Autore Topic: Misoginia e Ginofilia  (Letto 17028 volte)

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #30 il: Maggio 30, 2010, 20:21:13 pm »
Secondo me di ragioni per essere misogini ce ne sono a bizzeffe.

Anche secondo me! Concordo in pieno.


Questo però non vuol dire che lo si debba essere per forza.

O che sia così deleterio e deprecabile l'esserlo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ;)

Offline Milo

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #31 il: Maggio 30, 2010, 20:26:12 pm »
Mai capito perché dovremmo auto-affibbiarci un termine "coniato" dalle femministe :hmm:

Si può discutere, ovvio, ma... ci vuole anche un po' di ingegno.

http://www.riflessioni.it/forum/cultura-e-societa/12022-cose-veramente-il-maschilismo.html

Ma poi, un lavoraccio per nobilitare il termine, vale davvero la pena?
A che serve "bearci" dell'etichetta? E comunque ci vorrebbe un tempo biblico, che io non ho.

Dunque non sono maschilista, meno che mai misogino. Anche perché, posto la misoginia come "soluzione" - perché banalmente questo si sta dicendo -, non è meglio la misantropia?

PS: maschista piace? :unsure:

Maschilista

Perché da femmina "femminista" mentre da maschio "maschilista" in luogo di "maschista"? Mi sembra che "maschisti" e "femministi" sostengano un sesso. "Maschilisti" e "femminilisti" sostengano un genere. Dirà il primo: "Basta con la nave e la sedia! siano ordunque il nave ed il sedio!"; ribatterà il secondo: "Che il battello e lo sgabello diventino d'improvviso la battella e la sgabella!"
Guido Vaccaro

In realtà esistono nei dizionari segnalati un "maschismo" e un "maschista", sia pure di uso assai raro, che devono essere nati più o meno seguendo il filo del suo ragionamento. La lingua tuttavia non sempre è logica, e soprattutto l'uso delle parole dipende spesso dal caso, specie per quelle di neoformazione. Pertanto, ad onta delle sue giustissime osservazioni, noi continueremo a dire imperterriti "femminista" e "maschilista".

http://www.corriere.it/Rubriche/Scioglilingua/scioglilingua310103.shtml

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #32 il: Maggio 30, 2010, 20:34:06 pm »
Nessun problema Renato, già successo ad altri in passato. "Poteri misteriosi" che vanno e ...vengono... :P :D

In un forum di "editori" tutto può succedere. :P

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #33 il: Maggio 30, 2010, 20:41:00 pm »
Mai capito perché dovremmo auto-affibbiarci un termine "coniato" dalle femministe :hmm:


In realtà esistono nei dizionari segnalati un "maschismo" e un "maschista", sia pure di uso assai raro, che devono essere nati più o meno seguendo il filo del suo ragionamento. La lingua tuttavia non sempre è logica, e soprattutto l'uso delle parole dipende spesso dal caso, specie per quelle di neoformazione. Pertanto, ad onta delle sue giustissime osservazioni, noi continueremo a dire imperterriti "femminista" e "maschilista".


In effetti, pensandoci bene, "adagiarsi" su termini altrui, per poi cadere inevitabilmente nella confusione del termine-contro con quel che ne consegue come impatto etimologico sul pensare della gente, non è una mossa intelligente. Su questo concordo in pieno.

Lo si fa quasi per...  "reazione" istintiva ma non è molto producente.

A me per esempio piace molto il termine "machista", che però si presta ad interpretazioni strumentali sia da parte dei media che delle fikesekke stesse.

Mahh...  Maschilista o non-maschilista; that's the problem !!!!!!!!!  :hmm: :hmm: :hmm: :hmm:

Offline Teiwaz

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #34 il: Maggio 31, 2010, 00:55:13 am »
Che tristezza continuare a vedere che si interpreta il maschilismo sulla base di fanatismi e false verità... ho appena letto un topic su forumsalute.it

Capisco che il femminismo abbia fatto di tutto per apparire come fenomeno sociale giusto e giustapposto ad un maschilismo come realtà negativa e sbagliata a prescindere... ma ragionare con obbiettività, cioè senza influenze di stampo femminista, è davvero così difficile?

A me personalmente, sotto i miei occhi, risulta da sempre che il femminismo abbia fatto e stia continuando a fare danni talmente grandi che ormai questi danni sono considerati la normalità quotidiana.

La donna e l'uomo femministi sono persone che, da quel che da sempre osservo, pretendono e ottengono privilegi di ogni sorta danneggiando l'uomo.

Ovviamente mi riferisco al nostro Paese e al mondo Occidentale in genere, mentre non mi interessano per niente altre culture dato che è in Italia che vivo e lavoro e certamente non guadagnerei di più né vivrei meglio schierandomi contro, per esempio, l'Islam. Il moralismo non fa proprio per me... lo lascio ai pacifisti con le mazze in mano.

L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, è questo che conta prima di tutto perché il lavoro è prima di tutto ciò che permette di vivere. E il lavoro che permette di vivere è quello di tipo produttivo. Si sa che a costruire abitazioni, macchine, strade e tutto ciò che serve per vivere sono uomini e non donne. Le donne non lo fanno e non lo vorrebbero fare, né ne sarebbero capaci; sono impiegate e non operaie; costano molto senza produrre, mentre per la legge gli uomini sono sacrificabili tant'è che in Italia sul lavoro abbiamo 1000 morti ogni anno, 10.000 uomini amputati, 100.000 feriti gravi...

Con "maschilismo" si intende la presunta superiorità dell'uomo sulla donna. Il termine è stato diffuso dagli anni sessanta in poi attraverso il femminismo per indicare l'uomo come maschio egoista, presuntuoso, privilegiato, aberrante e cattivo... al contrario di "femminismo" voluto intendere come fenomeno giusto, paritario, di diritto.
In realtà io ho sempre visto che il femminismo non ha niente a che vedere con la parità e la giustizia, tant'è che le persone femministe lottano sempre per avere diritti e privilegi superiori all'uomo... e questo mi sembra talmente evidente che solo le persone femminista possono negare che sia così, mentendo e sapendo di mentire.

Io, sinceramente, mi sento maschilista perché vedo con i miei occhi che l'uomo è dotato di maggior forza della donna e di maggior creatività: è l'uomo che costruisce e che inventa per costruire e mandare avanti il lavoro e la società. Purtroppo quando dico di essere maschilista, mi si addita come misogino.
Qualcuno arriva a dire che l'uomo poteva picchiare la sua donna. Beh, io sarò ignorante, ma quando mai "poteva"? A me non risulta che potesse. Qualcuno mi potrebbe smentire portandomi una legge italiana in merito?
Comunque è un peccato additare come misogino un maschilista, perché è proprio l'uomo maschilista che, nonostante lavori sudando, facendosi male, ferendosi, purtroppo anche morendo, ha sempre voluto e vuole che le donne vivano meglio di lui. E chissà, appunto, che ragionando senza condizionamenti femministi qualcuno scopra che essere maschilisti non è qualcosa di così negativo e osceno come decenni di lavaggi del cervello ci hanno fatto credere.
« Ultima modifica: Maggio 31, 2010, 01:01:28 am da Teiwaz »
Antifemminista


Offline Teiwaz

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #35 il: Maggio 31, 2010, 00:59:16 am »
Scusatemi per il messaggio precedente. So bene che qua sono cose già dette e ben comprese; è soltanto ciò che ho appena postato nell'altro forum... così tanto per vedere quanta merda mi tireranno addosso.
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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #36 il: Maggio 31, 2010, 01:12:51 am »
Che tristezza continuare a vedere che si interpreta il maschilismo sulla base di fanatismi e false verità... ho appena letto un topic su forumsalute.it

Capisco che il femminismo abbia fatto di tutto per apparire come fenomeno sociale giusto e giustapposto ad un maschilismo come realtà negativa e sbagliata a prescindere... ma ragionare con obbiettività, cioè senza influenze di stampo femminista, è davvero così difficile?

.

la risposta è si, perchè il femminismo  ha il monopolio assoluto sulla cutura  , sulla morale.Il termine maschilista è stato inventato dal femminismo ed è sinonimo di tiranno e di cattivo.E per il femminismo chi non avesse accettato le teorie femministe è un maschilista cioè un tiranno, solo con la conversione al femminismo e la sottomissione alle donne i maschi diventano delle  persone accettabili, riescono a redimersi dalla loro innata tirannia e cattiveria.E difatti è quello che è accaduto.
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Offline COSMOS1

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #37 il: Maggio 31, 2010, 08:38:06 am »
 :OT:


possibile che andiamo off topic peggio delle paucineuroniche?  :mad:

il tema qui è: come si fa a dire che l'occidente è misogino quando, numeri alla mano tutto il resto del mondo le donne le tratta molto molto mooolto peggio?

in realtà l'occidente è ginofilo

si può discutere se ginofilia e femminismo siano sinonimi, simili, opposti, contrari, autoescludentesi, etc

ma il tema è questo, e non l'etichetta con cui vogliamo identificarci

pls, come back home Lassie, otherwise we will delete all your topics  :D
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Offline Animus

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #38 il: Maggio 31, 2010, 09:52:34 am »
:OT:


possibile che andiamo off topic peggio delle paucineuroniche?  :mad:

il tema qui è: come si fa a dire che l'occidente è misogino quando, numeri alla mano tutto il resto del mondo le donne le tratta molto molto mooolto peggio?

in realtà l'occidente è ginofilo

si può discutere se ginofilia e femminismo siano sinonimi, simili, opposti, contrari, autoescludentesi, etc

ma il tema è questo, e non l'etichetta con cui vogliamo identificarci

pls, come back home Lassie, otherwise we will delete all your topics  :D

Dunque rientriamo in topic.

E' loro convinzione che non ci sia spazio per le donne in quella logica del Medesimo e dell'Uno che governa il fallologocentrismo occidentale. (Irigaray,Cixous,Kristeva)

Butto quì una riflessione, perchè forse, fissando i centri sui sessi (M/F) ci stiamo fissando su dei concetti sbagliati.

Logica dell'Uno e del medesimo sono occidentali, su questo non c'è dubbio.
Ma il concetto che designa meglio questa prospettiva non è maschile/femminile, ma OmO, l'uguale a se stesso.
E se l'Occidente fosse semplicemente di polarità omosessuale?
Del resto i padri della filosofia, Parmenide, Socrate, Platone, erano omosessuali, lo stesso Galimberti ci dice che, forse, la filosofia in occidente è nata in un club di gay...

E' che dire di Gesù, se lo confrontiamo con Maometto o Buddha?

Se si ipotizzasse che l'occidente ha una polarità OmO, si spiegherebbero molte più cose rispetto ad ipotizzarlo femminile o maschile.
E del resto, ancora, sennò non si riesce a venire fuori dalla contraddizione che si solleva tutte le volte che vediamo che quando una società è più maschile, le donne sono più femminili (??), mentre quando è più femminile, le donne sono più maschili (???).

Se invece la consideriamo omo/etero, non c'è nessuna stranezza, è ovvio che nel primo caso i due sessi convergano verso il modello androgino (più maschili le donne, più femminili gli uomini), mentre nel secondo ne prendono le distanze ed ogni sesso è forte nella sua polarità sessuale. (l'Uno nel primo caso, il Due nel secondo)

Signori, l'Occidente non è femminile....è omosessuale.
Siamo figli di padri froci.



« Ultima modifica: Maggio 31, 2010, 10:00:50 am da Animus »
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Offline icarus.10

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #39 il: Maggio 31, 2010, 10:53:43 am »
Non mi pare che le femministe abbiano mai detto che le civiltà non occidentali siano vicine ai diritti delle donne o che l'occidente sia più misogino rispetto a quelle altre. Le femministe sono internazionaliste, non guardano alla razza o alla religione delle donne e uomini. Per loro tutte le donne del mondo sono oppresse. Sono proprio le femministe a sollevare, con il soliti loro piagnistei, la questione dell' infibulazione e dei (presunti) "femminicidi" in Cina e altre regioni asiatiche o africane.

Quindi dire che le femministe non puntino il dito anche contro altre culture e civiltà non corrisponde al vero.

 
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Animus

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #40 il: Maggio 31, 2010, 11:10:48 am »
Non mi pare che le femministe abbiano mai detto che le civiltà non occidentali siano vicine ai diritti delle donne...

Certo, perchè quello che vogliono è imporre, sotto il pretesto della lotta al fallocentriosmo, il modello omosessuale-occidentale.
Poi è ovvio che questa, l'omosessualità, ha a sua volta una polarità femminile (l'omosessualità maschile è retta dal thanatos, l'istinto di morte).


Hypnos e thanatos


 
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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #41 il: Maggio 31, 2010, 11:22:24 am »

PS: maschista piace? :unsure:

Maschilista

Perché da femmina "femminista" mentre da maschio "maschilista" in luogo di "maschista"? Mi sembra che "maschisti" e "femministi" sostengano un sesso. "Maschilisti" e "femminilisti" sostengano un genere. Dirà il primo: "Basta con la nave e la sedia! siano ordunque il nave ed il sedio!"; ribatterà il secondo: "Che il battello e lo sgabello diventino d'improvviso la battella e la sgabella!"
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Ohhhhhhhhhhhhhh finalmente qualcuno lo dice!!!!!

E' la soluzione che avevo già prospettato e proposto io anni orsono sul vecchio forum!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Grazie, Milo!
Mai contraddire una femmina: riuscirà tranquillamente a farlo da sola in 5 minuti!
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Offline Teiwaz

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #42 il: Maggio 31, 2010, 14:19:10 pm »
:OT:


possibile che andiamo off topic peggio delle paucineuroniche?  :mad:

il tema qui è: come si fa a dire che l'occidente è misogino quando, numeri alla mano tutto il resto del mondo le donne le tratta molto molto mooolto peggio?

in realtà l'occidente è ginofilo

si può discutere se ginofilia e femminismo siano sinonimi, simili, opposti, contrari, autoescludentesi, etc

ma il tema è questo, e non l'etichetta con cui vogliamo identificarci

pls, come back home Lassie, otherwise we will delete all your topics  :D

Ok, scusami Cosimo, mi rendo conto quando vado off topic, però dà un'occhiata qua:

http://www.forumsalute.it/community/forum_29_donne_e_uomini_le_relazioni_di_coppia/thrd_1666_maschilismo_1.html#post3261916

quello è uno dei forum più grossi e visitati d'Italia e magari non sarebbe male sensibilizzarli, con delicatezza ovviamente, al problema.

Ciao
Antifemminista


Offline Animus

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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #43 il: Giugno 01, 2010, 11:57:26 am »
E del resto, ancora, sennò non si riesce a venire fuori dalla contraddizione che si solleva tutte le volte che vediamo che quando una società è più maschile, le donne sono più femminili (??), mentre quando è più femminile, le donne sono più maschili (???).

Se invece la consideriamo omo/etero, non c'è nessuna stranezza, è ovvio che nel primo caso i due sessi convergano verso il modello androgino (più maschili le donne, più femminili gli uomini), mentre nel secondo ne prendono le distanze ed ogni sesso è forte nella sua polarità sessuale. (l'Uno nel primo caso, il Due nel secondo)

La contraddizione di cui parlo (e che non si risolve ponendo la femminilizzazione occidentale  in luogo della omosessualizzazione) la si evidenzia bene, ad es., pur e nonostante l'articolo di notevole spessore, qui.
http://www.ilgiornale.it/cultura/la_societa_donna_produce_creatura_ibrida/23-09-2008/articolo-id=292751-page=0-comments=1#1

La società donna produce la creatura ibrida
Anni di femminismo e di demolizione del modello maschile tradizionale hanno generato una sorta di grande omologazione dei generi, con uomini incerti e donne indurite

Società femminile al posto di società maschile? Se ben osserviamo la società odierna, come l’ha magistralmente descritta Alain de Benoist su queste stesse pagine, forse ci balzerà agli occhi un terzo aspetto.
Dunque: da un lato la società «maschile» che si riconosce nei valori di autorità e competitività, la «società dei padri», nella quale la figura paterna ha compito di sostituirsi alla tenera cura della madre come nuova e autorevole guida, affinché il figlio possa diventare compiutamente adulto e libero, capace di affetti forti e autonomi. Dall’altro la società «femminile» di oggi come la vede lo psicologo junghiano Claudio Risé: solo apparentemente improntata a valori «femminili» di tenerezza e solidarietà, in realtà dominata da competitività subdole e spietate. È la «società senza padri», secondo la celebre definizione ripresa da Risé nel suo intervento sul Giornale di ieri, società nella quale, secondo lo studioso, finirebbero per stare tutti male: i maschi come le femmine.
Si potrebbe obiettare, così di primo acchito, che la «società dei padri» quale si è formata in Occidente a partire dalla Grecia antica per passare attraverso Roma, il medioevo e l’evo moderno, è conflagrata tragicamente nel XX secolo, tanto è vero che lo stesso de Benoist ritiene «dolorosa» la «cultura rigida» degli anni Trenta. Ma se ci guardiamo intorno oggi, nell’immane scontro etnico e religioso in atto, nella ripresa delle grandi migrazioni di popoli, nella frantumazione degli imperi crollati, la situazione non è più lieve. Né basta additare quale esempio di società «maschile» - come ha fatto Caterina Soffici - la società musulmana, che indubbiamente «maschile» lo è, ma è soprattutto, almeno nelle forme che conosciamo, una società teocratica, arcaica e crudele.
Ma il problema è il terzo aspetto, come ho detto all’inizio. A bene osservarla, la società di oggi appare come una società indifferenziata, né maschile né femminile, costituita da uomini incerti e da donne indurite, da «genitori smarriti nella confusione dei ruoli», come ha scritto de Benoist. Emblematico in questo senso, l’invito recentemente rivolto dalla scuola inglese agli alunni a non usare più i termini dad and mam riferendosi a padre e madre, ma solo e sempre parents indistintamente. Ci sono i figli dei single, i bambini delle coppie omosessuali, meglio lasciare le cose indefinite...
Anni di femminismo e di demolizione del modello maschile tradizionale hanno portato ad avvicinare l’uomo alla donna, creando un nuovo ibrido. Basta osservare i modelli che questa società propone attraverso la pubblicità, la moda, la televisione: donne scheletriche prive di ogni attributo femminile, donne-pantera abbigliate con stivali appuntiti e abiti di pelle si confrontano con giovani uomini glabri e bistrati. Nelle sfilate di moda maschile della scorsa primavera, uno stilista propose addirittura un gonnellino da sera. Per l’uomo, ovviamente.
La pubblicità di un noto aperitivo proponeva tempo fa un uomo e una donna che, avvicinandosi l’uno all’altro, cambiavano forma e sesso. «Red passion» veniva definito il loro incontro, dove «lui» rivelava in realtà di avere due seni compressi sotto una fasciatura e «lei» un torace maschile: più che di passione, almeno come da sempre è comunemente intesa, cioè forte attrazione fra due opposti, si può parlare di un ambiguo gioco, di un erotismo estenuato e confuso qual è poi quello dei nostri giorni.
La creatura ibrida che nasce da questa «società indifferenziata» sembra infatti unire le peggiori caratteristiche dell’uomo e della donna: è aggressiva e vittimista, infantile ed egoista, incapace di grandi slanci e grandi scelte. Se è uomo, l’ibrido è insicuro, piagnone, infantile (guardate i trentenni del film L’ultimo bacio), se è donna è rapace, inquieta, insoddisfatta, perennemente alla ricerca di una impossibile realizzazione. Tutti e due non fanno che rinfacciarsi i propri difetti e il fatto che «lui» spinga il carrello della spesa o cambi i pannolini non migliora affatto le cose. Basta leggere la posta dei settimanali per rendersene conto.
E forse è a questa cancellazione dei due poli opposti, sostituiti da un centro indistinto, che vanno ascritte le tante difficoltà che oggi la coppia incontra: le relazioni tiepide o deludenti, i matrimoni fragilissimi, la scelta prudente della convivenza per evitare proprio di scegliere fino in fondo. La debole coppia di oggi è la stessa che un tempo era tanto forte (non solo nei sentimenti ma anche negli interessi) che Pier Paolo Pasolini - uno che certamente era fuori da questi equilibri - non esitò a definirla «un piccolo patto criminale».
E la letteratura non fa che riflettere questo magma indistinto dei sentimenti, questo «sovvertimento dei sensi» per dirla con Stefan Zweig. Dove sono i grandi amori, le tragedie passionali, le sublimi rinunce, le follie? Emma Bovary oggi confiderebbe i suoi guai a un talk show. Impensabili le parole che Zarathustra rivolse alla vecchietta: «Nel vostro amore sia il coraggio! Nel vostro amore sia il vostro onore! Ma il vostro onore sia questo: amare sempre più di quanto siate amate voi stesse... ». Lette oggi sembrano frasi tratte dai romanzi di Harmony.
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Re: Misoginia e Ginofilia
« Risposta #44 il: Giugno 01, 2010, 11:59:33 am »
Infatti lo stesso de Benoist cosa dice? (pur  non evidenziandola come origine)
Altra caratteristica della modernità tardiva è che la funzione maschile e quella femminile sono indistinte.
I genitori sono soggetti fluttuanti, smarriti nella confusione dei ruoli e nell’interferenza dei punti di riferimento. I sessi sono complementar-antagonisti: s’attirano combattendosi. L’indifferenziazione sessuale, cercata nella speranza di pacificare i rapporti fra sessi, fa scomparire tali relazioni. Confondendo identità sessuali (ce ne sono due)


E allora perchè parlare di femminilizzazione? :hmm:
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