Autore Topic: Il posto più violento del mondo  (Letto 1724 volte)

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Online Frank

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Il posto più violento del mondo
« il: Settembre 16, 2018, 01:37:39 am »
https://www.ilpost.it/2014/04/14/rapporto-onu-omicidi-mondo/

Citazione
LUNEDÌ 14 APRILE 2014
Il posto più violento del mondo
Secondo i dati dell'ONU è l'America latina, dove avviene complessivamente un omicidio su tre: in Honduras, per esempio, si muore molto più che in Afghanistan


Giovedì 10 aprile l’ufficio dell’ONU che si occupa di crimini e traffico di droga, l’UNODC, ha pubblicato il suo rapporto annuale con dati e analisi sul tasso di omicidi nei vari paesi del mondo. I dati, dove non indicato specificamente, si riferiscono al 2012. L’ONU ha stabilito che in quell’anno ci sono stati circa 437mila omicidi in tutto il mondo e che poco meno di un terzo, il 31 per cento, è avvenuto in Sud America, nonostante ci viva solo l’8 per cento della popolazione mondiale. Da quest’anno il continente americano (compreso quindi il Nord America) è diventato l’area dove vengono compiuti più omicidi: secondo l’ONU, infatti, in quella zona ci sono stati in media 16,3 omicidi ogni 100mila abitanti, mentre in Africa 12,5 (nel rapporto dello scorso anno, l’Africa era ancora prima con 17,4 omicidi, mentre l’America era a 15,5). Nella maggior parte dei paesi europei il numero di omicidi è inferiore a 2 ogni 100mila abitanti.

Sulla base dei dati dell’ONU, il Wall Street Journal ha messo insieme in un grafico la classifica dei 20 paesi del mondo con il più alto tasso di omicidi per abitanti. Al primo posto c’è l’Honduras, un paese centroamericano di circa 8 milioni di abitanti: l’ONU ha stimato che nel 2012 in Honduras si siano verificati 90,4 omicidi ogni 100mila abitanti (praticamente uno ogni mille persone). Sono numeri altissimi: in Afghanistan, per esempio, il tasso è di 6 omicidi “normali”, mentre altrettanti collegati alla guerra ancora in corso (arriviamo a 12, nel caso). Nelle prime 20 posizioni, 13 paesi sono sudamericani e 7 africani. Il tasso medio mondiale è 6 omicidi ogni 100mila persone.


Al “sorpasso” dell’America sull’Africa ha contribuito il calo del tasso di omicidi in tanti paesi africani. In Sudafrica, per esempio, il tasso si è più che dimezzato nel corso di vent’anni: nel 1995 era di 64,9, mentre nel 2012 è di 31. Angela Me, il capo del dipartimento di ricerca dell’UNODC, ha detto al Wall Street Journal che in America un tasso molto elevato si riscontra soprattutto «nel sud e al centro del continente: altri paesi della regione, come per esempio il Cile e l’Argentina, hanno un tasso molto più basso». Quasi un omicidio su quattro compiuto nel mondo si è verificato in un paese fra Brasile, Messico, Venezuela e Colombia: in particolare, uno su dieci è avvenuto in Brasile, il primo paese al mondo per numero di omicidi (50.108: al secondo posto c’è l’India, con 43.355).

In Europa, a parte alcune eccezioni come la Calabria, alcune zone dei Balcani e la maggior parte della Russia, il tasso si mantiene sotto i due omicidi ogni 100mila abitanti. L’ONU ha stimato che solo il 5 per cento degli omicidi nel mondo nel 2012 è avvenuto in Europa. Negli Stati Uniti, invece, il tasso è leggermente superiore alla media mondiale, cioè 6,5.

Un ultimo dato interessante: secondo l’ONU il 95 per cento degli omicidi nel mondo è compiuto da uomini, che compongono anche l’80 per cento delle vittime.

Offline Vicus

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Re:Il posto più violento del mondo
« Risposta #1 il: Settembre 16, 2018, 01:43:46 am »
Il Brasile era scontato, l'India invece passa per essere un Paese pacifico di bonzi, con vacche che pascolano tranquillamente per le strade. Addirittura, secondo Repubblica, "la più grande democrazia del mondo" (ma anche il loro esercito piccolo non è).
« Ultima modifica: Settembre 16, 2018, 02:43:07 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Il posto più violento del mondo
« Risposta #2 il: Settembre 16, 2018, 01:50:14 am »
Il Brasile era scontato, l'India invece passa per essere un Paese pacifico di bonzi, con vache che pascolano tranquillamente per le strade. Addirittura, secondo Repubblica, "la più grande democrazia del mondo" (ma anche il loro esercito piccolo non è).

Be', sì, Repubblica ci campa con le puttanate...

Online Frank

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Re:Il posto più violento del mondo
« Risposta #3 il: Settembre 16, 2018, 01:52:06 am »
Dati più recenti.

https://www.agensir.it/quotidiano/2018/3/7/messico-e-los-cabos-la-citta-piu-violenta-del-mondo-nel-2017-in-un-anno-aumento-di-omicidi-di-oltre-il-500/

Citazione
Messico: è Los Cabos la città più violenta del mondo nel 2017, in un anno aumento di omicidi di oltre il 500%
7 marzo 2018 @ 11:47

È la messicana Los Cabos (stato della Baja California del Sur) la città più violenta del mondo nel 2017 secondo il report del Consiglio cittadino per la sicurezza pubblica e giustizia penale (Ccspjp), organizzazione messicana che ogni anno stila questa speciale classifica elaborando i dati ufficiali delle forze dell’ordine dei vari Paesi. Come ogni anno è l’America il continente più violento, con ben 47 presenze tra le prime 50 città più violente. Va detto che dalla classifica sono escluse città di Paesi attualmente in guerra e che non tutti gli Stati, specie in Africa, sono in grado di offrire dati aggiornati e completi.
Tra le prime dieci città di questa triste classifica, ben 5 sono messicane (12 tra le prime 50) e 3 brasiliane (17 nelle prime 50). Nella top 50 figurano poi 5 città venezuelane, 4 statunitensi, 3 colombiane e sudafricane, 3 honduregne. Presenti con una sola città Guatemala, Porto Rico e Giamaica. Al primo posto, come detto, figura Los Cabos, con un tasso di 111,33 omicidi ogni 100mila abitanti; seguono Caracas (Venezuela, prima lo scorso anno), Acapulco (Messico), Natal (Brasile), Tijuana (Messico), La Paz (Messico), Fortaleza (Brasile), Victoria (Messico), Guayana (Venezuela), Belém (Brasile).
Sorprende il balzo in avanti di Los Cabos (con un aumento di oltre il 500% rispetto al 2016, quando la città non figurava nella classifica) e in generale della Baja California del Sur (al sesto posto c’è anche la città di La Paz). Nell’ultimo periodo questa zona turistica, molto frequentata anche da statunitensi e canadesi, è diventata una delle maggiori piazze del narcotraffico e della prostituzione, in un contesto di grande corruzione.

Sfortunatamente, per gli innumerevoli esterofili nostrani, nessuna città italiana figura in questa classifica.

Offline Sardus_Pater

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Re:Il posto più violento del mondo
« Risposta #4 il: Settembre 18, 2018, 11:44:59 am »
80% delle vittime uomini. Vorrei vedere quanti assassinii di uomini hanno però mandanti in gonnella.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online Frank

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Re:Il posto più violento del mondo
« Risposta #5 il: Aprile 23, 2019, 01:24:49 am »
Il Messico, ovvero un paese tranquillissimo.


http://www.ilgiornale.it/news/mondo/messico-sotto-choc-8493-omicidi-nel-solo-primo-trimestre-1683073.html

Citazione
Messico sotto choc: 8.493 omicidi nel solo primo trimestre del 2019
La violenza, in particolare quella attuata dai cartelli della droga, ha raggiunto vette elevatissime. Gli omicidi nel Messico di Obrador sono aumentati del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2018

Matteo Orlando - Lun, 22/04/2019 - 16:25


In Messico la violenza, in particolare quella attuata dai cartelli della droga, ha raggiunto vette elevatissime.

Secondo i dati ufficiali del Segretariato Esecutivo del Sistema Nazionale di Pubblica Sicurezza, nel primo trimestre del 2019 sono stati registrati ben 8.493 omicidi, con un aumento del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Lo scorso scorso era stato considerato il più violento nella storia del Messico. Gli oltre 33.500 omicidi che erano stati registrati indicavano il numero più alto da quando si tiene questo tipo di macabra contabilità (dal 1997). Ma il dato che riguarda i primi tre mesi del 2019 fa temere che la cifra complessiva di questo 2019 sarà ancora più alta di quella dell'anno precedente.


Il nuovo record contraddice le affermazioni del presidente di sinistra Andres Manuel Lopez Obrador (espressione della coalizione Juntos Haremos Historia, alleanza elettorale formata dal Movimiento Regeneración Nacional, dal Partido del Trabajo e dal Partido Encuentro Social) secondo cui gli omicidi non sarebbero aumentati durante la sua presidenza, iniziata a dicembre scorso.

Il presidente messicano ha incolpato della situazione i precedenti governi. "Ho proposto una riforma della costituzione in modo che l'esercito e la marina possano aiutarci", ha affermato Lopez Obrador, partecipando ad un evento organizzato dalla Marina militare (in ricordo del 105° anniversario della difesa patriottica del porto di Veracruz prima dell'invasione americana, avvenuta il 21 aprile 1914). Obrador ha difeso la creazione di una guardia nazionale, considerandola come una "strategia chiave" per combattere l'ondata di violenza che ha travolto il Messico da quando il governo ha dichiarato guerra ai potenti cartelli della droga nel 2006.

Da quell'anno il Messico ha registrato circa 250 mila omicidi, una reazione dei narcos allo schieramento dell'esercito per contrastare il loro strapotere. Il risultato, purtroppo, è che i cartelli messicani risultano appena sfiorati dall'offensiva delle forze dell'ordine e delle forze armate messicane mentre i danni collaterali che il paese centramericano ha sofferto sono davvero molto diffusi.

Lopez Obrador, durante la campagna elettorale, aveva criticato il lungo spiegamento di forze messe in campo dai precedenti governi ed aveva promesso di porvi fine, ma da quando ha assunto l'incarico di presidente l'offensiva massiccia anti narcos è continuata con le modalità precedenti.

"Ci preoccupiamo della sicurezza nazionale, della sicurezza interna, ma la cosa più urgente è garantire la sicurezza pubblica nel paese", ha detto López Obrador lo scorso venerdì santo durante una visita a Veracruz, città dove un gruppo armato ha ucciso 14 persone.
Obrador ha sottolineato che il principale problema del Messico è la corruzione politica, che è "la causa principale della disuguaglianze economico-sociali, dell'insicurezza e della violenza".