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Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"

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ilmarmocchio:
Le affermazioni senza se e senza ma si scontrano poi con la realta' . Io generalizzerei dicendo che la che la violenza va sempre condannata, esclusa quella usata per difesa.
Sul tema dello stupro, che ovviamente condanno, mi preme pero' porre un problema, come anche per la pedofilia.
Essi sono reati aborriti e condannati senza distinguo. Distinguo che invece ci sono nel caso dell'infanticidio.
fuori da ogni ideologia , vediamo le caratteristiche di tali reati .
nello stupro , il colpevole violenta e magari percuote la vittima ( che ha alcune capacita' di difesa ), che avra' cosi' danni materiali e morali
nella pedofilia, il colpevole violenta la vittima ( che ha poche o nulle  capacita' di difesa), con danni morali e materiali
nell'infanticidio, la colpevole uccide la vittima, che non  ha capacita' di difesa . la vittima perde la vita.
Inoltre, l'aspettativa di vita piu' lunga , che viene negata dal reato, e' proprio quella della vittima dell'infanticidio.
Mi sembra di poter dire che l'infanticidio e' il reato piu' grave
Invece e' quello che, nella percezione comune e nelle sentenze, subisce la minor riprovazione.
naturalmente si e' subito provveduto con la medicalizzazione del reato : depressione post partum ( dpp )
La dpp esiste e varie madri hanno avuto pensieri di poter essere dannose per il figlio, ma, qui sta il punto, non hanno mai commesso nulla. Senza andare nel tecnico, il depresso e' caratterizzato anche dall'aver un senso di colpa che lo fa sentire responsabile verso le persone care e se stesso, di aver commesso errori o azioni e decisioni nocive. nei casi gravi, abbiamo il suicidio del depresso.
ma, caso unico, nel caso dell'infanticidio, ultimamente assistiamo a madri che uccidono il figlio e non si suicidano. Sono eterolesive, ma non autolesive.
la dpp non ha nessun carattere obiettivo diverso dalle altre depressioni ( recettori interessati, mediatori, ecc).
Si invoca infatti, per aggirate tale problema, la capacita' di intendere e di volere. ma su questo i pareri sono assai discordi, data anche l'aleatorieta' di tali giudizi.
Allora, i casi sono 2 :
pedofili, stupratori, infanticidi, sono malati e come tali vanno curati ( per quanto possibile)
pedofili, stupratori, infanticidi, NON sono malati, e allora vanno puniti, in base alla gravita' del delitto.

ilmarmocchio:

--- Citazione da: Zoltan2 - Giugno 21, 2010, 11:06:56 am ---Questo è il nodo del discorso. Scrivere "condannare la violenza sulle donne senza se e senza ma" e dichiarare che "un uomo che stupra non è un uomo" e ritenere lo stupro come il delitto supremo, sono tutti sintomi di menti (al plurale, perché quello che qualcuno ha detto qui lo si sente ripetere dal 90% degli uomini) indottrinate e pilotate fin dall'infanzia a un maschio pentitismo estremo.
Il fatto che le cose non possano cambiare in tempi brevi è proprio dovuto a questa "credenza" a questo "indottrinamento" che ha inculcato nella mente delle giovani e dei giovani di più di una generazione l'idea -dura a morire- che il femminismo è il bene supremo e tutto ciò che è maschio è male. Da ciò ne consegue che il maggiore reato sessuale che un maschio può arrecare a una femmina diventa più crudele, più abominevole e più grave di QUALSIASI altro reato.

La cosa che però mi scandalizza più di tutte è la credenza che molti uomini hanno che tuttora viviamo in una società maschilista e oppressiva verso le donne. Escludendo poi questa maggioranza di uomo "bendati" ciò che ne resta di solito è un pugno di uomini coscienti dei problemi, ma non totalmente coscienti sulla gravità del livello in cui siamo arrivati.


--- Termina citazione ---

Il bello e' che se parli con uomini non troppo giovani e non troppo istruiti ( che non leggono giornali, ecc) , ti dicono : potere degli uomini ? Ma se comandano le donne.
Troppi giornali e troppe informazioni ( pilotate) hanno portato a quell'inquinamento mentale che giustamente denunci

Warlordmaniac:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Giugno 21, 2010, 11:43:11 am ---Il bello e' che se parli con uomini non troppo giovani e non troppo istruiti ( che non leggono giornali, ecc) , ti dicono : potere degli uomini ? Ma se comandano le donne.

--- Termina citazione ---

Però bisogna anche vedere che cosa intendono con quella frase. Sicuramente è uno stadio della conoscenza abbastanza avanzato, sicuramente più di quello di molte donne che pensano ancora di essere vittime di un mondo maschilista e bigotto.

Tieni conto che non tutti hanno la predisposizione a riflettere sui grandi sistemi o, in generale, su quello che non si vede.

ilmarmocchio:

--- Citazione da: Warlordmaniac - Giugno 21, 2010, 12:08:43 pm ---Però bisogna anche vedere che cosa intendono con quella frase. Sicuramente è uno stadio della conoscenza abbastanza avanzato, sicuramente più di quello di molte donne che pensano ancora di essere vittime di un mondo maschilista e bigotto.

Tieni conto che non tutti hanno la predisposizione a riflettere sui grandi sistemi o, in generale, su quello che non si vede.

--- Termina citazione ---

Il bello che loro lo dicono da un punto di vista tradizionale, vissuto. Non c'e' nessuan traccia del ricordo o della passata esistenza di una oppressione sulle donne. Anzi. proprio perche' non sono avanzati, non si sono bevuti i veleni dell'ideologia femminista.
Un po' come le banche italiane : hanno retto meglio, perche' meno avanzate.
Non cadiamo nell'errore della falsa equazione   moderno=buono

Zoltan2:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Giugno 21, 2010, 11:38:32 am ---
pedofili, stupratori, infanticidi, sono malati e come tali vanno curati ( per quanto possibile)
pedofili, stupratori, infanticidi, NON sono malati, e allora vanno puniti, in base alla gravita' del delitto.


--- Termina citazione ---

Il fatto che tu escludi questa opzione:

pedofili, stupratori, infanticidi, SONO malati, e allora vanno puniti, in base alla gravita' del delitto.

Mi ha fatto molto riflettere.

Secondo me qui il problema sta nel non capire che se lo si vuole, si può trovare una giustificazione (una "malattia") a tutto (ad ogni reato). Dal dopoguerra in poi la mentalità predominante occidentale è stata quella che si è sempre ricercata una "scusa", un'attenuante per i reati. Ecco che l'infanticida non è da colpevolizzare, perché incapace di intendere e di volere. Ecco che l'assassino è incapace di intendere e di volere. Ecco che tutto può essere giustificato da quel qualcosa che noi chiamiamo "deviazione" o "malattia".

Di questo passo però tutto diventa giustificabile: lo stupratore è giustificabile, perché "provocato", schiacciato dai suoi stessi istinti, in preda a un bisogno di sfogo impellente e quindi incapace di intendere e di volere. E così via, si potrebbero trovare "giustificazioni" a ogni tipo di ladro, assassino, violentatore, truffatore, terrorista, rivoltoso e chi più ne ha più ne metta.

La verità è che non esistono scuse. Quando si compie un reato, cosa importa quale pulsione, quale sensazione o quale "confusione mentale" ci ha spinto? Si ha provocato un danno, punto e basta. Trovare i motivi del danno e ricercarne delle giustificazioni al comportamento di chi ha compiuto il danno significa automaticamente schierarsi dalla parte di chi ha commesso il reato, e questo non ha molto senso. Perché assolvere un uomo che ha commesso un delitto solo perché ritenuto incapace di intendere e di volere e condannare invece uno perché -secondo persone esterne alla vicenda!- era invece pienamente consapevole? Se entrambi hanno commesso un reato, andrebbero condannati entrambi in modo uguale, altrimenti si crea inevitabilmente una tale confusione di "interpretazioni" che è difficile distinguere un reato da un reato "giustificato". E questa confusione ovviamente non serve altro che a creare iniquità.

L'iniquità della legislazione, delle pene e nel modo di vedere i reati deriva proprio da questo: si ha eccessiva empatia verso chi compie il reato. Solo che -come è ovvio- non la si ha per tutti, ma solo per determinati tipi di reati. Ecco quindi che si creano delle ingiustizie, poiché si creano dei reati "giustificabili" e dei reati "da condannare senza se e senza ma" quando in realtà, per essere DAVVERO coerenti bisognerebbe guardare al solo danno arrecato.

Uno stupro arreca un danno elevato, seppure di gran lunga inferiore alla morte, eppure in occidente lo stupro è equiparato se non considerato più grave rispetto all'omicidio. E mentre nell'omicidio è quasi usanza ricercare giustificazioni al delitto, nello stupro difficilmente si sente qualcuno difendere un poveraccio che ha reagito ai suoi travolgenti impulsi sessuali provocati fino all'inverosimile dalla ragazzetta troieggiante di turno.

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