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La grande menzogna del femminismo - Santiago Gascò
gluca:
Per ogni 10 addetti agli autospurghi uomini, 10 addette donne.
Poi vediamo se lo Chanel n.5 basta a coprire la puzza demmerda quando la sera escono sfoggiando il tacco 12 :D
gluca:
Per ogni 10 addetti uomini all'asfaltatura delle strade, 10 addette donne.
Se rompono i coglioni gli si dice che è una loro vittoria contro l'oppressione maschilista che impediva loro di asfaltare le strade e che Antani come fosse supercazzola bitumata :D
gluca:
Ricordo una lituana che conobbi negli anni 90, che con l'Unione Sovietica era letteralmente inviperita, ma non per l'occupazione del 1940: perché lei avrebbe voluto studiare lingue e invece era finita a fare il tecnico caseario (e le era pure andata bene, ad altre era andata molto peggio, ed erano pure finite da un'altra parte del paese, peraltro immenso).
La parità sta alle donne come l'aglio ai vampiri, dunque quella ci vuole.
Così capiscono che, per una che pilota gli aerei di linea, ce ne stanno mille che smerdano le vacche negli allevamenti o si sniffano polveri e fumi cancerogeni dentro qualche industria tipo eternit o la Montedison di Bussi in Abruzzo.
Un mio amico che fa l'autista di autobus, una volta mi raccontò, con disappunto, che le uniche due colleghe donne che aveva, non guidavano gli autosnodati (dicevano di non esserne capaci pure se la patente l'avevano), e lui si chiedeva perché dovessero avere diritto al suo stesso stipendio, dato che lui li guidava.
Son queste le cose sulle quali bisognerebbe intervenire per via legislativa: se non fai in tutto e per tutto la funzione dei colleghi uomini, o accetti una decurtazione della paga, o lasci l'impiego.
Se vuoi i favoritismi inquantodonna, te attacchi a inquantostocazzo.
Punto.
santiago:
Un paio di riflessioni:
Vicus ha scritto:“Parlando di Spagna, leggo ora questo, con prove a iosa, se ce ne fosse ancora bisogno, del legame tra femminismo e dittatura LGBT”
1. Come già avevo accennato, la Spagna oggi è una miniera di follia, le notizie assurde si susseguono una dietro l'altra. La prima notizia che elenca Vicus merita una profonda riflessione per capire l'illogicità di questa nefasta ideologia:
- Le terapie e consulenza di “riconversione” di omosessuali a eterosessuali sono vietate per legge (Comunidad de Madrid, tra l'altro la legge è stata promossa e approvata dal partito di destra spagnolo che era il governo, Partido Popular, ciò che ci fa capire, semmai ci fosse bisogno, che la guerra ideologica iniziata dal femminismo è trasversale, non è una guerra tra sinistra e destra)
- Le terapie e consulenza di “riconversione” di eterosessuali a omosessuali sono libere, anzi promosse e finanziate pubblicamente (gratuiti gli interventi di riconversione), anche nelle scuole attraverso incontri e laboratori di gruppi e associazioni LGBT (Lo stabilisce la stessa legge)
2. Ringrazio a Frank per i suoi apprezzamenti sul libro. Vicus ha scritto a proposito di alcune citazioni:
“Mi pare necessario un commento a queste leggi (letteralmente) barbariche...”
Il libro (“La grande menzogna del femminismo”, I Volume) contiene un sacco di riflessioni e citazioni su molti argomenti (forse Frank, che lo sta leggendo, può confermare). Lo scopo di tutto il libro è smentire una dietro l'altra tutte le mezze verità o falsità che per anni il femminismo ci ha gettato adosso. Il libro non vuole essere un'analisi antropologica.
Nello specifico delle citazioni, la tesi femminista è “nella storia la donna è sempre stata la schiava, in tutte le culture ed epoche, discriminata, oggetto di violenza, ignorata dalle leggi, ecc.”, tesi esplicitata anche questa da numerose citazioni femministe contenute nel libro.
L'antitesi: numerose citazioni che lo smentiscono, tra le quali troviamo quelle elencate da Frank. Ad esempio, per adoperare una citazione non usata da Frank in pag. 592:
[I vichinghi] «[...] per legge era vietato stuprare le vichinghe. I trasgressori erano condannati a morte. Questa punizione era per loro totalmente eccezionale, poiché non era prevista la condanna a morte in nessun altro ambito» (Abc, 18/05/2015)
Conclusione per quanto riguarda la protezione della legge: nella cultura vichinga la protezione della figura femminile era tenuta nella massima considerazione, più dell'uomo. Qualsiasi danno ad un uomo, non solo l'omicidio, ma anche un danno di carattere sessuale, ad esempio, la castrazione, era punita di meno.
Ancora oggi in alcuni paesi lo stupro (femminile!) è sanzionato con la pena di morte, cosa che non può dirsi ad esempio per le mutilazioni varie del corpo.
Vicus:
Ti ringrazio per l'intervento sulla questione LGBT in Spagna. E' un'ideologia ancora largamente sottovalutata nei suoi aspetti antimaschili come nella sua aperta contiguità al femminismo.
Non ho dubbi sullo scopo della tue pregevole ricerca: dimostrare che anche nel passato l'uomo non era privilegiato.
Nel mondo maschile vi è un dibattito su quali possano essere i modelli per rapporti tra i sessi equilibrati nel futuro. Per alcuni l'uomo in passato era così sfavorito, che occorrerebbe disfarsi dei ruoli familiari maturati in millenni di civilizzazione (sia pure con gli eccessi presenti in popolazioni barbariche).
E' stato anche scritto qui che in passato la vita dell'uomo valeva meno di quella della donna, il che è sicuramente vero se si considerano i rischi delle mansioni maschili (lavori pesanti, guerra), però mai la donna è stata considerata superiore all'uomo.
Sono dell'idea che certi equilibri, pressoché costanti in tutte le epoche e le culture, siano inerenti alla natura umana e che i differenti ruoli nella coppia, ciascuno con i propri diritti e doveri, non andrebbero cancellati ma rivalutati.
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