Se così, pare che quel sentimento collettivo, talora regna persino qui.
Non lo dico per polemizzare, ma ne sono un po' sorpreso: quando in una trasmissione divulgativa di prima serata si discute placidamente di castrazione e blocco della pubertà c'è da allarmarsi.
Non è la ripetizione di argomenti vià discussi, ma un fatto senza precedenti (almeno recenti...) tanto più che in parte è già legge.
Piero Angela, ormai somigliante a una mummia, non da ieri è un promotore della cultura della morte: dai pesticidi agli interessi di grandi case farmaceutiche, all'eutanasia e manipolazione gentica del Veronesi-pensiero. Trattato da Angela come un guru della scienza, Veronesi è stato invitato diverse volte, dove non ha mancato di esprimersi a favore del femminismo e contro i più elementari principi di bioetica.
Da anni vado dicendo che questa ideologia (che ha animato il femminismo almeno dal '68) è il motore primo delle discriminazioni antimaschili e che se non la combattiamo, limitandoci a battaglie di retrovia se non a compromessi, i diritti maschili non faranno un passo.
Da oggi, il buon Piero ci fa sapere in diretta TV che l'uomo è un essere sbagliato, da castrare o da modificare fisiologicamente. Finora non c'erano precedenti, salvo qualche commento femminista in rete. Scusate se è poco.