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Nascita del femminismo?
Roberto1970-:
Essendo nuovo qui, da quando mi sono reiscritto, ammettendo si di non avere partecipato ancora attivamente alle discussioni...
Mi chiedevo quanto qui su questo forum si sappia a riguardo della nascita del femminismo?
Cercando in rete parole chiavi come femminismo e Rothschild escono fuori articoli interessanti, (IL MOVIMENTO FEMMINISTA E LA CIA, LA MASSONERIA ETC...) quanto ci sia di vero dietro non saprei dirlo con certezza storica (potrebbero benissimo essere tutte fesserie certo, ma come possiamo provarlo?).
Ebbene il link che sto per postare parla di cospirazione, liberi quindi di non credere, ma domande nascono comunque da questo spunto.
http://antimassoneria.altervista.org/il-femminismolarma-per-riscrivere-il-genere-umano/
Mi chiedo semplicemente se qui in questo forum si tenta forse di combattere o resistere qualcosa che va al di lá del semplice conflitto tra uomo e donna, ma abbia radici ben piú profonde tra i mali della nostra umanitá.
Forse la questione maschile é uno degli effetti collaterali di questa guerra iniziata "anche" attraverso l'allontanamento (tradimento?) della donna dall'uomo?
Frank:
Roberto, son teorie di vecchia data... che personalmente reputo a dir poco semplicistiche.
Vicus:
Non è possibile verificare tutti i punti dell'articolo, ma è (o dovrebbe essere) chiaro a tutti che il femminismo è un'arma di disintegrazione familiare e sociale. Il ruolo di Planned Parenthood nella vicenda pare acclarato, ma ad oggi deve ancora essere tracciata una mappa dei poteri che hanno architettato e diffuso il femminismo, fenomeno internazionale così coordinato che non può essere né spontaneo né casuale.
La Questione Maschile farebbe molto più rapidamente progressi se si divenisse consapevoli dell'origine artificiale del femminismo e del suo ruolo puramente distruttivo e si facessero serie ricerche sulla sua struttura ideologica e sulle sue finalità e conseguenze per la società.
Ad oggi molti vedono il femminismo come la degenerazione casuale di qualcosa di buono, dovuta al più a contingenti ragioni economiche (centri antiviolenza), ma pochi mettono in discussione gli assunti di base su cui il femminismo prospera, che risalgono (soprattutto) al '68.
La maggior parte degli uomini considera ancora positive le rivoluzioni che hanno dato carburante al femminismo, reso la donna pericolosa per l'uomo ed esautorato l'uomo stesso dalla società:
1. Il lavoro femminile, che (insieme al mantenimento) ha permesso alla donna di liberarsi dall'uomo senza conseguenze e in generale ne ha inasprito il carattere e la volubilità (quando sei economicamente autosufficiente non cerchi più uomini affidabili ma oggetti sessuali)
2. La pillola, che ha "liberato" la donna da responsabilità familiari aprendo la strada a ipergamia, capricci e divorzi facili con ovvie conseguenze per l'uomo
3. L'aborto, che elimina anch'esso responsabilità e bisogno di stabilità, facendo tra l'altro piazza pulita di qualunque stigma sociale verso le ragazze madri
4. La promiscuità sessuale, che unita alle suddette rivoluzioni ha accentuato esponenzialmente l'ipergamia femminile, chiudendo il rubinetto del sesso alla gran parte degli uomini (anche sposati)
5. Il divorzio, che in una società materialista/consumista in cui l'uomo non può contar nulla, non può che avvantaggiare la donna e che gli uomini continuano a confondere col ripudio di altre culture.
Jason:
--- Citazione da: Vicus - Maggio 21, 2019, 21:52:43 pm ---Non è possibile verificare tutti i punti dell'articolo, ma è (o dovrebbe essere) chiaro a tutti che il femminismo è un'arma di disintegrazione familiare e sociale. Il ruolo di Planned Parenthood nella vicenda pare acclarato, ma ad oggi deve ancora essere tracciata una mappa dei poteri che hanno architettato e diffuso il femminismo, fenomeno internazionale così coordinato che non può essere né spontaneo né casuale.
La Questione Maschile farebbe molto più rapidamente progressi se si divenisse consapevoli dell'origine artificiale del femminismo e del suo ruolo puramente distruttivo e si facessero serie ricerche sulla sua struttura ideologica e sulle sue finalità e conseguenze per la società.
Ad oggi molti vedono il femminismo come la degenerazione casuale di qualcosa di buono, dovuta al più a contingenti ragioni economiche (centri antiviolenza), ma nessuno o quasi mette in discussione gli assunti di base su cui il femminismo prospera, che risalgono (soprattutto) al '68.
La maggior parte degli uomini considera ancora positive le rivoluzioni che hanno dato carburante al femminismo, reso la donna pericolosa per l'uomo ed esautorato l'uomo stesso dalla società:
1. Il lavoro femminile, che (insieme al mantenimento) ha permesso alla donna di liberarsi dell'uomo senza conseguenze e in generale ne ha inasprito il carattere e la volubilità (quando sei economicamente autosufficiente non cerchi più uomini affidabili ma oggetti sessuali)
2. La pillola, che ha "liberato" la donna da responsabilità familiari aprendo la strada a ipergamia, capricci e divorzi facili con ovvie conseguenze per l'uomo
3. L'aborto, che elimina anch'esso responsabilità e bisogno di stabilità, facendo tra l'altro piazza pulita di qualnque stigma sociale per le ragazze madri
4. La promiscuità sessuale, che unita alle suddette rivoluzioni ha accentuato esponenzialmente l'ipergamia femminile, chiudendo il rubinetto del sesso alla gran parte degli uomini (anche sposati)
5. Il divorzio, che in una società materialista/consumista in cui l'uomo non può contar nulla, non può che avvantaggiare la donna e che gli uomini continuano a confondere col ripudio di altre culture.
--- Termina citazione ---
Concordo pienamente e faccio delle preciazioni .
Aggiungerei un punto 6. , la televisione che ha operato molto bene nel diffondere gli altri 5 punti .
In ogni caso ritengo una priorità assoluta il 4 - ed il 5 che è un suo diretto successore - . La riforma dell'assegno di mantenimento ridurrà alcuni divorzi opportunistici di femministe predatorie ma non è ancora sufficiente .
Vicus:
I media hanno avuto sicuramente un ruolo determinante nella diffusione del femminismo, che sarebbe stato impensabile senza di essi.
La riforma (leggi abolizione) del mantenimento non potrà farsi senza rivedere gli altri punti, che provengono tutti dalla stessa filosofia, né da sola potrà bastare perché non è l'unico fattore di disgregazione delle coppie.
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