Autore Topic: Il diritto di contare: solita boiata femminista "antirazzista"?  (Letto 2013 volte)

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Offline Ravel

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Il diritto di contare: solita boiata femminista "antirazzista"?
« il: Ottobre 12, 2019, 19:01:54 pm »
su un altro sito che frequento si è parlato di questo film che non conoscevo, condito poi dalle solite starnazze vittimiste delle femmine, del tipo, noi donne per dimostrare che valiamo dobbiamo faticare il triplo e ci pagano di meno ecc ecc.

https://www.sololibri.net/Il-diritto-di-contare-film-trama-trailer.html

a quanto pare, il film è stato trasmesso dalla Rai ed è basato su una storia vera raccontata in un romanzo scritto da tale Margot Lee Shatterly.

in sostanza, abbiamo 3 femmine negre impiegate alla NASA, che essendo appunto femmine e negre vengono discriminate dai colleghi uomini caucasici, ovviamente invidiosi della bravura delle colleghe africane. Va già di lusso che non fossero perfino lesbiche.

insospettito dalla banalità della trama e consapevole che perfino nel mondo del web è arduo trovare spazi che smentiscano la narrazione nazifemminista, mi sono armato di un po' pazienza e ho trovato ad esempio che, diversamente dagli eventi raccontati nel film, all'interno della struttura non c'erano cessi separati per negri e caucasici...pare venisse consigliato di usare cessi separati, ma non era obbligatorio. Ergo, la segregazione razziale narrata nel film diciamo, è una cosa un po' romanzata per creare a tavolino la dicotomia a cui siamo ormai abituati da anni, uomini caucasici=cattivi carnefici  negri=buoni e vittime  femmine negre=ancora più buone e ancora più vittime


voi sapete qualcosa di più riguardo agli eventi trasposti su pellicola?

Offline Vicus

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Re:Il diritto di contare: solita boiata femminista "antirazzista"?
« Risposta #1 il: Ottobre 13, 2019, 08:41:14 am »
Non conoscevo (per fortuna) il fim, ma il fatto che sia stato trasmesso dalla Rai la dice lunga su quanto sia caduta in baso la TV di Stato.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Il diritto di contare: solita boiata femminista "antirazzista"?
« Risposta #2 il: Ottobre 13, 2019, 12:03:35 pm »
Il punto non è quello relativo al fatto se il lavoro di quelle afroamericane sia stato importante o no (lo è stato), ma il fatto che si voglia far credere che senza di loro l'uomo non sarebbe mai andato sulla Luna.
Premesso che non sono un esperto di questi argomenti, a me risulta che fondamentale fu anzitutto questo scienziato.

https://it.wikipedia.org/wiki/Wernher_von_Braun

Citazione
l barone Wernher Magnus Maximilian von Braun (pronuncia tedesca [ˈvɛrnhɛr fɔn ˈbraʊn];[1] pronuncia inglese [ˈvɛrnər fən ˈbraʊn]) (Wirsitz, 23 marzo 1912 – Alexandria, 16 giugno 1977) è stato uno scienziato e ingegnere tedesco naturalizzato statunitense, una delle figure principali nello sviluppo della missilistica nella Germania nazista prima e negli Stati Uniti poi, dove è ritenuto il capostipite del programma spaziale americano.


Stemma von Braun.
Prima e durante la seconda guerra mondiale lavorò allo sviluppo dei razzi in Germania, campo in cui ottenne successi senza precedenti. Fu l'ideatore del disegno e della realizzazione dei razzi V-2 che colpirono Londra nel corso del secondo conflitto mondiale. Dopo la guerra, assieme ad altri scienziati del suo gruppo, si consegnò alle forze statunitensi che, comprendendo il suo elevato talento scientifico, lo impiegarono immediatamente nello sviluppo dell'Operazione Paperclip, di natura segreta. Von Braun lavorò con l'esercito statunitense, per venire poi assimilato definitivamente nella NASA.

Negli anni di collaborazione con la NASA fu direttore del nuovo Marshall Space Flight Center nonché progettista del veicolo di lancio Saturn V, il superpropulsore che portò la missione Apollo sulla Luna nel 1969, il vero coronamento di tutta la sua opera scientifica.[2] Come definito dalla NASA, egli fu "indubbiamente il più grande scienziato della tecnica missilistica e aerospaziale della storia".[3] Nel 1975 ricevette la National Medal of Science.