Autore Topic: Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"  (Letto 2123 volte)

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Offline Vicus

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Robert Sarah, cardinale e arcivescovo cattolico nato in Guinea, è tornato sulla questione immigrazione nel suo terzo libro di interviste. Il suo pensiero si distacca notevolmente da quello di Papa Francesco.


“Bisogna fare di tutto perché gli uomini possano restare nel Paese nel quale sono nati”. Questo il contenuto di un tweet di Robert Sarah, cardinale e arcivescovo cattolico nato in Guinea. Un messaggio che suona come una risposta alle parole di Papa Bergoglio che proprio in questi giorni – di ritorno da Rabat dove ha incontrato esponenti del mondo islamico – ha lanciato un nuovo invito ad accogliere i migranti e a non costruire i muri. “Il Vaticano non può prenderli tutti, ma c’è l’Europa“, ha ribadito il Vescovo di Roma. Ma la linea del Pontefice al riguardo è sempre stata chiara e netta, tanto da scagliarsi contro le misure in materia immigrazione volute dal Vicepremier Matteo Salvini.

L’appello di Robert Sarah, invece, vuole affermare esattamente il contrario e suona come un chiaro messaggio a bloccare l’immigrazione. Nel suo terzo libro di interviste – “Le soir approche et déjà le jour baisse” – il cardinale della Guinea prospetta un disastroso collasso dell’Occidente, conseguente ad una crisi culturale ed identitaria dovuta ai processi migratori. Un fenomeno incontrollato che porta l’Europa ad autodistruggersi: uno scenario apocalittico che si intravede già nel titolo che, se tradotto: “La sera arriva e già il giorno volge”.

“L’Europa vuole essere aperta a tutte le culture e tutte le religioni del mondo, promette una migrazione sicura, ordinata e giusta”, sostiene nel libro, l’autore, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Eppure, il risultato è rovesciato e quello che si produce è il contrario: timori, squilibrio, situazioni incontrollate. Una visione che contrasta con quella di Papa Francesco ma che potrebbe trovare seguaci in in quanti piangono l’assenza di Ratzinger, che si espresse sulla necessità di riconoscere un diritto, prima che all’emigrazione, a restare nel proprio luogo di nascita.

Il Papa deve aver accolto di cattivo grado le idee di Robert Sarah, già diffuse in svariate occasioni. In rapporti tra i due sono tesi fin da quando il primo gli inviò una sfiducia pubblica, che potrebbe portare ad un mancato rinnovo del mandato quinquennale. La decisione è recente ma i fatti risalgono allo scorso settembre quando il Papa aveva promulgato il motu proprio Magnum Principium, che affidava alle Conferenze Episcopali nazionali tutti i poteri circa la traduzione dei testi liturgici. Sarah, qualche settimana più tardi, aveva inviato a Bergoglio un suo parere sulla questione, sostenendo che non cambiava granché e che la Congregazione per il Culto Divino da lui presieduta avrebbe avuto ugualmente voce in capitolo. Con la sfiducia, in sostanza, Bergoglio ha richiesto di fare mea culpa pubblico su questioni che attengono al culto e, soprattutto, per averlo contraddetto. Ma le scuse non sono mai arrivate.

Il libro di Robert Sarah

“Nel prossimo futuro, sappiamo che ci sarà uno squilibrio in Europa di una rara pericolosa situazione demografica, culturale e religiosa”, si legge nel libro. La Chiesa farà appello all’idea di carità universale secondo la quale aiutare gli altri incondizionatamente è un dovere morale. “L’impresa multiculturale europea sfrutta un ideale incompreso di carità universale”: ma la carità, sostiene Sarah, non vuol dire negare se stessi, anzi offrire agli altri ciò che è meglio. E non sempre accogliere può essere la soluzione migliore.

“Perché la morte, la schiavitù e lo sfruttamento sono così spesso il vero risultato dei viaggi dei miei fratelli africani verso un eldorado sognato?”, si chiede non a caso l’africano. E, non a caso, secondo le stime, la riduzione degli sbarchi salva più vite umane. Il sacerdote fa notare come l’Occidente, per gli africani, sia un paradiso terrestre. Ma né fame, né violenza, né guerra possono far correre il rischio di mettere a repentaglio la vita, tentando la sorte in mare. “Ma come si svilupperanno queste nazioni se così tanti lavoratori sceglieranno l’esilio? Quali sono queste strane organizzazioni umanitarie che attraversano l’Africa per spingere i giovani a fuggire promettendo loro una vita migliore in Europa?”, si chiede Sarah. E ha ragione. Le domande e le considerazioni sono legittime, mentre sbagliata è l’idea che abolire i confini sia cosa giusta e saggia, così come abolire la natura sia cosa moderna e innovativa.

Nel caso del pericolo dell’Islamismo radicale, dice ancora il Cardinale, bisognerebbe stabilire con fermezza le condizioni entro le quali condividere il mondo con gli altri,  se gli altri mettono in pericolo vita e civiltà. Tirando le somme, l’obiettivo deve essere fare in modo che le persone possano restare nel paese in cui sono nati, in quanto “lo sradicamento culturale e religioso degli africani proiettato nei paesi occidentali che stanno vivendo una crisi senza precedenti è un terreno fertile”. L’unica soluzione duratura, per il sacerdote, è lo sviluppo economico in Africa.

https://www.maurizioblondet.it/il-cardinale-robert-sarah-fermate-limmigrazione-o-per-voi-sara-la-fine/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #1 il: Aprile 07, 2019, 10:19:40 am »
Souvenirs de Paris (centro):


Sei un padre separato? Se sei fortunato, dopo sette anni la République ti assegna una casa qui:


Ed ecco il risultato dell'"accoglienza", l'Europa prossima ventura (foto sempre presa a Parigi centro):


Fermare le migrazioni è un bene anche per l'Africa. Qual è il progetto di questi speculatori, svuotare un intero continente in Europa?
Un africano ha detto di esser rimasto scioccato nel vedere Parigi ridotta peggio dell'Africa.
« Ultima modifica: Aprile 09, 2019, 02:19:22 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #2 il: Aprile 07, 2019, 10:21:12 am »
Milano da bere:




Roma negrona, capitale d'إيطَالْيَّا:


Vedi Napoli e poi muori:


Calabria, il retaggio della Magna Grecia:

« Ultima modifica: Aprile 07, 2019, 10:33:51 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #3 il: Aprile 07, 2019, 10:27:01 am »
Deutschland über Alles:

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #4 il: Aprile 07, 2019, 11:04:12 am »
Tranquillo, ché ci penseranno le "wonder woman" occidentali a fermare l'avanzata dei musulmani.
Del resto a chiacchiere come nei film, le femminucce spaccano sempre tutto, per cui non dovrebbe essere un problema per loro bloccare la suddetta compagnia cantante musulmana.

...  :sleep:


Offline Vicus

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #5 il: Aprile 07, 2019, 11:10:05 am »
A breve pubblicherò la traduzione di esperienze di varie donne con musulmani. Quelle sopravvissute
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #6 il: Aprile 07, 2019, 19:12:28 pm »
A breve pubblicherò la traduzione di esperienze di varie donne con musulmani. Quelle sopravvissute

Ti riferisci a donne italiane, francesi, etc, oppure a donne provenienti dai paesi musulmani ?
O ad entrambe ?

Offline gluca

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #7 il: Aprile 07, 2019, 21:37:48 pm »
L’unica soluzione duratura, per il sacerdote, è lo sviluppo economico in Africa.
Bravo.
Uno dei pochissimi cardinali intelligenti che ha la chiesa, in mezzo a una pletora di individui inqualificabili.
Soltanto, non capisco perché non menzioni il franco coloniale, che del sottosviluppo di quei paesi è una delle cause principali.
Magari lo facessero papa, ma non ci credo manco lontanamente.
Basta vedere come è finito Ratzinger.

Offline Vicus

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #8 il: Aprile 08, 2019, 00:26:38 am »
Ti riferisci a donne italiane, francesi, etc, oppure a donne provenienti dai paesi musulmani ?
O ad entrambe ?
A entrambe, non sono riuscito a ritrovare la fonte (commento YouTube), ma in sintesi diceva questo:

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,16344.0.html
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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #9 il: Aprile 09, 2019, 01:20:10 am »
Souvenirs de Paris (centro):


Sei un padre separato? Se sei fortunato, dopo sette anni la République ti assegna una casa qui:



Ed ecco il risultato dell'"accoglienza", l'Europa prossima ventura (foto sempre presa a Parigi centro):


Fermare le migrazioni è un bene anche per l'Africa. Qual è il progetto di questi speculatori, svuotare un intero continente in Europa?
Un africano a detto di esser rimasto scioccato nel vedere Parigi ridotta peggio dell'Africa.


Giorni fa ho letto questo commento, che, ovviamente, non poteva che essere scritto da un italiano.


Citazione
Gli italiani non hanno neanche più i soldi per piangere, figuriamoci per mettere al mondo un figlio.La francia è ancora un paese civile, l'italia ormai è da terzo mondo.

Questi dementi ce li farei vivere per davvero in un paese del terzo mondo.
Magari in Ghana.

https://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13281623/africa-studio-ghana-sporco-cacca-pubblico-strada-campi-diarrea-mortalita-danno-economico-.html

Citazione
Africa, la drammatica verità sui ghanesi: perché fanno la cacca in strada e in pubblico
19 Novembre 2017

Africa, la drammatica verità sui ghanesi: perché fanno la cacca in strada e in pubblico
Perché il Ghana è il settimo Paese più sporco del Mondo? Semplice: un ghanese su cinque è costretto a defecare in pubblico, per le strade o nei campi. Non si tratta di semplice "folklore", ma di un problema culturale, un disastro economico e un dramma nazionale. Un report della World Bank ha puntato il dito su questo "vizio" che coinvolge 4,8 milioni di abitanti, con un costo esorbitante in termini di spesa pubblica e sanitaria e addirittura di vite umane. Ogni anno 19.000 ghanesi, di cui 5.100 bambini sotto i 5 anni, muoiono a causa di complicazioni legate alla diarrea, e quasi il 90% di queste morti è direttamente attribuibile a acqua infetta e mancanza di igiene. "Per molte persone in Ghana - ha spiegato David Duncan, responsabile di WASH (Water, Sanitation and Hygiene, ndr) nell'ufficio dell'Unicef in Ghana - questo è normale, in particolare nel nord del Paese, dove circa 3 famiglie su 4 devono effettivamente recarsi nella boscaglia per andare al bagno. Per loro è normale, è il loro modo di vivere da generazioni, quindi è necessario un cambiamento culturale per superare il problema".

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #10 il: Aprile 09, 2019, 02:53:15 am »
Credo che nel giro di qualche anno, per vivere tra italiani dovremo andare in qualche remota località montana o in qualche villaggio del Sud.
« Ultima modifica: Aprile 09, 2019, 06:44:02 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline TheDarkSider

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #11 il: Aprile 09, 2019, 12:45:08 pm »
"Per molte persone in Ghana - ha spiegato David Duncan, responsabile di WASH (Water, Sanitation and Hygiene, ndr) nell'ufficio dell'Unicef in Ghana - questo è normale, in particolare nel nord del Paese, dove circa 3 famiglie su 4 devono effettivamente recarsi nella boscaglia per andare al bagno. Per loro è normale, è il loro modo di vivere da generazioni, quindi è necessario un cambiamento culturale per superare il problema".
Bravo Frank che riporti notizie nascoste dai giornali e che ci ricordano quanto terribilmente arretrato puo' essere il mondo fuori dal nostro recento di paese civilizzato.

Io posso fare un altro esempio, con riferimento alla Thailandia. Il fenomeno non e' cosi' grave da provocare migliaia di morti, pero' un difetto culturale dei thailandesi e' che sono abitutati a buttare la spazzatura dove capita. Questo deriva dal fatto che i loro antenati contadini vivevano in case senza il piano terra, in quanto l'unico piano della casa e' rialzato su delle specie di palafitte. In questo modo, potevano gettare i resti del cibo a basso, dove gli animali da cortile lo facevano sparire. E il resto della spazzatura, quando ancora non c'era la plastica, la gettavano anch'essa di sotto perche' tanto a spazzarla via ci pensavano le alluvioni monsoniche che sono un fenomeno stagionale regolare, come da noi il freddo d'inverno.
Tutta questa spiegazione per dire: i popoli dell'Asia meridionale sono piu' sporchi e tendono a sporcare di piu' l'ambiente per una questione culturale.

"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Online Frank

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #12 il: Aprile 10, 2019, 00:52:53 am »
Sì, Dark, in passato lessi qualcosa in merito alla realtà della Thailandia, ed è proprio come dici tu.

Riguardo ai paesi africani, basta evidenziare che in quei luoghi la vita media è di poco superiore ai cinquant'anni, a volte ai sessanta; e già questo piccolo particolare dovrebbe far pensare gli innumerevoli esterofili nostrani, che invece seguitano imperterriti a dire e scrivere un mare di puttanate.
Un conto è l'autocritica (che è cosa buona e giusta) e un conto è il disfattismo, figlio degli insopprimibili complessi di inferiorità dell'italiano medio.

Per dire:
http://www.invisible-dog.com/nigeria_giant_ita.html

Citazione
29 maggio 2014
LA NIGERIA: UN GIGANTE SENZA DOMANI

La Nigeria e' uno dei paesi piu' corrotti nel mondo (144simo su 177 per "Transparency International"), dove quasi il 70% della popolazione vive sotto il livello di poverta'. Una corruzione cosi' vorace che viene stimato che, dall'indipendenza ad oggi, circa 400 miliardi di dollari siano spariti nelle tasche di pochi noti. Tra le strutture dello Stato, i piu' corrotti sono i poliziotti, seguiti dalla classe politica e dalla magistratura. Il primato incontrastato in questa gara a chi ruba meglio e' storicamente assegnato all'ex presidente Sani Abacha che negli anni '90 si impossessava sistematicamente del 2-3% del prodotto interno lordo. Ma a questa competizione hanno partecipato un po' tutti i presidenti nigeriani, senza distinzioni di religione o di etnia.

La corruzione al potere

L'attuale, Goodluck Jonathan, in carica dal 2011, sta facendo anche lui abbondantemente la sua parte con la fattiva concorrenza dei suoi ministri. La ministra del Petrolio, Diezani Madueke, e' in forte odore di corruzione anche perche' gestisce la fetta piu' grossa degli introiti dello Stato. Nessuno pero' indaga. Anzi, Jonathan si e' subito dedicato ad attingere dalla stessa torta. E' del febbraio 2014 la decisione di una commissione di inchiesta del Parlamento nigeriano di annullare la vendita dei diritti di sfruttamento del blocco OPL245 con riserve stimate pari a 9 miliardi di barili di greggio. Originariamente assegnato alla Malabu Oil, societa' fondata da un figlio di Abacha e dall'allora ministro del Petrolio, e' stato "comprato" per 1,1 miliardi di dollari dall'Eni - attraverso la controllata Agip - per tramite della Shell. L'esorbitante cifra e' stata pero' filtrata prima dalle autorita' nigeriane e poi dalla Malabu, che ne ha dirottato le somme su tutta una serie di conti intestati a dei prestanome. Il sospetto e' che fra i beneficiari occulti vi sia lo stesso presidente Jonathan. Non e' chiaro adesso che fine faranno i soldi versati dalla societa' italiana e se verranno o meno restituiti.

Ma purtroppo oramai la corruzione in Nigeria e' un evento sistematico. Chi ha potere ruba. In Nigeria pero' sulla corruzione si e' creato un sistema di sopravvivenza e di sussistenza. E' la componente essenziale su cui si basa il sistema economico del Paese. E questo fenomeno e' cosi' diffuso che oramai non fa notizia o scandalo. E' parte delle regole del gioco se vuoi vivere in quella parte di mondo.

Quello che fa della Nigeria un caso speciale, o terribilmente banale a seconda dei punti di vista, e' la sua enorme ricchezza petrolifera che potrebbe, almeno teoricamente, garantire al paese piu' popoloso d'Africa un tenore di vita dignitoso. Infatti tutto gira intorno al petrolio ed al gas che rappresentano il 95% degli introiti di valuta pregiata dello Stato e che quindi alimentano l'intero apparato amministrativo e corruttivo. Un flusso annuo di circa 100 miliardi di dollari che soddisfa gli appetiti di pochi, lasciando nel contempo la stragrande maggioranza della popolazione nell'indigenza piu' assoluta.

A chi tutto, a chi niente

Il 25% dei nigeriani e' infatti disoccupato. Il 70% e' impiegato nell'agricoltura. Il 40% e' analfabeta. L'industria petrolifera, che da sola potrebbe assorbire tutta la disoccupazione, impiega soltanto il 10% della popolazione. Se il reddito pro-capite e' di circa 2.700 dollari l'anno, sono molti quelli che di polli ne mangiano quattro e ancora di piu' quelli che non ne vedono nemmeno uno. L'industria e' inesistente, le infrastrutture scandenti ed il petrolio e' divenuto la tipica manna che in Africa sovente fa rima con disgrazia. Non per tutti, certo. La Nigeria e' uno dei maggiori importatori di autovetture di lusso del continente: Porsche, Ferrari, Mercedes circolano abbondantemente per le strade di Abuja e Lagos. Ma questo non deve impressionare perche' tra i 40 uomini piu' ricchi dell'Africa, 11 sono nigeriani.

Il risultato di questa sperequazione nella distribuzione della ricchezza ha degli inevitabili risvolti sociali, un crescente malcontento popolare che sta rendendo endemiche forme di rivolta e terrorismo. Quello di matrice integralista islamica, come i Boko Haram, trova giustificazione e proseliti non solo per motivazioni religiose, ma soprattutto per questioni economiche. E non e' un caso che sia l'Islam il veicolo di questo risentimento perche' le popolazioni del nord della Nigeria, a maggioranza di fede islamica, sono le piu' povere del Paese.

Nello stato di Sokoto, uno dei 36 Stati federali in cui e' articolata la Nigeria, abitato dagli Haussa e geograficamente posizionato ai confini settentrionali, il tasso di disoccupazione e' oltre l'80%. Nel sud invece, dove sono presenti le riserve petrolifere, la percentuale dei senza lavoro e' la meta'.

Dal malcontento al terrorismo

Il divario sociale tra cristiani e musulmani si traduce in un pretesto per interpretare in chiave religiosa un problema sociale ed economico.

Se nel nord della Nigeria e' Boko Haram a canalizzare il malcontento popolare, nel delta del fiume Niger lo stesso ruolo lo svolge il MEND (Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger). Nel suo logo ufficiale c'e' scritto "non-violento, progresso, liberta'", ma nella realta' anche questo gruppo fa della lotta armata uno strumento di lotta politica. Il MEND non ha una connotazione religiosa, anche se le minacce proferite contro i Boko Haram di vendicare gli attacchi contro le chiese lascerebbero pensare una prevalenza di militanti cristiani.

Quello che invece accomuna il MEND con i Boko Haram e' il comune denominatore anti-establishment. Il movimento, infatti, rivendica i diritti della popolazione locale ad avere maggiori introiti sullo sfruttamento del petrolio (in quell'area ci sono molti pozzi) e lotta anche contro l'inquinamento ambientale che pregiudica lo svolgimento di attivita' alternative, come l'agricoltura o la pesca. Il governo nigeriano ha cercato in passato di negoziare con il MEND, nel 2009 era stata firmata un'amnistia per circa 26mila combattenti, sono stati promessi degli incentivi economici che pero' non sono mai arrivati. Il risultato e' che nel 2013 il MEND ha ripreso la propria lotta armata finanziata da rapimenti ed estorsioni nei confronti delle societa' petrolifere operanti sul loro territorio, con il contrabbando di greggio e di armi. Il ritorno alle armi e' anche coinciso con la condanna per terrorismo a 24 anni di carcere in Sudafrica del leader storico del movimento, Henry Okah.

Un gigante dai piedi d'argilla

Se dai dati statistici la Nigeria e' un paese economicamente florido, con una crescita economica del 6-8% all'anno, sono altri i numeri da tenere invece d'occhio. La crescita demografica e' al 3,8%, il che significa per un paese di circa 300 milioni di abitanti il raddoppiarsi della popolazione nel giro di 20 anni circa. Senza una politica redistributiva del benessere, quel 40% della popolazione che oggi ha meno di 14 anni, sommato al 19% che non supera i 24, danno come risultato il caos e la violenza sociale. Se si proiettano questi dati nel futuro, i problemi sociali della Nigeria di oggi saranno sicuramente minori di quelli della Nigeria di domani. Per quanto possa sembrare un paradosso considerarlo un dato "positivo", il fatto che l'aspettativa di vita media in Nigeria sia appena di 52 anni e' un dato che potrebbe mitigare la crescita demografica. Lo stesso dicasi delle stime della World Health Organization secondo cui le morti infantili in Nigeria rappresentano il 14% del totale mondiale.

Sul piano dei diritti umani, la Nigeria e' da sempre sul banco degli imputati. In teoria c'e' la liberta' di stampa, ma gli arresti o la sparizione di giornalisti sono eventi ricorrenti soprattutto se si scrivono articoli contro i potenti, presidente compreso. Anche il sistema giudiziario e' teoricamente indipendente, ma la corruzione e' quella che determina le sentenze. E la polizia indaga se la paghi, arresta o ti libera se la paghi, accusa o ti assolve se la paghi.

Se i Boko Haram sono accusati a buon titolo di crimini contro l'umanita', e per questo inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche (dal settembre 2013 dal Regno Unito e da novembre 2013 dagli USA), non godono di migliore reputazione le forze di sicurezza nigeriane, additate per la sistematica violazione dei diritti umani. E da quando, nel maggio 2013, il presidente Jonathan ha imposto lo stato di emergenza in alcuni Stati del nord, gli abusi hanno acquisito caratteristica di sistematicita': da un lato le efferatezze dei Boko Haram contro la popolazione, dall'altra gli arresti indiscriminati, le torture, le uccisioni extra-giudiziarie, le estorsioni e violenze commesse da militari e polizia. A questa gara a chi fa peggio si sono poi aggiunti anche i gruppi armati di autodifesa autorizzati dal governo che, con la scusa di difendere la popolazione dagli integralisti islamici, , hanno attivamente contribuito alle violazioni. In mezzo ci finisce come vittima predestinata la popolazione civile, a cui e' talvolta riservato il lusso di scegliere da parte di chi subire le angherie, e fra essa la sua parte piu' vulnerabile, le donne.

Il problema sono quindi le priorita' che si da un paese, o una comunita' internazionale. In Nigeria non si rischia di finire in galera per corruzione, tanto piu' se hai degli amici influenti, o per il fiorente narcotraffico che fa del paese uno dei ponti per l'arrivo in Europa della droga, ma puoi essere condannato a 14 anni di carcere se contrai un matrimonio gay, o a 10 anni se esibisci in pubblico la tua omosessualita'. Questi provvedimenti, in vigore dal 14 gennaio 2014, sono stati fortemente voluti dal presidente Jonathan, in calo di consensi e che ha pensato bene di tirare fuori il classico coniglio dal cilindro. Nel 2015 i nigeriani andranno al voto per eleggere un nuovo presidente e Jonathan non ha ancora sciolto le riserve su una sua ricandidatura.

Bisognerebbe domandarsi perche' tutto cio' avvenga in Nigeria, alla luce del sole e nella disattenzione piu' totale dell'opinione pubblica mondiale. La risposta e' semplice : perche' la Nigeria e' un grande Paese, economicamente e demograficamente emergente, pieno zeppo di petrolio e di materie prime, forte contributore alle missioni internazionali dell'Onu. E questo basta e avanza per assolvere la coscienza di molti.

Il succitato articolo è del 2014; ma a tutt'oggi è cambiato ben poco.

https://www.mentinfuga.com/elezioni-in-nigeria-poverta-terrorismo-e-corruzione/

Citazione
31 Gennaio 2019
La povertà e l’insicurezza sono strettamente collegate, anzi inscindibili. Intanto un dato: dallo scorso anno la Nigeria è diventata la nazione con il più alto numero di poveri estremi, cioè ci sono 83 milioni di persone che vivono con meno di 1,6 euro al giorno. Nemmeno l’India che ha molti più abitanti ha una tale cifra di poveri assoluti. In un paese che è membro dell’Opec ed è il primo produttore di petrolio in Africa. E se non si affronta questo disastro, per il quale molti stati stranieri Italia compresa devono assumersi le loro responsabilità, si rischia la deflagrazione. Prima di affrontare il tema dell’insicurezza che è dirimente va comunque detto che la questione demografica è parte del problema in quanto, in Nigeria, «c’erano meno di 38 milioni di nigeriani nel 1950. Il paese contava 190 milioni nel 2018. L’ONU prevede 410 milioni entro il 2050 e quasi il doppio nel 2100, […]. Tra trenta anni, la Nigeria diventerà il terzo paese più popoloso del pianeta dietro l’India e la Cina [4].

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Re:Cardinale africano: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
« Risposta #13 il: Aprile 10, 2019, 03:03:00 am »
Incredibile, gente che dice che (mediamente) si vive meglio in Africa devo ancora conoscerla.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #14 il: Aprile 10, 2019, 23:43:44 pm »
Qui c'è il seguito:

CARDINAL SARAH: “Come vescovo, è mio dovere avvertire l’Occidente

“l’uomo civilizzato è fondamentalmente un erede:  ha ricevuto una  storia, una cultura, una lingua, un nome, una famiglia. Questo è ciò che lo distingue dal barbaro."

Il cardinale cattolico Robert Sarah non usa mezzi termini in un’intervista sul suo nuovo libro.

Nella prima parte del  suo libro,   lei  parla di  “collasso spirituale e religioso”. Come si manifesta questo collasso?  Si manifesta solo Occidente o sono anche  altre regioni del mondo, come l’Africa, ad  essere colpite?

La crisi spirituale coinvolge il mondo intero;  ma la sua fonte è in Europa. Il collasso spirituale ha quindi un carattere molto occidentale. In particolare, vorrei sottolineare il rifiuto della paternità [in senso culturale]. I nostri contemporanei sono convinti che, per essere liberi, non si debba dipendere da nessuno. C’è un tragico errore in questo. Gli occidentali sono convinti che ricevere sia contrario alla dignità delle persone umane. Ma l’uomo civile è fondamentalmente un erede, riceve una storia, una cultura, una lingua, un nome, una famiglia. E’ questo che   lo distingue dal barbaro. Rifiutare di essere inseriti in una rete di dipendenza, eredità e filiazione ci condanna a tornare nudi nella giungla di un’economia competitiva abbandonata a se stessa. Perché si rifiuta di riconoscere se stesso come un erede.

Continua:

Un Occidente che rinnega la sua fede, la sua storia, le sue radici e la sua identità è destinato al disprezzo, alla morte e all’estinzione.

https://catholicherald.co.uk/commentandblogs/2019/04/05/as-a-bishop-it-is-my-duty-to-warn-the-west-an-interview-with-cardinal-sarah/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.