https://vk.com/video_ext.php?oid=350976528&id=456245748&hash=c63c9493f79adbda#Stoccarda
Richiedente asilo siriano di 28 anni era arrivato nel 2015 ha macellato un uomo di 36 anni, a colpi di spada, in mezzo alla strada, in pieno giorno Fatto avvenuto ieri. La vittima è morta.
L’assassino sarebbe sceso dalla sua Smart e avrebbe pugnalato il passante, probabilmente il suo coinquilino. L’aggressore, prima di allontanarsi dal luogo del delitto,
ha staccato la mano alla vittima. Il delitto si è svolto davanti agli occhi di decine di residenti locali.
Il migrante che ha ucciso un bimbo di 8 anni gettandolo sotto il treno è stato usato in una campagna per promuovere l’#integrazione.
Nel 2017, Araya è stata raffigurata in un opuscolo pubblicitario della Swiss Workers Relief Agency e ha affermato che gli piaceva “quasi tutto sulla Svizzera”:
https://metro.co.uk/2019/07/31/man-pushed-boy-8-train-used-campaign-promote-integration-10494467/Pusher immigrato ha 5 pagine di precedenti e 6 identità: ma lo Stato non può espellerlohttps://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/pusher-immigrato-precedenti-identita-stato-espellerlo-126190/PUSHER GAMBIANO 33enne Richiedente asilo. Arrivato con un barcone 5 pagine di reati In sei anni ha cambiato sei nomi.
Spaccio, furto, resistenza a pu porto d’armi, ricettazione e lesioni Ma lo stato non può espellerlo. Nemmeno il Gambia lo vuoleIMMIGRATO DECAPITA TABACCAIA A REGGIO PERCHE’ NON VINCE AL LOTTOBilli Jay Sicat di 43anni FILIPPINO, soffriva di ludopatia, incolpando la tabaccaia”Mariella Rota 66anni di Reggio”,di non vincere mai,la DECAPITATA a
COLPI di MANNAIA.Scene da film sul treno, arrestati due senegalesi
…quando gli agenti hanno cercato di identificarli uno due due ha reagito con violenza scalciando e
colpendo con un calcio ad una mandibola un poliziotto, che ha riportato una contusione in ospedale giudicata guaribile in 5 giorni.
Una volta fermati i due sono stati arrestati e accusati di una lunga serie di reati
I migranti a bordo della #AlanKurdi di @seaeyeorg , scampati dalle torture e dalle sofferenze dei “lager libici” (Francesca Totolo):