http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_30/marchetti-samantha-cameron-autista_639f7ec8-6bf5-11df-bd8b-00144f02aabe.shtmlMILANO - L'hanno definita «la ribelle di Downing Street» per i suoi trascorsi con il musicista Tricky e la sua passione per i tatuaggi (ha un piccolo delfino sulla caviglia) e per non smentire tale fama, Samantha Cameron ha deciso di apportare fin da subito qualche modifica alle decennali consuetudini inglesi, silurando dopo oltre vent'anni di onorato servizio Roy Gibbon, l'autista governativo ereditato da Sarah Brown. E così, d'ora in avanti, al posto del fedele immigrato di origini caraibiche, fra l'altro insignito del titolo di MBE (Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico) per i suoi pubblici servigi, toccherà ad un'autista donna scorrazzare i figli di casa Cameron (Nancy ed Arthur) nel tragitto casa-scuola e viceversa, ma anche portare l'intera famiglia a Chequers, la residenza di campagna ufficiale del Primo Ministro nel Buckinghamshire. Una decisione, scrive oggi il «Mail on Sunday», presa esclusivamente dalla vulcanica «Sam Cam» (così la chiamano gli amici) che, avendo diritto ad un autista a tempo pieno pagato con i soldi dei contribuenti, in qualità di moglie del Primo Ministro, si sentirebbe maggiormente a suo agio con una donna al volante piuttosto che con un uomo.
L'autista Roy Gibbon (foto di Steve Pole)
L'autista Roy Gibbon (foto di Steve Pole)
L'AUTISTA - Un duro colpo per il compassato establishment britannico, anche se la novità introdotta da Samantha non pare affatto incontrare l'entusiasmo del tabloid che, al contrario, non manca di sottolineare l'affronto subìto dal cinquantenne Gibbon, esponente di una minoranza etnica, nonché padre di tre figli e assai apprezzato dai precedenti inquilini del numero 10 di Downing Street. «Non si potrebbe trovare una persona più gentile ed educata di Roy – ha commentato la solita fonte ben introdotta e rigorosamente anonima – . Lui è un vero gentiluomo e andava d'accordissimo con la signora Brown e i suoi figli, John e Fraser». A quanto si legge, l'autista licenziato dovrebbe andare a lavorare per il Ministro della Giustizia, Ken Clarke, presso il quale era già stato impiegato tempo fa. Fra l'altro, ci sarebbe stato proprio Gibbon al volante dell'auto sulla quale viaggiava l'allora Cancelliere Brown quando, nel 2004, ebbe un incidente con un tale di nome Spencer North. Quest'ultimo raccontò in seguito che Brown lo trattò malissimo e che lo minacciò «che avrebbe fatto i conti con Roy». Cosa, peraltro, mai avvenuta. «Ci hanno avvisato che la signora Cameron voleva un'autista donna – ha spiegato un'altra fonte – perché in questo modo si sarebbe sentita più a suo agio nel far portare in giro i figli. La nuova disposizione non è ancora permanente, ma se dovesse funzionare, lo diventerà certamente». E mentre una foto pubblicata dal domenicale immortala Samantha (incinta del terzo figlio, che nascerà in settembre) che scende dall'auto guidata da una donna (indicata da un circolino), a dimostrazione che il «test di guida»sarebbe già entrato in vigore, il portavoce di Downing Street si è limitato a spiegare che «non discutiamo mai le misure di sicurezza adottate per il Primo Ministro e la sua famiglia». Non è, però, la prima volta quest'anno che un esponente di una minoranza etnica del «parco macchine governativo» perde il proprio posto di lavoro. Come ricorda ancora il «Mail on Sunday», a marzo toccò, infatti, ad Howard Rose, alle dipendenze di Liam Byrne, segretario al Tesoro nel precedente governo laburista, lasciare il volante della Jaguar dell'uomo politico, dopo che questi disse di aver perso il portafoglio nell'auto. A Rose venne chiesto ripetutamente se lo avesse trovato e, sebbene Byrne non fece mai alcuna accusa esplicita e alla fine ritrovò il portafoglio, l'autista venne spostato ad un altro incarico.
Simona Marchetti
30 maggio 2010