Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza

Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"

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Stealth:
La violenza, non quella quella contro determinati tipi di persone, è da condannare, ma non senza "se" e senza "ma".
Innanzitutto deve essere veramente una violenza e non una semplice supposizione, come spesso accade.

Stealth:

--- Citazione da: nonmorto - Giugno 01, 2010, 08:25:14 am ---Ma poi perché ogni volta dire "io condanno la violenza sulle donne però pure quella sugli uomini". Ma che discorso è?

Allora io condanno pure la violenza contro gli ariani, questi ebrei che tutto il giorno opprimono il popolo ariano hanno proprio rotto, PERÒ pure quella verso gli ebrei.

Ritengo che il reato di usura sia il reato peggiore del mondo e che chi lo commette sia un essere subumano. Domani vado a difendere gli ariani, ossia a picchiare qualche usuraio, mica gli ebrei, gli usurai, eh, mica son nazista io.

Inoltre ritengo che sia un dovere di noi ariani picchiare gli eb... ehm... difendere gli ariani. Chi non va in giro a difendere gli ariani è un essere subumano pure lui.

--- Termina citazione ---

Non credo che la tua analogia sia molto felice.

Zoltan2:
Secondo me la questione pratica del problema è MOLTO più complessa di quanto si pensi.

Perché? Perché nel condannare qualcosa che riteniamo da eliminare, bisogna vedere quanto ci sia bisogno di regolarla con leggi e capire se evitare un certo tipo di violenza possa diventare esso stesso una fonte di altre violenze.

Come ho già detto in un'altra discussione, lo stupro, la violenza carnale, in realtà non esiste: Non esiste nella pratica poiché dipende da un sentire soggettivo dell'individuo (in questo caso la donna) che può considerare stupro qualsiasi rapporto rivalutandolo in qualsiasi momento (ovvero: può cambiare idea in un secondo momento e quello che era un normale rapporto sessuale diventa stupro).

Insomma: Un qualsiasi rapporto sessuale è stupro in base a come lo considera una donna. Nella pratica molto spesso non vi è una reale demarcazione fra stupro e coito normale. Per questo motivo, già in altre discussioni si era arrivati alla conclusione che ogni coito può essere stupro.

Quindi la questione è spinosa: perché voi capite che se diamo alla donna la possibilità di denunciare un qualsiasi rapporto sessuale come stupro, considerando che la linea di demarcazione fra reato e lecito dipende SOLO da come la donna ha interpretato quel rapporto, allora si crea un enorme buco logico.

Ed ecco che, per tutelare qualche caso sporadico di "rapporto più o meno forzato" (ovvero quello che si intende per stupro) si creano una miriade di altre ingiustizie e violenze ai danni dell'uomo: Falsi stupri, strumentalizzazione, linciaggio gratuito degli stupratori.

E allora!!?? Volevamo tutelare alcuni individui da un certo tipo di violenza e siamo andati a pasticciare talmente tanto che abbiamo creato una fonte inesauribile e incontrollabile di violenza? Sì

E poi vanno considerate altre cose: Lo stupratore è un individuo "al limite", ovvero un individuo che si vede costretto allo stupro dalla sua stessa natura, seguendo meccanismi istintivi. Quanti sono effettivamente "stupratori"? Veramente pochi.

Per natura poi, gli altri maschi e le altre femmine sono portate naturalmente ad emarginare, evitandoli, questi individui "al limite". Non si sentirà mai qualcuno lodare uno stupratore, né -possiamo esserne sicuri- capiterà mai che gli uomini violenti contro le donne diventino una maggioranza, semplicemente perché le donne di per sé fanno già una "selezione" evitando e denigrando quelli violenti contro loro stesse.

La conclusione? Io penso che il reato di stupro non esista affatto, perché non è un reato ben definito. Esistono rapporti compiuti in modo più o meno consenziente, ma questo non è da vedere necessariamente come un male supremo. In fondo questo fa parte della natura dell'uomo e delle donne, proprio come per le donne è normale tendere a "utilizzare" il marito solo come "bancomat".
E' una tendenza naturale piena di sfumature che nessuno si dovrebbe permettere di regolare con leggi che vedono in bianco e nero. E' stupro o non lo è: no, la natura non è così.

E, infine, mi sembra chiaro che non abbia senso istituire un reato di stupro (ammettendo che esso esista) poiché creerebbe 1000 ingiustizie ogni giustizia, e si rivelerebbe -come vediamo ai giorni nostri- il miglior strumento per creare violenza in nome di un'altra -spesso solo presunta- violenza.

Lo stupro? ammesso che si possa definire un rapporto che sia stupro e uno che non lo sia, è un evento sporadico che non conviene condannare perché si rivela il male minore.

Spero di non essere bannato per le mie idee così rivoluzionarie.  :sleep:

nonmorto:
Oggi siamo giunti al paradosso che la violenza contro gli uomini non è violenza, è antiviolenza, è difesa delle donne e dei deboli, che il nazismo è antinazista, antifascita e antirazzista, è politicamente corretto.

Siamo giunti al fatto che gli antinazisti sono a favore della limitazione della libertà di parola, altrimenti qualcuno potrebbe inneggiare al nazismo. Siamo giunti alla morale che ha preso il posto della legge ed ormai avere posizioni contro la morale comune è diventato reato, neanche è concepibile una opinione che va contro la morale comune senza arrestare chi la sostiene. Quindi Zoltan attento a quello scrivi.

Ad esempio ci sono gruppi il cui scopo è modificare la legge in modo che avere rapporti sessuali con bambini non sia reato, voglio dire è una cavolata come idea, ma è una idea e va rispettata, va sconfitta dialogando, non torturando chi la sostiene. La prima reazione ormai è "ma perché non li arrestano????????????????????????? Castrateli, ammazzateli, bruciateliiiiiiiii". Voglio dire, finché non toccano nessuno ma propagandano la loro idea si tratta di libertà di parola.

Non si concepisce neanche più la libertà di parola e di espressione, il che è una forma grave di violenza e la si spaccia per antiviolenza.

Vargan:
Sintetitizzo.

Per la nostra cultura e per i valori oramai assodati e fermi delle democrazie occidentali tutte le forme di violenza, ivi compresa quella in ambito familiare e la fastidiosa e quanto mai odiosa violenza sessuale sono fermamente condannate e rigettate con sdegno.

Il problema che si pone in questo forum e` il perche` ed il percome, il quanto ed il quando. Nel abracciare i valori occidentali ed i diritti dell`umanita` in generale formiamo un preciso atto di accusa alla comune morale sia nell`atto della discussione quotidiana, sia nella formulazione della violenza di genere nei movimenti di opinione e della sua descrizione negli impianti giudiziari e normativi.

I quali danno un giudizio arbitrario ed ingiustificato di quella moltitudine di casi denominati "violenza sulle donne" e descrivendoli come un`universo a se e non correlato con una "violenza" facente parte di un contesto generale assessuato. Ne consegue quindi che nel condannare la violenza la parte maschile sia esautorata da ricevere violenza ma sia solo parte attiva nei confronti del femminile. Una simile visione delle cose e ignorante, sessista, faziosa e pericolosa per la formazione delle nuove generazioni maschili e per quelle presenti che hanno gli stessi diritti di dignita e tutela di quelle femminili.

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