Autore Topic: Mi presento, sono Jammy  (Letto 2966 volte)

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Online Frank

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #15 il: Giugno 30, 2019, 19:59:46 pm »
Poi ogni tanto nella mia famiglia fanno battutine nei confronti degli uomini che a loro sembrano ironiche ma  che non sono belle, tipo "un giorno un uomo andò da un genio e gli chiese di trasformarlo nell' uomo più intelligente della Terra. Il genio lo trasformò in una donna"  :doh: :cry:

Jammy, leggi questa discussione aperta quasi 16 anni fa da altri uomini, quindi prima che tu nascessi.

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616

Online Frank

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #16 il: Giugno 30, 2019, 20:16:25 pm »
In questa epoca è a dir poco scandaloso... ma un tempo c'era anche chi scriveva questi libri.

http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/

Citazione
Quel maledetto crucco di Moebius
“L’inferiorità mentale della donna”: un libro “scorretto”, pubblicato nel 1998 da Castelvecchi, ormai fuori catalogo e “raro”

Esiste una mentalità rozza e volgare, fondata su pregiudizi contro le donne: il termine che sintetizza tale atteggiamento precostituito è molto noto ed è misoginia. Assolutamente contraria a questa, ma ugualmente del tutto fondata su prevenzioni nella stessa misura acritiche, vi è altresì un’altra posizione ideologica – probabilmente influenzata dal sentimentalismo ottocentesco di marca romantica e oggigiorno molto di moda, anzi un must che accomuna tutte le posizioni politiche -, secondo la quale tutto ciò che è inerente al mondo femminile e alle sue rivendicazioni è bello, buono, vero e giusto. Il termine – meno noto del primo – e che definisce o potrebbe definire tale pregiudizio è filoginia.
Contro di essa – e sulle differenze fisiche e spirituali tra i due sessi – ha scritto molte controverse pagine Paulus Julius Moebius (Lipsia, 1853-1907), psichiatra tedesco, direttore del Policlinico neurologico della città natìa.

MOEBIUS donnaLa casa editrice Castelvecchi, encomiabile per aver stampato nel corso degli anni molteplici testi “scomodi” e “trasgressivi”, nel 1998 ha dato alle stampe uno “scandaloso” scritto di Moebius, L’inferiorità mentale della donna (Über den physiologische Schwachsinn des Weibes, 1900). Abbiamo notato che esso è da tempo scomparso non solo dal catalogo della casa editrice romana, ma che è introvabile anche nei remainder e nelle vendite on line. Seguendo lo spirito critico di LucidaMente, ci è venuto il sospetto che la scelta di far “sparire” il libro sia stata provocata da motivi legati al politically correct, cui abbiamo dedicato il presente numero della rivista. Come mai oggi circolano nelle librerie italiane porcherie di ogni tipo, che si ammucchiano costituendo scandalose, mortifere cataste, mentre un volumetto non privo di pregi, se non altro stilistici, si è dileguato?

Abbiamo perciò sentito l’attuale direttore editoriale della Castelvecchi, Cristiano Armati, che, nel corso di una cordiale conversazione telefonica, ci ha rassicurato: L’inferiorità mentale della donna è uscito dal catalogo della casa editrice per aver concluso il proprio “ciclo”, senza che vi siano state scelte, censure o motivazioni particolari, né in seguito a particolari pressioni di lettori o associazioni “filogine” o femministe. «Magari» ci ha detto Armati «oggigiorno un libro fosse capace di suscitare reazioni forti, anche sdegnate o scandalizzate!». Conoscendo bene pure noi l’atmosfera di “quietismo” che aleggia sull’editoria e sui libri pubblicati in Italia, l’assoluta mancanza di polemiche, stroncature, recensioni forti, pur di mantenere in quieto vivere, non inimicarsi alcuno, tirare a campare, condividiamo pienamente la considerazione di Armati.

MOEBIUS DONNA (2)Resta, d’altro canto, la “sparizione” del libro di Moebius. Del resto, l’edizione italiana della Castelvecchi era stata fatta precedere da una insolita introduzione di Filippo Scòzzari. Perché “insolita”? Perché l’artista bolognese – peraltro in genere molto iconoclasta e trasgressivo – prende duramente le distanze dal saggio di Moebius, denigrandolo (!) con affermazioni del tipo: «Mi appresto a sparare su un tedesco scemo che era anche un medico scemo e uno scrittore scemo. Ora fortunatamente è morto da moltissimi anni, quindi è scemissimo, e non lo ricorda un cane». Peccato che lo “scrittore scemo” sia stato un bravo saggista e ancora oggi sia ricordato per aver scoperto sindromi, malattie e sintomi che portano il suo nome. È certamente singolare che un prefatore parli male del libro che sta introducendo (se a uno non piace un libro, evita di fare il prefatore dello stesso), anzi insulti in modo volgare e preconcetto l’autore. E questo la dice già lunga sui vincoli del “politicamente corretto” su cui abbiamo discettato in questo numero della rivista.

Per recuperare qualcosa del libro di Moebius, abbiamo pertanto scelto di selezionarne alcuni brani tratti dall’edizione Castelvecchi, brani che riportiamo di seguito e che oggi appariranno “provocatori” o “maschilisti”. Il lettore (e/o la lettrice), ovviamente, li valuti come meglio desidera, considerando però che ormai siamo, come i cani di Pavlov, condizionati a reazioni obbligate dall’ideologia dominante del politically correct. E che non tutte le donne sono uguali… Forse le stesse donne farebbero bene a prendere coscienza di certi atteggiamenti di alcune e che qualche critica a volute, masochistiche màrtiri di uomini violenti, a conformiste, bigotte, vittimiste, rampanti senza scrupoli ed escort varie farebbe bene a tutte e tutti. Il compito del giornalista e del letterato consiste, comunque, nell’informare, documentare, far conoscere, senza censure aprioristiche. Ecco alcuni brani dal libro di Moebius:


«Gli innovatori politici e religiosi non si accorgono che l’umanità è tutt’una cosa con la Natura e che le leggi umane, dovunque ripetentisi, necessariamente derivano dalla natura stessa degli uomini. Essi credono sul serio che basti avere un giusto obbiettivo e buona volontà perché il mondo muti faccia; non vedono l’uomo reale, il quale nelle circostanze più importanti della vita segue i suoi istinti, ma si tengono d’innanzi agli occhi una figurina di cera, la cui forma possa esser cambiata a volontà e si illudono di trionfare sulla Natura con le loro leggi. Così i femministi pensano di trasformare la donna per mezzo delle leggi e dell’educazione. Ora, è semplicemente puerile il credere che l’essenza della donna, quale si ritrova in ogni tempo e presso tutti i popoli, sia un dato del capriccio».

«Concessione di diritti eguali in un senso ragionevole, non può significare altro che a nessuno venga fatta ingiustizia e che vi sia giusto compenso per ogni prestazione. Si propugni invece l’uguaglianza, sul principio che tutti gli uomini siano uguali, come volevano i rivoluzionari di vecchio stampo: sarà predicata una stoltezza, poiché gli uomini non sono uguali e tanto meno sono uguali i due sessi. Infatti cotesta sciocca idea dell’uguaglianza non ha nulla a vedere col “movimento del proletariato femminile”; si tratta soltanto della soppressione delle miserie, frutto delle nostre infelici condizioni sociali, si tratta di giustizia verso le donne e le fanciulle che sono costrette a guadagnarsi il pane».

«Ciò che generalmente è ritenuto vero e buono, per le donne è in realtà vero e buono. Esse sono rigide e conservatrici e odiano le novità, eccettuato, s’intende, il caso, in cui il nuovo arrechi loro un vantaggio personale. Si dà così l’apparente contraddizione che le donne, strenue a difendere le vecchie usanze, corrano dietro, tuttavia, ad ogni nuova moda; sono conservatrici, ma accolgono per buona ogni assurdità per poco che questa venga abilmente suggerita».

«La loro morale è soprattutto morale di sentimento; la morale che deriva dal ragionamento è loro inaccessibile e la riflessione non fa che renderle peggiori. A questa unilateralità s’aggiunge una ristrettezza di visuale. Giustizia, senza riguardo alla persona, è per esse un concetto vuoto di senso. Esse, nel fondo, non hanno il senso del giusto. Ne consegue la violenza degli affetti, la incapacità al dominio di se stessi. La gelosia e la vanità, insoddisfatta o ferita, suscitano tempeste che non concedono campo a nessuna riflessione d’ordine morale. Se la donna non fosse fisicamente debole, essa sarebbe un essere altamente pericoloso».

«La lingua è l’arma delle donne, poiché la loro debolezza mentale le obbliga a rinunziare alla prova dei fatti, per cui non resta loro che la piena delle parole. La litigiosità e la smania delle chiacchiere non a torto furono in ogni tempo ritenute specifiche del carattere femminino».

«Parimenti è loro caratteristica un’avarizia fuori di luogo. Molto affine a questa caratteristica è l’abitudine a far gran caso di minime questioni. Piccole bagattelle del momento fanno loro dimenticare passato e avvenire, le questioni più serie e le minuzie vengono trattate con lo stesso impegno e spesso ciò che veramente è importante viene trascurato per amor di un nonnulla. Né giovano le dure esperienze, e le dimostrazioni più persuasive provocano bensì teorici assentimenti, ma non mutano lo stato delle cose: “Alla fin fine io son fatta così”».

«Se la donna giudica il comportamento e la condotta di un’altra donna, spesso essa sarà molto perspicace e potrà spingere il suo sguardo molto più a fondo che non la maggior parte degli uomini. Ma la cosa è ben diversa quando si tratta di giudicar se stesse».

«Un certo grado di libertà è assolutamente condizione di vita per l’uomo, sia questi un cacciatore, che deve, libero, scorrazzare pei monti, sia invece un filosofo che deve liberamente muoversi nei regni del pensiero; ma la donna non ricerca affatto la libertà, anzi la sua felicità consiste appunto nel sentirsi legata».

«Quando imparano a conoscere l’amore, come ben presto si dilegua tanto clamore! Resta unico padrone del campo l’amore e le passate aspirazioni non risvegliano ormai altro che allegre risa. Quando, poi, per soprammercato, arrivano i bambini, vengono dimenticate del tutto le infantili aberrazioni dello spirito».

«Nella vita reale la cosa è chiara, ma quando scrivono, gli uomini perdono il buon senso».

L’immagine: l’immagine di copertina dell’edizione Castelvecchi de L’inferiorità mentale della donna di Paul Julius Moebius.

Franco Nardelli

(Lucidamente, anno VI, n. 61, gennaio 2011)

Offline Jammy

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #17 il: Giugno 30, 2019, 21:03:16 pm »
Frank, allora: per quanto riguarda lo sport pratico calcio da quando avevo 7 anni, e l'anno scorso mi sono trovato a discutere con la calciatrice che sosteneva la superiorità femminile (anche) nel  calcio. Che poi perché lo pensava? Perché da piccola aveva battuto un bambino maschio. Io ci provo a  capirle, ma sembra siano diventate così ostili, montate, sempre pronte a credersi superiori a noi, tutto ciò a 15 anni.  :sick: Comunque quella discussione aperta nel 2003 l' avevo letta sul sito U3000 quando avevo 13 anni, è stato un piacere rileggerla, grazie :wub: Per  quanto riguarda il libro, ce ne sono tantissimi nelle librerie con titoli tipo "Falli soffrire", "Come diventare carina, milionaria e str****" (ovviamente riferiti agli uomini). Nessuno osa protestare. Ma si può??? Io sono  stanco di questo femminismo, già mi tocca sopportarlo in famiglia e a scuola, con i prof. che osannano le femmine :doh:
"Ho comprato un decoder che permetteva di vedere l' interno del cervello maschile, ci ho guardato dentro e si vedeva tutto buio: -Allora funziona!- mi son detta."
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Online Frank

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #18 il: Luglio 01, 2019, 00:13:34 am »
Frank, allora: per quanto riguarda lo sport pratico calcio da quando avevo 7 anni, e l'anno scorso mi sono trovato a discutere con la calciatrice che sosteneva la superiorità femminile (anche) nel  calcio. Che poi perché lo pensava? Perché da piccola aveva battuto un bambino maschio. Io ci provo a  capirle, ma sembra siano diventate così ostili, montate, sempre pronte a credersi superiori a noi, tutto ciò a 15 anni.

Quando si è bambini, ma anche ragazzini, può capitare che una femmina coetanea batta un maschio coetaneo in qualche disciplina sportiva.
Esempio: il Brazilian Jiu Jitsu.
Le cose cambiano con lo scorrere del tempo e le differenze diventano incolmabili in età adulta.
Altro esempio: anche il tennista (ritirato) statunitense Andy Roddick, da bambino fu battuto da Serena Williams, ma quest'ultima fu successivamente suonata dal tedesco Karsten Braasch, all'epoca numero 203 al mondo tra gli uomini,

https://it.wikipedia.org/wiki/Karsten_Braasch
Citazione
Sfida con le sorelle Williams
Viene soprattutto ricordato per aver preso parte nel 1998 alla così ribattezzata Battaglia dei sessi contro le sorelle Williams. In quell'anno infatti Venus Williams e Serena Williams dichiararono che sarebbero state competitive anche nel circuito maschile, asserendo di poter sconfiggere qualsiasi tennista uomo posizionato oltre la 200ª posizione del ranking mondiale ATP. Karsten Braasch accolse questa provocazione e le sfidò in due incontri di singolare della durata di un solo set. Il tedesco, che in quel momento deteneva la posizione numero 203 del ranking ATP, non ebbe problemi nel superarle rispettivamente con il punteggio di 6-2 e 6-1, pur bevendo alcune birre prima della partita e facendosi vedere fumare una sigaretta nell'intervallo fra un incontro e l'altro.

che peraltro suonò anche la sorella.



Citazione
Io ci provo a  capirle, ma sembra siano diventate così ostili, montate, sempre pronte a credersi superiori a noi, tutto ciò a 15 anni.

Sicuramente oggigiorno è peggio di 20-30 anni fa.
Tuttavia la convinzione di essere avere una marcia in più rispetto agli uomini, nonché di essere più intelligenti dei medesimi, l'avevano anche in passato.

Oggi, semmai, sono ancora più montate per quanto riguarda lo sport, dove in molti casi credono di poter competere alla pari con gli uomini e di essere anche superiori ai suddetti (il caso della nazionale femminile di calcio è emblematico).

E in questo i media e gli omuncoli leccaculo contribuiscono moltissimo a fargli montare la testa.
Non a caso io son solito scrivere che quelli tra i due sessi sono anzitutto rapporti di forza e non d'amore.
Le femmine rispettano solo gli uomini che si fanno rispettare, tutto il resto è fuffa femminista politicamente corretta.

Offline Vicus

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #19 il: Luglio 01, 2019, 04:00:50 am »
Citazione da: Frank
«Un certo grado di libertà è assolutamente condizione di vita per l’uomo, sia questi un cacciatore, che deve, libero, scorrazzare pei monti, sia invece un filosofo che deve liberamente muoversi nei regni del pensiero; ma la donna non ricerca affatto la libertà, anzi la sua felicità consiste appunto nel sentirsi legata».
Cf. W. Lewis, Doom of Youth, Chatto & Windus 1932:

The chief thing to remember in such a discussion is that no one wants to be ‘free‘ in that sense. People ask nothing better than to be types—occupational types, social types, functional types of any sort. If you force them not to be, they are miserable, just as the savage grew miserable when the white man came and prevented him from living a life devoted to the forms and rituals he had made. For in the mass people wish to be automata: they wish to be conventional: they hate you teaching them or forcing them into ‘freedom’: they wish to be obedient, hard-working machines, as near dead as possible—as near dead (feelingless and thoughtless) as they can get, without actually dying.

Citazione da: Jammy
Per  quanto riguarda il libro, ce ne sono tantissimi nelle librerie con titoli tipo "Falli soffrire", "Come diventare carina, milionaria e str****" (ovviamente riferiti agli uomini). Nessuno osa protestare. Ma si può???
No non si può. In compenso sulle bancarelle si trovano libri contro le donne dell'editrice Newton Compton (Aristofane, Giovenale) che mostrano come nella società del benessere le donne si espandono senza misura.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Jammy

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #20 il: Luglio 01, 2019, 12:09:59 pm »
Per Frank, ma infatti per me può tranquillamente aver battuto un maschietto quando era piccola, però è un criterio fuorviante dire che le femmine sono migliori dei maschi nel calcio solo per questo. Poi appunto da adulti si cambia, anche perché in genere gli uomini sono  più forti delle donne, anche se alcune femministe dicono che non c'è alcuna differenza :blink:
Per Vicus, peccato che quei libri scritto in passato non auspicavano (per  quanto ne so) all' estinzione delle donne, mentre i libri odierni (ad esempio "FemDom -preludio all'estinzione del maschio" di Stefano Re) lo fanno eccome. E la cosa che mi irrita è che (come in questo caso) alcuni li scrivono gli uomini :cry: :dry:
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Offline Vicus

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #21 il: Luglio 01, 2019, 12:50:17 pm »
L'estinzione degli uomini, o anche delle donne è puro delirio che serve solo a far estinguere UN tipo di uomo, il maschio occidentale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #22 il: Luglio 02, 2019, 10:47:49 am »
Benvenuto.
È sempre un ottima cosa quando anche gli sbarbatelli (detto con amicizia, eh) affrontano la questione maschile :) .
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Jammy

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #23 il: Luglio 02, 2019, 11:46:55 am »
Grazie mille!  :wub:
Sono contento che il mio interesse vi faccia piacere :D
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Offline Duca

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #24 il: Luglio 03, 2019, 16:12:22 pm »
Benvenuto, ragazzo, però occhio, il termine "maschietto" lascialo alle misandriche... bambino, ragazzo, uomo (giovane, maturo, vecchio).  ;)

Offline Jammy

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Re:Mi presento, sono Jammy
« Risposta #25 il: Luglio 03, 2019, 16:46:01 pm »
Lo so, ho sbagliato a usarlo. Quel termine non piace nemmeno a me.
Grazie del benvenuto! ;)
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