Autore Topic: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"  (Letto 24129 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #60 il: Giugno 21, 2010, 15:40:59 pm »
Ovvio. Infatti che i pedofili, stupratori e infanticidi siano malati e' da dimostrare.
per la verita', il DSM 4 ( diagnostic statistic manual, un po' la bibbia della psichiatria mondiale ), definisce la pedofilia come una parafilia, quindi come una malattia, la dpp idem, lo stupratore puo' anche essere definito come uno affetto da disturbo di personalita' antisociale.
Intendiamoci, io non sto dicendo c he sono veramente ammalati.
Dico pero' che swe sono malati, vanno curati
se noi, vanno puniti.
Ma tutti e 3, non solo le infanticide

Offline Zoltan2

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Re: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #61 il: Giugno 21, 2010, 16:07:29 pm »
Ovvio. Infatti che i pedofili, stupratori e infanticidi siano malati e' da dimostrare.
per la verita', il DSM 4 ( diagnostic statistic manual, un po' la bibbia della psichiatria mondiale ), definisce la pedofilia come una parafilia, quindi come una malattia, la dpp idem, lo stupratore puo' anche essere definito come uno affetto da disturbo di personalita' antisociale.
Intendiamoci, io non sto dicendo c he sono veramente ammalati.
Dico pero' che swe sono malati, vanno curati
se noi, vanno puniti.
Ma tutti e 3, non solo le infanticide

Ognuno di questi "reati" ha la sua radice in un comportamento naturale ben definito:

Nel caso di stupro siamo di fronte a una tecnica "estrema" di inseminazione, che non ha lati negativi a parte il dolore subito dalla donna. Il motivo per cui lo stupro è considerato abominevole è perché non dà senso si sicurezza e protezione alla donna, e non consente spesso alla donna di poter essere sicura di avere al proprio fianco il futuro padre. Motivo per cui, il corteggiamento serve proprio a determinare quegli individui invece che danno questa sicurezza di "assistenza/presenza" alla donna.

Nel caso di pedofilia siamo di fronte a una preferenza sessuale mirata alla ricerca di individui giovani e vergini, per far sì che l'individuo sia sicuro della propria genitorialità ed esclusività. La preferenza di individui giovani e appena maturi sessualmente è da ricondursi a questa strategia produttiva naturale.

Nel caso dell'infanticidio siamo di fronte a una contromisura naturale che dà alla madre il compito di decidere se il figlio valga la pena o meno di essere allevato. Quando la donna si trova di fronte a un figlio che reputa debole può decidere di ucciderlo o lasciarlo morire per risparmiare energie e tempo che andrebbero molto probabilmente invece sprecate.

TUTTI questi comportamenti sono da ricondurre a istinti naturali o a determinate e "alternative" strategie riproduttive. TUTTI questi comportamenti non sono dati da una fantomatica e intangibile "cattiveria", ma si manifestano negli individui che hanno per natura una predisposizione genetica a comportarsi in questo modo. Hanno, insomma, caratteristiche genetiche che li portano a percorrere strategie alternative. La volontà dell'atto è quasi un'illusione.
E' noto a ogni sociologo o biologo che i comportamenti umani sono genetici, frutto di ereditarietà: anche comportamenti apparentemente casuali come la tendenza alla criminalità, l'alcoolismo cronico, la tendenza ad essere dipendenti da droghe, l'aggressività e tutte le altre tendenze e comportamenti sono da ricondurre a caratteristiche innate dell'individuo. In poche parole, o si giustifica tutti per le proprie "debolezze", oppure si deve utilizzare un altro metodo per assegnare le pene.

Come potete capire, osservare le cose sotto questo punto di vista potrebbe rendere la questione molto più complicata di quanto invece vogliano farci credere. Se si prendessero in considerazione tutte le influenze e l'importanza della predisposizione a certi atteggiamenti, forse non si avrebbe tanta foga nel condannare in modo iniquo, oppure si imparerebbe a giudicare tutti allo stesso modo.

Ma ovviamente, come ho già detto, giustificare tutti per le proprie debolezze e predisposizioni sarebbe folle e controproducente. Bisogna quindi imparare a capire le ragioni del reato, lasciando però che sia solo l'entità del danno a determinare la pena.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline ilmarmocchio

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Re: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #62 il: Giugno 21, 2010, 18:03:19 pm »
Esattamente . Non si tratta di esaltare o giustificare la violenza. Si tratta di equita'.

Offline renato.dg

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Re: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #63 il: Luglio 11, 2010, 17:33:06 pm »
Il fatto che tu escludi questa opzione:

pedofili, stupratori, infanticidi, SONO malati, e allora vanno puniti, in base alla gravita' del delitto.

Mi ha fatto molto riflettere.

Secondo me qui il problema sta nel non capire che se lo si vuole, si può trovare una giustificazione (una "malattia") a tutto (ad ogni reato). Dal dopoguerra in poi la mentalità predominante occidentale è stata quella che si è sempre ricercata una "scusa", un'attenuante per i reati. Ecco che l'infanticida non è da colpevolizzare, perché incapace di intendere e di volere. Ecco che l'assassino è incapace di intendere e di volere. Ecco che tutto può essere giustificato da quel qualcosa che noi chiamiamo "deviazione" o "malattia".

Di questo passo però tutto diventa giustificabile: lo stupratore è giustificabile, perché "provocato", schiacciato dai suoi stessi istinti, in preda a un bisogno di sfogo impellente e quindi incapace di intendere e di volere. E così via, si potrebbero trovare "giustificazioni" a ogni tipo di ladro, assassino, violentatore, truffatore, terrorista, rivoltoso e chi più ne ha più ne metta.

La verità è che non esistono scuse. Quando si compie un reato, cosa importa quale pulsione, quale sensazione o quale "confusione mentale" ci ha spinto? Si ha provocato un danno, punto e basta. Trovare i motivi del danno e ricercarne delle giustificazioni al comportamento di chi ha compiuto il danno significa automaticamente schierarsi dalla parte di chi ha commesso il reato, e questo non ha molto senso. Perché assolvere un uomo che ha commesso un delitto solo perché ritenuto incapace di intendere e di volere e condannare invece uno perché -secondo persone esterne alla vicenda!- era invece pienamente consapevole? Se entrambi hanno commesso un reato, andrebbero condannati entrambi in modo uguale, altrimenti si crea inevitabilmente una tale confusione di "interpretazioni" che è difficile distinguere un reato da un reato "giustificato". E questa confusione ovviamente non serve altro che a creare iniquità.

L'iniquità della legislazione, delle pene e nel modo di vedere i reati deriva proprio da questo: si ha eccessiva empatia verso chi compie il reato. Solo che -come è ovvio- non la si ha per tutti, ma solo per determinati tipi di reati. Ecco quindi che si creano delle ingiustizie, poiché si creano dei reati "giustificabili" e dei reati "da condannare senza se e senza ma" quando in realtà, per essere DAVVERO coerenti bisognerebbe guardare al solo danno arrecato.

Uno stupro arreca un danno elevato, seppure di gran lunga inferiore alla morte, eppure in occidente lo stupro è equiparato se non considerato più grave rispetto all'omicidio. E mentre nell'omicidio è quasi usanza ricercare giustificazioni al delitto, nello stupro difficilmente si sente qualcuno difendere un poveraccio che ha reagito ai suoi travolgenti impulsi sessuali provocati fino all'inverosimile dalla ragazzetta troieggiante di turno.

In generale è  giusto giudicare  dal reato commesso ma per un  reato  , escluso l'omicidio che a parte la difesa personale  resta un reato gravissimo,ci possono essere delle attenuanti.
Comunque ritornando ai reati sessuali nella società femminista LE ATTENUANTI NON ESISTONO e le punizioni sono ESORBITANTI( tocchi il sedere ad una e pur essendo gesto da non fare , ti fai tre anni di carcere).Hai detto bene dicendo che  oggi lo stupro è peggio dell'omicidio, perchè l'odio ideologico ha portato a pensare che lo stupro uccide piu di un omicidio mentre in realtà lo stupro pur essendo un reato  NON UCCIDE.Ma l'odio delle donne è tale che la molestia sessuale e lo stupro diventano una valvola di sfogo di un racore per gli uomini che non riesco ancora a capire del tutto.
Inoltre se da parte femminile non esistono attenuanti e la molestia sessuale la si affronta con una serietà e avversione assoluta ( alle Iene  su italia 1 quando si doveva parlare di molestie sessuali, Luca e paolo diventavano improvvisamente di una serietà mai vista), i reati non sessuali ma che posssono essere equiparati alla molestia contro gli uomini, passano del tutto inosservati se non  causa di risate sarcastiche.Esempio: io tocco il sedere ad una.Tre anni di galera per molestia.Una mi tocca il sedere, non certo per il motivo che ho fatto io, ma semplicemente per farmi un dispetto.A me da fastidio cmq.lei si fa tre anni di galera?NO tutto finisce in una risata.Insomma il corpo femminile e la donna sono sacri  e un atto non dovuto può costare la vita...ehm per ora  la galera.Il corpo maschile e la persona maschile non ha nulla di sacro, la donna può fare quasi sempre quello che vuole: insultarlo dare schiaffi palparlo molestarlo insomma.Escludioamo i reati gravi come l'omicidio o gravi contusioni.
Allora nel rapporto tra maschi e femmine vediamo come mentre da una parte non esistono attenuanti e i reati sono puniti in modo spopositato nell'altro senso le attenuanti ci sono sempre e i reati di molestia (non sessuali ovviamente) contro i maschi non sono puniti.
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Online Jason

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Re: Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #64 il: Luglio 11, 2010, 19:19:06 pm »
In generale è  giusto giudicare  dal reato commesso ma per un  reato  , escluso l'omicidio che a parte la difesa personale  resta un reato gravissimo,ci possono essere delle attenuanti.
Comunque ritornando ai reati sessuali nella società femminista LE ATTENUANTI NON ESISTONO e le punizioni sono ESORBITANTI( tocchi il sedere ad una e pur essendo gesto da non fare , ti fai tre anni di carcere).Hai detto bene dicendo che  oggi lo stupro è peggio dell'omicidio, perchè l'odio ideologico ha portato a pensare che lo stupro uccide piu di un omicidio mentre in realtà lo stupro pur essendo un reato  NON UCCIDE.Ma l'odio delle donne è tale che la molestia sessuale e lo stupro diventano una valvola di sfogo di un racore per gli uomini che non riesco ancora a capire del tutto.
Inoltre se da parte femminile non esistono attenuanti e la molestia sessuale la si affronta con una serietà e avversione assoluta ( alle Iene  su italia 1 quando si doveva parlare di molestie sessuali, Luca e paolo diventavano improvvisamente di una serietà mai vista), i reati non sessuali ma che posssono essere equiparati alla molestia contro gli uomini, passano del tutto inosservati se non  causa di risate sarcastiche.Esempio: io tocco il sedere ad una.Tre anni di galera per molestia.Una mi tocca il sedere, non certo per il motivo che ho fatto io, ma semplicemente per farmi un dispetto.A me da fastidio cmq.lei si fa tre anni di galera?NO tutto finisce in una risata.Insomma il corpo femminile e la donna sono sacri  e un atto non dovuto può costare la vita...ehm per ora  la galera.Il corpo maschile e la persona maschile non ha nulla di sacro, la donna può fare quasi sempre quello che vuole: insultarlo dare schiaffi palparlo molestarlo insomma.Escludioamo i reati gravi come l'omicidio o gravi contusioni.
Allora nel rapporto tra maschi e femmine vediamo come mentre da una parte non esistono attenuanti e i reati sono puniti in modo spopositato nell'altro senso le attenuanti ci sono sempre e i reati di molestia (non sessuali ovviamente) contro i maschi non sono puniti.


Tutta verità. Sta a noi cambiare questa mentalità di cazzo.

E poi devo pure avere massicci versamenti di bile dopo aver letto queste stronzate.

Passionale un tubo. Dove sta la passione nel togliere la vita a qualcuna? Dove sta la passione mentre uno stronzo qualunque si arroga il diritto di togliere la vita ad una ragazza, ad una donna? Di che passione parlate?

Essere appassionati di qualcosa o di qualcuno è vita, è futuro, è prospettiva. Quello che i quotidiani ogni giorno fanno, mistificando la realtà, è trovare un utile eufemismo per nascondere la parola assassino, morte, ladro di vite. E tutto ciò è utile a chi?

E mentre i maschilisti non fanno altro che guardare all'ampiezza del proprio ego a noi tocca contare ancora, una vittima dopo l'altra.

Stavolta è toccato ad una ragazzina di 16 anni, morta per mano di un uomo di 30 anni, appena laureato, che proprio non poteva fare a meno di appuntarsi questa medaglietta sul petto. Ha ammazzato il futuro di una ragazzina che non voleva saperne di lui. Ha stroncato la vita di una ragazza che voleva vivere ancora, ne siamo certe.

Quante sono le donne morte ammazzate da uomini in questi giorni?

Il conto è presto fatto: oggi è morta Eleonora, 16 anni; ieri è stata ammazzata Chiara a sprangate, 34 anni; l'altro ieri è morta Anna Maria, 44 anni; il giorno prima ha rischiato di morire una donna per mano di suo nipote; il giorno prima ancora è morta Rosangela; e ancora, con 10 coltellate, è stata ridotta in fin di vita Louise; e c'è Roberta, sempre morta ammazzata da un ex; e c'è Simona, uccisa da un uomo e buttata in un fiume; e c'è Debora, 20 anni; e c'è Angela, 47 anni; e c'è una donna strangolata, senza slip, di cui non conosciamo il nome; e ci sono Maria, 36 anni e Livia di 42, morte ammazzate dallo stesso uomo; e c'è un'altra donna straniera trovata morta in un fiume; e potremo andare avanti per un pezzo per arrivare sempre alla stessa conclusione: le donne sono quotidianamente sterminate da uomini violenti. Questo avviene nonostante la presenza sui territori dei centri antiviolenza, che i maschilisti vorrebbero smantellare. Nonostante le tante denunce per stalking. Nonostante gli sforzi che donne e uomini che si occupano di lotta contro la violenza maschile sulle donne facciano ogni giorno.

Però le leggi non sono sufficienti, le donne non sono economicamente indipendenti, il ruolo delle donne è perennemente offeso, l'assenza di laicità mette le donne in condizioni di schiavitù oppressiva dall'uomo, reazionari e conservatori stanno discutendo e approvando leggi che mettono e metteranno le donne in condizioni di totale assoggettamento e sottomissione agli uomini violenti, c'è una campagna di banalizzazione sulla violenza sulle donne che è costante, passa per ogni quotidiano e ogni televisione, invade i media, assieme ai negazionismi e ai revisionisti che nascondono volutamente i dati della violenza maschile sulle donne per ottenere leggi che smantellino i pochi acclarati diritti acquisiti per la difesa delle donne in un paese che ritiene di definirsi civile.

La misoginia fa il suo sporco lavoro e giorno dopo giorno sedimenta e legittima assassini, istiga odio e induce - volutamente - ad individuare nelle donne un nemico da abbattere e gli uomini stanno assimilando la cultura del celodurismo, del maschio che pensa prima a se stesso, che ripudia l'ex moglie e le toglie il figlio facendolo rinchiudere in una casa famiglia pur di fare un dispetto alla donna. E' la cultura fascio-leghista che istiga odio contro gli stranieri e fa la stessa cosa contro le donne, per elevare al rango di potente il maschio bianco etero cristiano. Ecco perchè le donne muoiono più al nord. Ecco perchè il nord italia sta diventando peggio di qualunque borgo siciliano. Ecco perchè ogni segno di autonomia delle donne in quel nord tutt'altro che culturalmente progredito viene punito. Ecco perchè proprio dal centro nord parte la guerra contro le donne, le femministe, i centri antiviolenza.

E' la cultura dell'odio che produce cadaveri, che regala licenze per massacrare le donne, che coltiva la jihad contro qualunque donna osi alzare la testa e sfidare la volontà dei maschi reazionari. E' il nord che è diventato un luogo di esperimenti nuovamente fascisti, con una mentalità discriminatoria nazista, mentre al sud si respira quasi un'aria di maggiore tolleranza.

Non l'avremmo detto ma il nord italia fa veramente venire la nausea. E' finito il mito della modernità, del settentrione industrializzato, dei luoghi della cultura europea. Il nord, con tutto il rispetto per compagni e compagne che resistono tutti i giorni per tentare di opporsi a questo stato di cose, è una grande provincialissima terra che produce melma reazionaria e conservatrice ed è in quella melma che le donne stanno annegando.

Non vorremmo dirlo ma qui al sud c'è posto. Tanto posto.


Potere maschile ?
Se veramente esistesse questo potere maschile , a quest'ora le donne non potrebbero neanche aprire la bocca senza il consenso dei maschi ( che per carità non è giusto, però non si possono leggere queste puttanate) . Invece i dati su divorzi affidamenti dei figli casa e assegni dicono tutt'altro.

Maschilisti e revisionisti che istigano odio ?
Ma dove stanno questi fantomatici maschilisti che vorrebbero "donna schiava zitta e lava" ? Semmai la tragedia è che oggi gran parte degli uomini non è di certo antifemminista e non ragiona come noi.

Il nord non è più un posto per donne ? I leghisti istigano alla misoginia ?
Non ho parole. Semmai il nord non è un posto per gli uomini, dato che si spacca un matrimonio su due ( con tutte le conseguenze che non ho voglia di ripetere)


Per quanto riguarda le donne uccise : nessuno qui inneggia alla morte delle femmine. Purtroppo però, queste signore non sono obiettive , e quindi non mettono mai link sulla violenza commessa da donne che è anche peggio in certi versi.

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline fabriziopiludu

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #65 il: Maggio 29, 2014, 14:51:26 pm »



 Al femminismo. si oppone l'ANTIfemminismo!
 Se son malate, VAN PUNITE SEVERAMENTE,  N*O*N  insegni loro il Karate.
 Vedo con MOLTA SIMPATIA i recenti casi di Palestre INCENDIATE, sarebbe stato meglio bruciare anche l'Istruttore, però!
 Come monito!
 Le Forze "dell'Ordine?" san SOLO far ARRESTI IN MASSA quando si parli di pedofili; in realtà, loro, dei bambini, può 'mportà de meno! Puniscon il pedofilo poichè uomo, tutto QUA'!
 NON abbiam visto TUTTI scene raccapriccianti ai Giardini Pubblici?
 NON mi pare sia stato fatto qualcosa contro Annalia, che malmena BAMBINI ai Giardini Pubblici di Pescia.
 I Magistrati han ORECCHIO FINO solo per IL RINGHIARE delle donne dalla chiappa pizzicata.
 SON SORDI - peggio di Beethoven! - al pianto dei BAMBINI giacenti sull'erba o sulla ghiaia dei Giardini Pubblici!
 COSA ASPETTANO LE VITTIME A VERSARE ACIDO MURIATICO SU QUELLE BOIAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!?


 

Offline chaos

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #66 il: Maggio 29, 2014, 15:14:19 pm »
La violenza non va mai bene e io sono della vecchia guardia, vorrei una donna femmina a cui  dare rispetto e gentilezza come si usava un tempo. Purtroppo  sono le donne che hanno buttato nel cesso la femminilità. Hanno preso  tutto il peggio degli uomini, arroganza violenza e grettezza però vogliono mantenersi i privilegi dei riguardi di quando erano femmine da rispettare e quindi essere intoccabili. Io uso dire, in caso di violenza sulle donne, che se questa è violenza pura, immotivata, gratuita e frutto di una mente contorta va punita e duramente. Ma spesso la violenza di un uomo è la diretta conseguenza di un'altra violenza, meno visibile ma ugualmente massacrante, perpetrata continuativamente da una donna magari per anni. Io prima di dire uomo bastardo vorrei sempre conoscere tutta la storia.
le donne sono tutte isteriche. Se ne vedi una calma sta solo ricaricando i nervi fra una crisi isterica e l'altra

Offline controcorrente

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #67 il: Maggio 29, 2014, 15:26:25 pm »
La violenza non va mai bene e io sono della vecchia guardia, vorrei una donna femmina a cui  dare rispetto e gentilezza come si usava un tempo. Purtroppo  sono le donne che hanno buttato nel cesso la femminilità. Hanno preso  tutto il peggio degli uomini, arroganza violenza e grettezza però vogliono mantenersi i privilegi dei riguardi di quando erano femmine da rispettare e quindi essere intoccabili. Io uso dire, in caso di violenza sulle donne, che se questa è violenza pura, immotivata, gratuita e frutto di una mente contorta va punita e duramente. Ma spesso la violenza di un uomo è la diretta conseguenza di un'altra violenza, meno visibile ma ugualmente massacrante, perpetrata continuativamente da una donna magari per anni. Io prima di dire uomo bastardo vorrei sempre conoscere tutta la storia.
Dove nel 50% dei casi e forse anche più, BASTARDA andrebbe detto a lei.


Offline fabriziopiludu

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #68 il: Maggio 29, 2014, 16:03:21 pm »



 Percentuale PIU' ALTA!


 

Online Frank

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #69 il: Giugno 04, 2014, 00:33:24 am »
Purtroppo  sono le donne che hanno buttato nel cesso la femminilità. Hanno preso  tutto il peggio degli uomini, arroganza violenza e grettezza però vogliono mantenersi i privilegi dei riguardi di quando erano femmine da rispettare e quindi essere intoccabili.

Secondo me non han preso il peggio degli uomini, bensì manifestano quel che realmente sono.
L' odierna società glielo permette.

Online Frank

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #70 il: Giugno 04, 2014, 00:35:45 am »
Percentuale PIU' ALTA!

Una volta tanto son d' accordo con te: la percentuale di donne bastarde è sicuramente più alta.

Offline controcorrente

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #71 il: Giugno 04, 2014, 01:01:23 am »
Hanno preso  tutto il peggio degli uomini, arroganza violenza e grettezza però vogliono mantenersi i privilegi dei riguardi di quando erano femmine da rispettare e quindi essere intoccabili.
Dire che hanno preso tutto il peggio degli uomini è una gratuita offesa a tutto il maschile, oltre ad essere uno sminuirsi senza motivo, cosa che una donna al contrario, non farebbe mai, anche a costo di farsi uccidere.
Ha ragione Frank: non hanno preso il peggio di noi, bensi' dimostrano quello che sono realmente. Finalmente hanno gettato la maschera dell'ipocrisia.

Offline Cavalier Serpente

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #72 il: Giugno 04, 2014, 01:04:02 am »
Dire che hanno preso tutto il peggio degli uomini e' una gratuita offesa a tutto il maschile, oltre ad essere uno sminuirsi senza motivo.....

Meno male...almeno a questo, cioè che abbiano gettato la "maschera", ci siamo finalmente arrivati....
Mi chiedete se ho mai pensato al matrimonio? Mai!!
E che so' diventato matto?
E che faccio, mi metto un'estranea* dentro casa? (cit. Alberto Sordi)
*Nota personale: "NEMICA" è più consono ed adatto. "Estranea", per uno degli strani casi del destino potrebbe anche essere una brava persona.

Offline chaos

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #73 il: Giugno 05, 2014, 09:07:51 am »
Mi sono espresso male. Non hanno preso il peggio di noi diciamo che hanno esasperato peggiorandole molto alcune caratteristiche maschili che siccome non appartengono e non possono appartenere per natura alle donne risultano distorte per cui quella che per un uomo  è una caratteristica intrinseca magari positiva su di una donna può risultare una forzatura volutamente esasperata, la caricatura di un qualcosa che loro avrebbero voluto essere ma che non possono.
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Offline ilmarmocchio

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Re:Condannare la violenza sulle donne senza "se" e senza "ma"
« Risposta #74 il: Giugno 05, 2014, 12:09:57 pm »
Mi sono espresso male. Non hanno preso il peggio di noi diciamo che hanno esasperato peggiorandole molto alcune caratteristiche maschili che siccome non appartengono e non possono appartenere per natura alle donne risultano distorte per cui quella che per un uomo  è una caratteristica intrinseca magari positiva su di una donna può risultare una forzatura volutamente esasperata, la caricatura di un qualcosa che loro avrebbero voluto essere ma che non possono.

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