Libro interessante ma mi permetto una critica costruttiva. Gli autori non riconoscono pienamente la nocività del modello femminista (parlano di un femminismo 2.0 come se ne esistesse uno buono) e propalano un "divorzio sostenibile" in cui ci sia un rispetto per l'altro ed un'educazione paritaria ed armonica dei figli che non c'erano stati nemmeno durante il matrimonio.
E' l'illusione di fondo di molti uomini (purtroppo quasi tutti) impegnati nei diritti maschili, che ancora non prendono le distanze da modelli sociali tossici e distruttivi.
Riconoscono, peggio sostengono il "diritto" (notate i termini) a sfasciare una famiglia, per di più senza alcuna valutazione di responsabilità e per motivi egoistici, definiti "libertà" di divorziare; ma poi sognano un divorzio in cui ci sia più rispetto e intesa di quella che non erano stati capaci di avere da sposati.
Finché non si guarderà in faccia la realtà, che cioè il matrimonio è un patto sociale non una storia d'amore privata, che va tutelato perché il suo scioglimento produce una lacerazione nel tessuto sociale non ci sarà nessun progresso stabile dei diritti maschili.
Il libro nota, senza tuttavia indovinarne le cause, un regresso ai modelli matrilineari delle popolazioni più arcaiche, in cui la madre considera il figlio una sua proprietà e ne blocca lo sviluppo impedendogli il contatto col padre e la scoperta del mondo esterno.
Questo è in linea con la decostruzione culturale operata dalla società dei consumi, che non ci vuole uomini ma bambini che pongono desideri e pulsioni al di sopra di tutto anche a costo di sfasciare una famiglia.
Ciò crea un caos che il Mercato, che riduce tutto e tutti a beni di consumo si illude di gestire e che cesserà solo quando si affermeranno modelli sociali in armonia con la civiltà costruita dai nostri padri nel corso di millenni. Civiltà che gli stessi difensori dei diritti maschili continuano purtroppo a credere semplicisticamente un arbitrio del "patriarcato", creato a tavolino e stravolgibile a piacimento, invece che il frutto di secoli di esperienze.
Per questo i tentativi di riforma finora messi in atto non hanno portato da nessuna parte e daranno risultati solo quando il mondo dei diritti maschili si emanciperà dalle gonne del femminismo e diventerà espressione di uomini consapevoli.