Ieri, in occasione del lancio della Sojuz per portare Parmitano nella stazione spaziale internazionale, su Rai Uno la presidenteSSA (italiana) dell'Agenzia Spaziale Europea ha dichiarato letteralmente che: "Dai tempi della Luna abbiamo fatto progressi, perché ora ci sono le donne, i transgender e non facciamo discriminazioni di orientamento sessuale". A questo si riduce il progresso.
A un certo punto Vespa ha chiesto a un medico aerospaziale se le prestazioni delle donne nello spazio sono paragonabili a quelle degli uomini. Risposta del medico: "Assolutamente sì". Ma allora perché in seguito ha detto che per l'attività extraveicolare ci vuole considerevole forza fisica?
Veniamo ora all'astronauta presente in studio, ovviamente donna, Samantha Cristoforetti:
Non mi voglio sbilanciare sulle qualità di Samantha, ma mi si perdonerà se ho più di un dubbio su possibili favoritismi nella selezione per motivi di propaganda. Se le donne sono sfacciatamente favorite all'università e nelle forze armate, perché non nello spazio dove possono andare anche cani e scimmie?
E ora veniamo alle conseguenze di queste scelte professionali femminili per la vita di coppia. A
42 anni, la nostra ha
una figlia
piccola, avuta con un
compagno ingegnere.
Pongo qualche domanda cui non azzardo risposta:
- Che tipo di rapporto di coppia ci può essere tra un ingegnere (presumibilmente sedentario) e una pilota collaudatrice astronauta?
- Che ruolo ha il compagno nelle decisioni familiari?
- Durante le missioni (6 mesi) e le sessioni di addestramento (Samantha sta imparando anche il cinese) chi bada ai figlie alla casa, il "compagno"? La tata?
- Le risposte a queste domande cambierebbero significativamente se anziché di un'astronauta si trattasse di "un'assistente di direzione" in qualche banca, una professoressa universitaria, un'addetta alle pubbliche relazioni o un tenente di vascello?