Autore Topic: Perché gli uomini sono l'obiettivo prioritario del globalismo  (Letto 1234 volte)

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Offline Vicus

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La sinistra globalista (quella del PD per intenderci) è stata nominata custode – lautamente retribuito – di un mondo in cui la civiltà si è dissolta. Già negli anni '30 McLuhan parlò di
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forze che cercano di utilizzare l'arte, la scienza e la filosofia al fine di ridurre il nostro mondo a quell'utero notturno da cui esse suppongono ch'esso sia nato.
In questa frase c'è tutta la decostruzione femminista della civiltà odierna. E' essenziale che gli uomini capiscano che il portato di questa ideologia è puramente distruttivo, e che sarà accantonata una volta paralizzato l'Occidente quanto basta per riconfigurare gli equilibri mondiali. A quel punto torneranno come per miracolo gli ideali costruttivi Dio-patria-famiglia, come avvenne nel primo dopoguerra in Europa, o in America dopo i folli e apertamente femministi anni '20.
Già nell'opera di T. S. Eliot e poi dello stesso McLuhan (padre e figlio) si evince come il nulla promosso dal mondialismo sia una sorta di anestesia globale, per ridurre il pubblico ad uno stato di impotenza durante l'intervento dei demolitori e dei costruttori: "La convalescenza, o meglio la vera malattia, viene al risveglio dopo lo smantellamento, la rimozione e il trapianto della psiche e della popolazione nella nuova "terra desolata" della città globale."
Non per nulla i soggetti più colpiti dal demolitore mondiale (non sono l'unico a dirlo, vedi MGTOW Italia) sono quelli più capaci di custodire e trasmettere la civiltà:
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E’ una cultura in cui gli uomini migliori per il mantenimento della Civiltà (grandi lavoratori, onesti, affidabili, bravi padri di famiglia ecc.) vengono puniti senza tregua con celibato involontario o solitudine imposta.
E ancora la Frezza, per cui gli uomini di buona volontà vengono diabolicamente isolati da un esercito di uomini di paglia e di amanti del quieto vivere pronti a vendere il prossimo per un piatto di lenticchie.
Non è un caso che in America un'intera generazione di uomini bianchi anche con alto livello di istruzione venga falciata dall'abuso di oppiacei (è una vera emergenza nazionale). Come preconizzò A. Ginsberg: «Ho visto le menti migliori della mia generazione... cercare rabbiosamente una dose».
Quel che serve oggi è appunto "l'uomo barbarico", ovvero l'africano sradicato, l'asiatico che non ha conosciuto il diritto romano (il valore dell'essere umano, vedasi Gengis Khan), il progressista che odia la propria cultura, "serenamente" nichilista, il manager psicopatico che in nome della globalizzazione non ha scrupolo di distruggere niente e nessuno.
Questo pensiero meramente distruttivo grava ancora come un'ipoteca nelle menti della maggior parte degli uomini, castrati dai disvalori contemporanei (come consumismo-divorzio-aborto) ed è necessaria una presa di coscienza collettiva per riconoscerlo per quel che è e prenderne le distanze, onde porre in essere un'azione libera da ceppi e più incisiva.
« Ultima modifica: Luglio 07, 2019, 16:05:37 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.