https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/omicidio-sciacquatori-giustificazione-maschicidio-119277/Poche le informazioni certe sui fatti del caso Monterotondo. Ideologico e iniquo il modo in cui la notizia dell’uccisione del 41 enne Lorenzo Sciacquatori è stata trattata. La preoccupazione principale della stampa non è stata quella di ricostruire i fatti ma di veicolare, ancora una volta, il messaggio che gli uomini sono tutti dediti alla violenza.
Nessuno ha pronunciato una parola sul parricidio compiuto da Deborah. Piuttosto l’urgenza è stata quella di giustificarla: “In tutti i modi ha tentato di dissuaderlo” leggiamo nelle cronache, “implorava di fermarsi”, riporta qualcun altro. “Poi la 19 enne ha impugnato un coltello e ha colpito l’uomo alla nuca, uccidendolo”. A tradimento.
Il pugile di 41 anni è morto almeno due volte: quando la figlia gli ha conficcato un coltello dietro il collo nel corso di una violenta lite. E quando è stato dipinto come un mostro: iracondo, ubriaco, inattivo, facile pensare che quella morte se la sia meritata, se la sia cercata.
Il procuratore, che ha il compito di difendere la vittima, si è schierato infatti con l’imputata, affrettandosi a chiedere per lei i domiciliari. Il morto “non era così violento – ha spiegato un conoscente durante il funerale – è la stampa che ha montato tutto”. Possiamo interrogare l’ammazzato? Ma ci sarà un processo? Quell’urlo “Sei un grande Loré” basta a riscattare la reputazione di un uomo vinto?
“Per delineare la personalità dello Sciacquatori occorre sapere che lo stesso era stato denunciato dalla compagna convivente per maltrattamenti nel maggio 2014”, fanno sapere gli inquirenti. Non deve essere stato però così pericoloso, Lorenzo, se la coppia, poco dopo, aveva ripreso la convivenza continuata per 5 anni senza denunce né da parte della donna, dei familiari o dei vicini, né richieste di intervento ai Carabinieri”. Ma sulla stampa leggiamo di un uomo capace di violenze inenarrabili. Un escamotage per sdoganare l’omicidio per legittima difesa? Allora a cosa serve spendere decine di milioni di euro all’anno per le case rifugio, la rete dei centri antiviolenza, il 1522, il codice rosa, il codice rosso e tutte le corsie preferenziali propagandate come “finalmente qualche misura a tutela delle donne” se poi non sono utili a fermare gli omicidi?
Due pesi e due misure
Casi analoghi hanno avuto finali molto diversi: siamo di fronte a due pesi per due misure. Luigi Celeste per parricidio si è preso 9 anni di carcere per aver ucciso il padre che picchiava la madre. Anche Pietro Basile sta scontando in carcere 16 anni per aver ucciso il padre a difesa della madre che prendeva botte dal consorte. Stessi moventi di Deborah Sciacquatori, che è diventata un’eroina per tante donne.
In questi giorni, a margine, si sono conclusi anche i procedimenti nei confronti delle due madri che avevano ammazzato i figli e che sono state ritenute incapaci di intendere e volere, non faranno il carcere ma accompagnate in percorsi riabilitativi. Come è possibile che gli uomini sono responsabili delle proprie azioni al 100%, mentre le donne non sono ritenute responsabili di quello che fanno?
In quel maledetto 19 maggio lo Sciacquatori rientra a casa all’alba, sfatto e ubriaco; se la prende con le 4 donne con cui divide la sua sciagurata vita, gravata dalla vergogna di non avere uno straccio di lavoro, di essere un peso per sé e per la compagna, per sua madre quasi cieca e per la figlia Deborah, 19 anni anche lei boxeuse. E’ Deborah che atterra il mostro, disarmato e gli pianta la lama nella nuca.
Se Lorenzo malauguratamente avesse avuto la meglio, se fosse morta lei nella colluttazione, l’indignazione e il disprezzo sarebbe enorme. La condanna sarebbe unanime. La domanda è: come mai la morte per coltello affondato nella nuca di Lorenzo sembra insufficiente a placare l’indignazione? Perché il padre morto ammazzato è il carnefice e la figlia, che lo ha ucciso, è la vittima.
Antonietta Gianola
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Parole di una perfetta QMmista . Oltretutto fra i pochi/e a criticare il business dei centri antiviolenza...