Dopo la vittoria della squadra di calcio femminile italiana contro l'equivalente squadra cinese (sempre FEMMINILE, si badi) mi aspettavo i soliti immancabili peana e incensamenti sulle donne, sempre legittimi e doverosi (anche quando sconfiggono altre donne, si capisce) e, come da immancabile copione, sono puntualmente e inappuntabilmente arrivati. Non c'è giornale che celebri con le più sperticate lodi la vittoria della nazionale femminile, ma l'articolo encomiastico di Massimo Gramellini sul Corriere della Sega di oggigiorno ha raggiunto livelli di svenevolezza inusitati. Così si è espresso: " Mente saltavo sul divano dopo il gol di Aurora Galli alle cinesi, ho intuito che dentro di me stava cadendo l'ultimo fortilizio del maschio italico (!). Per quelli della mia generazione, il calcio rimaneva un rito di iniziazione patriarcale. Palpitare per lo stop di una calciatrice non rientrava nell'ordine delle cose.... Perchè le donne riuscissero ad occupare l'ultima ridotta del nostro immaginario non bastava che i calciatori maschi la disertassero. L'anno scorso la Nazionale, adesso l'Under 21. Dovevano apparire queste ragazze toste e gentili (una leccatina ci vuole sempre). Capaci di vincere all'italiana, cioè in contropiede, per la gioia postuma di quel Gianni Brera che definì l'Italia "squadra femmina" e mai avrebbe immaginato di avere così ragione". Ora, qualcuno di noi vorrebbe spiegare a questo stralunato che duemila anni fa esistevano nell'antica Roma le gladiatrici (prima che Caracalla vietasse alle donne di praticare i ludi gladiatori) senza che il "patriarcato" ne risentisse? Qualcuno di noi vuole ricordare a questo ebete che che solo tredici anni fa (in piena crisi" del maschio) la nazionale maschile italiana di calcio vinse il mondiale senza che ad alcun giornalista sportivo saltasse in mente di celebrare gli uomini e il genere maschile nel complesso? Qualcuno di noi vorrebbe far notare allo zerbino che sono state delle donne a perdere nell'incontro di ieri (cinesi) e non solo delle donne a vincere (italiane)? Meglio di no, non perdiamo tempo a cercare di far ragionare chi vuole sragionare a proposito delle donne e quando ci sono in ballo le donne prova un orgiastico piacere alla pratica adulatoria, encomiastica e celebrativa (che è poi il necessario presupposto alla pratica onanistica). Consoliamoci e divertiamoci con il fatto che mentre in Italia si celebrano le donne a motivo della partita di calcio di ieri, in Cina, paese ben più vasto e popoloso, le donne in quanto tali, a motivo della sconfitta e dei due goals subiti, se non criticate, come minimo non verranno esaltate affatto.