Da una idea di Fabio Nestola abbiamo scritto ed inviato, a nome di tutti i firmatari, questa lettera agli Ordini degli psicologi e degli Assistenti sociali (per brevità ne riporto solo una, sono simili) riguardo ai crimini di Bibbiano..
Invito tutti a leggerla e, se ne condividete i contenuti, a diffonderla e scrivere qua sotto nei commenti "sottoscrivo". È importante che questa parola di commento venga scritta sotto il mio post originale e non sotto le condivisioni, per poterle conteggiare al meglio.
Grazie e ci vediamo a Bibbiano sabato mattina.
Egr. dott. Fulvio Giardina
Presidente CNOP
in riferimento ai noti fatti emersi con l’operazione “Angeli e Demoni” i soggetti firmatari
ritengono utile, per il rigore deontologico, la garanzia di tutela dei diritti degli utenti e la
trasparenza che contraddistinguono l’Ordine da Lei presieduto, porLe alcune domande
necessarie, ineludibili ed irrimandabili.
Le risposte appaiono doverose nei confronti sia delle famiglie coinvolte, sia della opinione
pubblica e della società tutta, sia infine dei tanti colleghi che esercitano la professione al
meglio, la cui credibilità corre il rischio di venire compromessa dalle scorrettezze di pochi.
Risulta evidente come l’analisi dei fatti nell’inchiesta “Angeli e Demoni” presenti due
aspetti da tenere distinti fra loro - il profilo penale e quello deontologico - tuttavia
entrambi estremamente rilevanti per quanto attiene all’impatto sui minori coinvolti.
L’individuazione delle fattispecie di reato e le relative responsabilità personali e collettive
non sono oggetto delle nostre domande in quanto, in tutta evidenza, si tratta di compiti
della Magistratura.
L’aspetto deontologico è invece quello in merito al quale la voce più autorevole non può
che essere quella dell’Ordine, chiamato a pronunciarsi a prescindere da eventuali condotte
criminose dei propri iscritti e valutando invece i “metodi” usati ed ormai ampiamente
acclarati dalle indagini nella loro esistenza, consistenza e sussistenza.
In sintesi, le intercettazioni e gli atti processuali - solo in minima parte resi pubblici -
fugano ogni dubbio rispetto all’esistenza di strategie operative quantomeno irrituali, dalle
quali prendono vita innumerevoli abusi etici, morali, deontologici.
Va ricordato che l’eventuale uso distorto di una professione particolarmente delicata com’è
quella dello psicologo, può causare effetti devastanti sui soggetti di minore età coinvolti sul
piano fisico, psichico, relazionale, familiare e della costruzione della personalità, danni
spesso irreversibili ed estesi ad interi nuclei familiari.
Chiediamo dunque a codesto Ordine se ritiene accettabile che:
1) i professionisti iscritti possano ignorare le varie Convenzioni sia Nazionali che
Internazionali (Carta di Noto 1996/2017, Convenzione di New York 1989,
Convenzione di Strasburgo 1996, Convenzione di Lanzarote 2007), applicando al
trattamento dei nuclei familiari metodi irrispettosi dei parametri stabiliti da tali
Convenzioni, poste a salvaguardia dei diritti dell’infanzia e della integrità
psicofisica dei soggetti coinvolti;
2) sia possibile inquinare la spontaneità dei disegni dei bambini, aggiungendo
particolari fondamentali in modo tale da alterare le prove documentali con le quali
costruire artificialmente un trascorso familiare critico, anche quando critico non è.
In sostanza si chiede se compito dell’operatore sia rilevare un disagio quando esiste,
oppure crearlo quando non esiste, anche con “prove” falsificate;
3) sia possibile porre domande chiuse ed induttive, manipolare i ricordi e/o
“suggerirli” forzandoli, allo scopo di condizionare le risposte dei soggetti di minore
età, costituendo un doppio abuso: il condizionamento in fase di colloquio e la
pesante influenza sulle conseguenze che ne derivano;
4) vengano stilate relazioni tecniche prive di fondamento, depistando in tal modo i
tribunali che su tali relazioni basavano le decisioni da assumere nei confronti dei
minori e che hanno analizzato i fascicoli con piena fiducia negli “esperti”
indispensabili al chiarimento di ogni aspetto non di competenza del giusperito, ed
assunti come attendibili poiché provenienti da professionisti iscritti all’Ordine;
5) non siano stati ascoltati con attenzione i genitori stessi dei bambini, per la ricerca di
indispensabili riscontri. Se dunque non si ritiene che tale mancanza di
approfondimento verso le famiglie coinvolte non sia essa stessa una intrinseca
ammissione di falsificazione della realtà;
6) emerga dagli atti di “Angeli e Demoni” con chiara evidenza la totale mancanza di
meccanismi di controllo, non solo giuridici ma anche interni all’Ordine, che hanno
permesso ad associazioni private di stravolgere procedure delicatissime nonché di
assumere ruoli così rilevanti sia nel trattamento dei singoli casi che nei corsi di
formazione (sic) per altri operatori;
7) sia professionalmente valida la teoria verificazionista, vale a dire l’adesione acritica
ad un teorema con l’utilizzo di qualsiasi elemento che possa validarlo – comprese
“prove” artefatte – e l’omissione di qualsiasi elemento che possa falsificarlo o anche
solo metterlo in discussione.
Sarebbe utile conoscere come intenda comportarsi l’Ordine qualora fosse presente
l’elemento “buonafede”, vale a dire se le professioniste ed i professionisti coinvolti a vario
titolo nell’inchiesta avessero commesso degli errori per imperizia, incapacità, inesperienza.
Sarebbe altresì utile conoscere come intenda comportarsi l’Ordine qualora – di contro –
non fosse presente l’elemento “buonafede”, vale a dire se le professioniste ed i
professionisti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta avessero commesso degli errori con la
consapevolezza di commetterli.
La invitiamo dunque ad esprimersi in maniera chiara su questioni di enorme importanza
poiché occupandosi l’Ordine degli Psicologi proprio del comportamento umano e delle sue
possibili degenerazioni, è esattamente il primo soggetto da interpellare quando proprio
alcuni suoi componenti mettono in atto comportamenti deviati.
Chiediamo infine quali misure ritiene opportuno prendere avverso tali operatori, se nella
fase di accertamento prenderà provvedimenti cautelativi, se (una volta accertate eventuali
responsabilità di propri iscritti) riterrà sufficienti sanzioni, sospensioni temporanee,
ammonimenti o piuttosto radiazioni, a tutela della onorabilità dell’Ordine stesso e per
impedire ai responsabili ulteriori abusi.
Federazione Nazionale Bigenitorialità - Fabio Nestola
Lega degli Uomini d'Italia - Francesco Toesca (toesca@gmail.com)
Hanno aderito:
Movimento Femminile per la Parità Genitoriale - Adriana Tisselli, Laura Besana, Lilia
Azevedo, Tiziana Arsenti
Coordinamento Internazionale Tutela Minori - Aurelia Passaseo - Coordinamento
Interassociativo Libere Iniziative per la Bigenitorialità e le Ragioni dell'Infanzia –
Roberto Castelli, Loredana Greco
Minori in Primo Piano (Ass. per la Tutela dei minori ODV onlus) Francesco D’Auria Gesef
(Genitori Separati dai Figli) – Vincenzo Spavone
Figli Negati – Giorgio Ceccarelli
Papà Separati Lombardia – Domenico Fumagalli
Papà Separati Liguria – Mauro Lami
Papà separati Catania - Santo Perri
APEMS Onlus Novara - Papà e Mamme Separati, Associazione per la tutela dei diritti dei
figli nella separazione. - Carta Andrea
APEMS Onlus Novara - Papà e Mamme Separati, Associazione per la tutela dei diritti dei
figli nella separazione. - Luca Bizzarri, (delegazione Biella)
Carlo Zeuli
Raffaele Bottacchi
Massimiliano Fois
Peppe Corbo
Avv. Marcello Adriano Mazzola
Ass. MDM Mantenimento Diretto. Movimento per l’Uguaglianza Genitoriale - Presidente
avv. Salvatore Di Martino
ACF Associazione per la Conciliazione Familiare Bologna – Studio legale avv.
Massimiliano Fiorin
Gesefi (Genitori Separati e Figli Onlus Torino) Daniele Lombardo
U.D.i.RE (Uomini e Donne in Rete contro ogni forma di violenza) Vicepresidente dott.
Fabio Fochi - avv. Claudia Carrieri