e volentieri di essere, per natura, più empatica ecc ecc di noi uomini..

bella roba comunque il "confronto" scientifico. Fatto minacciando più o meno esplicitamente i dissidenti di licenziamenti, allontanamenti dal Cern, esposizioni al pubblico ludibrio.

lasciateli\e fare, che quando, tra cento anni, tutti gli sforzi di queste femmine di scienza avranno prodotto al massimo un nuovo tipo di assorbente anti-odore sapranno a chi dare la colpa..

Offline Vicus

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #5 il: Novembre 04, 2019, 19:58:09 pm »
Citazione
"Uomini più bravi ma discriminati".
Bravo Alessandro, sei tutti noi! :clapping: :drinks: :italia1:
Citazione
aveva infatti partecipato a un concorso Infn vinto, fra gli altri, anche da due donne che - sostiene lui - non meritavano un punteggio superiore al suo.
Queste non sono andate a letto coi commissari :D
Citazione
"Le donne hanno risultati migliori all'università e al dottorato.
Appunto: tutte. Dovunque.
Citazione
Poi spesso rinunciano.
Magari perché nonostante i forti incoraggiamenti accademici finiscono coll'annoiarsi?
Citazione
che la scelta della carriera potrebbe pesare sulla vita privata".
Esatto.
Citazione
Ci sono decine di anni di sforzi e di studi davvero approfonditi, per superare il problema. "La questione della disparità delle donne nella scienza esiste" conferma Falciano. "Ed è ora di risolverla,
Bene, una ricetta dannosa si migliora con più alte dosi: più quote rosa, più voti regalati, più asili nido e contributi di maternità pagati dagli uomini, "più Europa" per forzare le femmine a far cose da uomini. E quando combinano guai: più separazioni e più mantenimenti per permettergli di divorziare sul velluto.
« Ultima modifica: Novembre 05, 2019, 03:37:50 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #6 il: Novembre 04, 2019, 21:44:53 pm »
Se molti maschi fossero e si comportassero come Strumia le armi del femminismo mediatico e dei salotti "bene" sarebbero spuntate.

Offline Frank

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #7 il: Novembre 05, 2019, 00:10:00 am »
Se molti maschi fossero e si comportassero come Strumia le armi del femminismo mediatico e dei salotti "bene" sarebbero spuntate.

Ecco, appunto, è quello che dico anch'io da tempo.
Invece la quasi totalità degli uomini odierni non fiata neppure; oppure lecca i piedi alle complessate moderne.
Tutto il resto è consequenziale, a cominciare dall'espansione femminil/femminista.


Offline Paol

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #9 il: Novembre 05, 2019, 19:51:20 pm »
Su "La Verita'" di oggi ci sono due (buone) pagine centrali su teoria Gender , femminismo e la posizione del prof Strumia.
L'ottimo è nemico del bene....ma non c'è limite al peggio

Offline Marco21

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #10 il: Novembre 06, 2019, 23:29:26 pm »
Solidarietà al prof Strumia. Purtroppo non è permesso esprimere opinioni in dissenso rispetto all'orientamento politicamente corretto. E' permesso solo criticare gli uomini. Se una donna avesse detto le stesse cose di Strumia, ma al contrario, avrebbe ricevuto applausi da tutto il mondo accademico, e avrebbe immediatamente fatto carriera.

Purtroppo devo constatare che Strumia ha perfettamente ragione. Nella facoltà scientifica che ho frequentato, ho sempre notato che coloro i quali avevano un SINCERO interesse per la fisica e in generale per le materie tecniche, erano solo ragazzi. Ed era facile accorgersene, perchè in ogni occasione, anche dopo le lezioni, non facevano altro che dimostrare inconsapevolemente la loro straordinaria passione. Con loro si poteva parlare solo delle ultime scoperte nel campo della fisica quantistica, o degli ultimi algoritmi di calcolo utilizzati da Google. I discorsi invece delle ragazze erano i soliti.. nessuna differenza rispetto alla media femminile, discorsi inutili e stupidi, sui soliti temi femminili: capelli, unghie, scarpe, vestiti, trucchi ecc. Ho sempre avuto la netta impressione, che le ragazze non abbiano nessun vero interesse per ciò che studiano, anche quando sono più brave dei ragazzi. Mentre invece hanno un interesse ossessivo per il voto, e per il titolo di studio, probabilmente perchè sanno che da essi dipende il loro futuro, i soldi e la posizione a cui potranno ambire.

Ma solo chi ha un sincero interesse, può svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. L'interesse si nota dalle passioni coltivate spontaneamente, dai discorsi che si portano avanti per istinto con gli amici, anche quando nessun professore ti sta ascoltando, e nessuno ti darà un buon voto per ciò che stai coltivando autonomamente per puro diletto.

Offline Vicus

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #11 il: Novembre 07, 2019, 02:35:46 am »
Marco la tua è una preziosa testimonianza, a leggerla pare ovvia ma nessuno sembrava averci pensato.
Perché le donne dovrebbero interessarsi a quel che studiano? Per loro l'università è solo uno status, una delle tante validazioni che le femmine cercano con gli uomini, sui social, con le amiche. Molte neppure hanno interesse a lavorare (tanto col matrimonio si fanno mantenere).
Da questo emerge la natura PARASSITARIA delle donne, quando non assolvono al loro compito naturale, non solo nel senso che non producono nulla ma anche che fanno da zavorra del sistema e degli altri uomini.
« Ultima modifica: Novembre 07, 2019, 19:49:14 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #12 il: Novembre 07, 2019, 19:43:34 pm »
Marco la tua è una preziosa testimonianza, a leggerla pare ovvia ma nessuno sembrava averci pensato.
Perché le donne dovrebbero interessarsi a quel che studiano? Per loro l'università è solo uno status, una delle tante validazioni che le femmine cercano con gli uomini, sui social, con le amiche. Molte neppure hanno interesse a lavorare (tanto col matrimonio si fanno mantenere).
Da questo emerge la natura PARASSITARIA delle donne, quando non assolvono al lro compito naturale, non solo nel senso che non producono nulla ma anche che agiscono come zavorra del sistema e degli altri uomini.

Vicus, sai bene che più volte abbiamo parlato della natura parassitaria delle femmine.

Offline Vicus

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #13 il: Novembre 07, 2019, 19:48:18 pm »
Sì ma nessuno aveva mai osservato che non si interessano mai alle materie che studiano!
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Vietato chiamare le cose con il loro vero nome...
« Risposta #14 il: Novembre 07, 2019, 19:51:57 pm »
Sì ma nessuno aveva mai osservato che non si interessano mai alle materie che studiano!

Sicuro ?
Ascolta, non che abbia chissà quale importanza, ma io ricordo che da qualche parte se ne era già parlato in passato, e fra questi c'era anche Alberto ad evidenziarlo.