Arrivo un pò in ritardo alla discussione. Scusate
Nascita del femminismo? Bella domanda.
Quando? o Perché?
Quando è nato il femminismo? Credo non sia possibile dare una risposta, si può forse risponde da quale data la storiografia femminista fa nascere il femminismo.
(La spiegazione complottistica della seconda metà del xx secolo, Ford e i finanziamenti vari, potrebbe forse spiegare la nascita di “questo” femminismo, del femminismo attuale, ma non spiega la nascita del femminismo prima di questo periodo e dunque non risponde alla domanda).
In base alla storiografia femminista si può stabilire Christine de Pizan e il suo libro “La città delle dame” (1405) come punto di partenza. Questo per quanto riguarda singole iniziative (come quelle di Olympe de Gouges e Wollstonecraft). Ma se si parla di femminismo associativo e rivendicativo, di movimento femminista come lo intendiamo oggi si deve fissare come punto di partenza Seneca Falls e il 1848.
Christine de Pizan con il suo libro “La città delle dame”, una fortezza di solo donne, esseri di moralità perfetta (tra cui include ad es. la spietata assassina regina Fredegonda), dove gli uomini sono esclusi, compie una rivoluzione mentale copernicana: stabilice la forma mentis femminista. É brutto autocitarsi, ma ho scritto:
«Nel XIV secolo, la scrittrice Christine de Pizan nega per la prima volta l’universalità dell’origine dell’infelicità dell’anima umana, e individua nell’uomo il principale indiziato dell’infelicità delle donne. La donna, confinata nel ruolo assegnatole dalla società patriarcale, costretta a vivere in un mondo androcentrico a lei estraneo che non riconosce, è infelice per colpa degli uomini. Se per l’irrisolvibile infelicità dell’uomo il “problema” era “la vita” effimera e inafferrabile, origine dell’insondabile irrequietezza dell’anima, per Christine il “problema” della donna diventa “l’uomo”, la sua tirannia. La valle di lacrime universale, creazione divina e ineludibile, diventa con l’avvento del femminismo la valle di lacrime patriarcale, una costruzione maschile modificabile, un’infelicità guaribile mediante l’inevitabile conflitto dei sessi. La “condizione umana” si tramuta nella “condizione della donna”. La donna non è responsabile della propria infelicità, è infelice perché è oppressa, prigioniera, sottomessa, soggiogata, subordinata, schiava, e l’uomo è l’oppressore, il carnefice, lo sfruttatore, il dominatore, il padrone, il despota, il tiranno, terminologia che il femminismo non si è mai stancato di arricchire» (La grande menzogna del femminismo, pag. 115)
L'uomo, il patriarcato o qualsiasi cosa sia in relazione col mondo maschile è responsabile di ogni preoccupazione, problema o infelicità femminile. Il mondo femminile non ha alcuna responsabilità per nessuna delle preoccupazioni, problemi o infelicità maschili. Questa è la forma mentis di qualsiasi femminista/o:
«Quando Bob Marley sprona gli uomini (e le donne) a erigersi a difesa dei propri diritti (Stand up for your rights), la fazione oppositrice sottintesa è genericamente la società. Quando Beyoncé sprona le donne a comandare il mondo ed essere indipendenti, la fazione oppositrice sottintesa sono gli uomini. La differenza è sostanziale, per l’uomo l’antagonista nella lotta per i propri diritti è la società, per la donna l’antagonista nella lotta per i propri diritti è l’uomo» (La grande menzogna del femminismo, pag. 44)
Non so quanti tra di voi imputano alle donne tutte le loro problematiche e infelicità e state sicuri che le femministe ci rendono a tutti noi colpevoli di tutte le loro lagne.
Perché è nato il femminismo? Perché è nata in molte donne questa forma mentis?
Odio? Invidia? Incapacità di sopravvivere da sole? È un sentimento naturale di rivalità contro l'uomo?....
Domande non semplici, che cerco di rispondere nel secondo (e ultimo) volume “La grande menzogna del femminismo”, in uscita tra qualche mese.
Comunque per quanto riguarda la data della nascita del femminismo, o la capostipite, credo sia corretto coincidere con la storiografia femminista e incoronare a Christine de Pizan.