Autore Topic: Sul cristianesimo e su Dio  (Letto 3166 volte)

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Offline lo scomunicato

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Sul cristianesimo e su Dio
« il: Agosto 05, 2019, 08:32:34 am »
qui siamo alla differenza di opinioni sulla chiesa. personalmente e seguendo un mio ragionamento, penso che non ci sia stato niente di più devastante per l'umanità del cristianesimo e delle sue derivate laiche. riconosco  che al punto in cui siamo, paradossalmente, alcune forme di cristianesimo sono ora strumenti di non omologazione e di libertà.
ma riconosco che sono differenze di opinioni che partono da prospettive diverse. non sono di sicuro io che ho la verità.
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

Offline Vicus

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #1 il: Agosto 05, 2019, 13:04:58 pm »
non sono di sicuro io che ho la verità.
Dici bene :lol: Meglio nascere nell'Europa cristiana che sotto Gengis Khan.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline lo scomunicato

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #2 il: Agosto 05, 2019, 14:43:17 pm »
Meglio nascere nell'Europa cristiana che sotto Gengis Khan.

perché? a me Temucìn non dispiace, se fosse arrivato a devastare l''europa chissà come saremmo ora.
secondo la ma opinione è la storia che condanna il cristianesimo e le sue derivate laiche.
ma ripeto che è solo una mia opinione.
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #3 il: Agosto 05, 2019, 20:16:19 pm »
Citazione
a me Temucìn non dispiace,

Credo che rinnegare le proprie radici in favore di culture aliene e barabriche sia un segno evidente di decadenza di una civiltà.

Ecco cosa disse di se stesso Temucin:

Io sono la punizione di Dio. Se non aveste commesso peccati degni di nota, Dio non mi avrebbe mandato a castigarvi.

Citazione
se fosse arrivato a devastare l''europa chissà come saremmo ora.

Lo ha spiegato Jawaharlal Nehru:

A un certo punto, Gengis prese in considerazione l'auspicabilità di distruggere tutte le città della Cina, ma per fortuna desistette! La sua idea era di armonizzare :doh: la civiltà con una vita nomade. [Ci ha provato anche Pol Pot]

È strano, non trovi?, che questo capo feudale feroce, crudele e violento di una tribù nomade debba affascinare una persona pacifica, non violenta e mite come me, che sono un abitante di città e nemico di tutto ciò che è feudale!
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline lo scomunicato

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #4 il: Agosto 05, 2019, 20:27:49 pm »
è sempre una questione di opinioni e di prospettive.
resto convinto che il cristianesimo e i suoi bastardi derivati siano il peggio assoluto.
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #5 il: Agosto 05, 2019, 21:07:26 pm »
Non insisto né ti voglio convincere ma non tutto è questione di gusti ed opinioni
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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #6 il: Agosto 06, 2019, 08:32:20 am »
sicuro? da dove nascono le prospettive con cui un individuo valuta la propria esperienza? da gusti e opinioni o da altro? e accettare una prospettiva di fede o atea o altro da dove parte?
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #7 il: Agosto 06, 2019, 08:46:32 am »
Anche che la Terra è rotonda è un'opinione. Infatti ci sono quelli che pensano sia piatta, e la loro opinione vale quanto la nostra. Giusto?
« Ultima modifica: Agosto 06, 2019, 11:58:49 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #8 il: Agosto 06, 2019, 09:06:28 am »
si può dimostrare che la terra ha una curvatura. cosi come si possono indagare i propri gusti e le proprie opinioni e se occorre cambiarle. è il dogmatismo che a me fa paura e l'incapacità di accorgersi di esserne vittima.
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #9 il: Agosto 06, 2019, 12:27:30 pm »
Il dogmatismo può anche essere laicista o scientista. il dott. Mesmer curava coi magneti, ancora nel '900 la scienza credeva all'esistenza dei raggi N e negli anni '50 esistevano cosmetici radioattivi che si presumeva facessero bene. La scienza di oggi è spesso la superstizione di domani.

Aristotele inventò la logica e arrivò a intuire l'esistenza di un Dio unico col solo lume della ragione. Anche Tommaso d'Aquino usò ragionamenti puramente logici.

Attenzione a certa falsa storiografia che pretende che l'umanità sia uscita da un'epoca di oscurantismo e superstizione, molti indizi sembrano provare il contrario.
« Ultima modifica: Agosto 06, 2019, 15:11:20 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #10 il: Agosto 06, 2019, 19:15:57 pm »
Aristotele inventò la logica e arrivò a intuire l'esistenza di un Dio unico col solo lume della ragione. Anche Tommaso d'Aquino usò ragionamenti puramente logici.

Sì, ma anche la questione relativa all'esistenza o meno di un (presunto) Dio, non è risolvibile, perché nessuno ha (né può avere) una risposta certa, non fosse altro per il fatto che l'eventuale esistenza di tale entità sovrannaturale, fa sorgere spontanee domande del tipo:
"Chi è il creatore di Dio"...?
Poi ognuno è libero di credere a ciò che vuole, figurati...

Ne parlarono anche su uomini3000 i vecchi della QM.

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=1037078

Citazione
silverback
view post Inviato il 7/8/2007, 01:29 

Che cosa faceva Dio prima di creare l'universo? Per quale motivo lo creò in quel particolare momento, piuttosto che in un altro? Ma, soprattutto, perché creò l'universo? Se era "contento" di esistere in eterno senza un universo, che cosa lo costrinse a "decidersi" a crearne uno?
La Bibbia lascia parecchio spazio al dibattito su questi argomenti. E il dibattito c'è stato di sicuro. In effetti, gran parte della dottrina cristiana relativa alla creazione venne sviluppata molto tempo dopo la stesura della Genesi e fu influenzata dal pensiero greco tanto quanto da quello giudaico. Due questioni sono particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. La prima riguarda la relazione di Dio con il tempo; la seconda la sua relazione con la materia.
Le principali religioni occidentali proclamano che Dio è eterno, ma la parola "eterno" può avere due significati alquanto diversi. Da una parte può significare che Dio è esistito per un periodo infinito di tempo nel passato e che continuerà a esistere per un periodo infinito di tempo nel futuro; dall'altra che Dio è completamente fuori dal tempo.
Sant'Agostino optò per la seconda interpretazione quando affermò che Dio creò il mondo "con il tempo e non nel tempo". Considerando il tempo come universo fisico, piuttosto che come qualcosa in cui ha luogo la creazione dell'universo, e ponendo Dio completamente al di fuori di esso, Agostino evitò elegantemente il problema di cosa facesse Dio prima della creazione.
Questo vantaggio, comunque, è conseguito a un certo prezzo. Tutti possono riconoscere la forza dell'argomento che "qualcosa deve avere dato inizio a tutto questo". Nel diciassettesimo secolo era di moda considerare l'universo come una macchina gigantesca che era stata azionata da Dio.
Persino oggi molti sono attratti dall'idea di Dio come Primo Motore o la Causa Prima in una catena causale cosmica. Ma cosa significa, per un Dio posto fuori del tempo, causare qualcosa? In conseguenza
di questa difficoltà, quanti credono in un Dio atemporale preferiscono enfatizzare il suo ruolo nel mantenere e sostenere la creazione in tutti i momenti della sua esistenza. Non viene fatta alcuna distinzione tra creazione e conservazione: agli occhi del Dio atemporale entrambe rappresentano la medesima azione.

Il rapporto di Dio con la materia è stato allo stesso modo oggetto di difficoltà dottrinali. Alcuni miti sulla
creazione, come ad esempio la versione babilonese, dipingono un'immagine del cosmo come qualcosa che emerge dal caos primordiale. (Letteralmente "cosmo" significa "ordine" e "bellezza"; quest'ultimo aspetto soppravvive nella moderna parola "cosmetico".)
Secondo questo punto di vista la materia è anteriore a un atto soprannaturale creativo, ed è ordinata da esso. Una concezione simile fu abbracciata nella Grecia classica. Il Demiurgo di Platone era limitato perché doveva lavorare con la materia già esistente. Questo atteggiamento fu adottato anche dai cristiani gnostici, che consideravano la materia corrotta, e quindi un prodotto del diavolo più che di Dio.
In realtà l'uso generico della parola "Dio" in queste discussioni può disorientare, considerata la ricca varietà di schemi teologici proposti nel corso della storia. La credenza in un essere divino che dà origine all'universo e poi "si mette seduto comodamente" a osservare gli eventi che si svolgono, senza prendervi direttamente parte, è nota come deismo. In esse la natura di Dio è espressa nell'immagine del perfetto orologiaio, una sorta di ingegnere cosmico, che progetta e costruisce un meccanismo elaborato e immenso, e poi lo mette in moto. In antitesi con il deismo c'è il teismo, la credenza in un Dio che è il creatore dell'universo, ma che rimane pure coinvolto direttamente nella gestione quotidiana del mondo, soprattutto negli affari degli esseri umani, con cui
Dio mantiene un rapporto personale continuo e un ruolo di guida. Tanto nel deismo quanto nel teismo
viene tracciata una netta distinzione tra Dio e il mondo, fra il creatore e la creatura. Dio è considerato come un essere completamente altro dall'universo fisico e oltre esso, benché ne sia ancora responsabile. Nel sistema noto come panteismo, non viene fatta una tale distinzione tra Dio e
l'universo fisico. Pertanto Dio è identificato con la natura stessa: ogni cosa è parte di Dio e Dio è in ogni cosa. C'è anche il panenteismo, che somiglia al panteismo in quanto l'universo è parte di Dio, ma
non tutto. Una metafora è quella dell'universo come corpo di Dio.
Infine, parecchi scienziati hanno proposto un Dio che si sviluppa all'interno dell'universo, diventando alla fine così potente da rassomigliare al Demiurgo di Platone.

Alla fine della fiera, però, resta il fatto che nessuno sa, né mai potrà sapere, se Dio esiste oppure no.
Tra l'altro basta chiedere:"Qual è la causa di Dio?" e subito cominciano le difficoltà...
Risponde il credente:"Dio non ha bisogno di causa, poiché Egli è un essere necessario, causa di se stesso".
Perfetto.
Ma se si ammette che qualcosa - e cioè Dio - possa esistere senza causa, viene meno la necessità del concetto di Dio. Infatti, anche l'universo stesso potrebbe esistere senza una causa esterna a sé. Supporre che l'universo sia causa di se stesso richiede una sospensione dell'incredulità non maggiore che dichiarare che Dio è causa di se stesso.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #11 il: Agosto 06, 2019, 20:48:58 pm »
Il dogmatismo può anche essere laicista o scientista.
Vero.
Ritengo il dogmatismo una prospettiva che rifiuta il confronto col reale o che piega la realtà alle proprie convinzioni. Gender insegna.

Ma essendo l'uomo strutturato per sopravvivere e non per comprendere il reale ogni ragionamento è per sua natura parziale e cosi ogni prospettiva. Per cui la mia idea non può che essere un opinione, se è verificabile può essere anche reale e condivisibile.

Riguardo al cristianesimo, la mia affermazione che sia il peggio, non è detta superficialmente, c'è alle spalle un ragionamento. La prospettiva escatologica del tempo (il passato è peccato, il presente è redenzione, il futuro è salvezza), una volta laicizzata ha portato a ciò che siamo oggi con tutto il delirio che contraddistingue la nostra epoca. Questo pensiero viene spiegato bene da Umberto Galimberti qui
Di mio c'è la conclusione che il cristianesimo è ciò che di peggio poteva produrre l'umanità per la potenzialità distruttiva di alcuni suoi concetti. Anche se laicizzati la radice è cristiana.
Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.  Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #12 il: Agosto 06, 2019, 23:15:17 pm »
Il dogmatismo può anche essere laicista o scientista.
Vero.
Ritengo il dogmatismo una prospettiva che rifiuta il confronto col reale o che piega la realtà alle proprie convinzioni. Gender insegna.

Ma essendo l'uomo strutturato per sopravvivere e non per comprendere il reale ogni ragionamento è per sua natura parziale e cosi ogni prospettiva. Per cui la mia idea non può che essere un opinione, se è verificabile può essere anche reale e condivisibile.

Riguardo al cristianesimo, la mia affermazione che sia il peggio, non è detta superficialmente, c'è alle spalle un ragionamento. La prospettiva escatologica del tempo (il passato è peccato, il presente è redenzione, il futuro è salvezza), una volta laicizzata ha portato a ciò che siamo oggi con tutto il delirio che contraddistingue la nostra epoca. Questo pensiero viene spiegato bene da Umberto Galimberti qui
Di mio c'è la conclusione che il cristianesimo è ciò che di peggio poteva produrre l'umanità per la potenzialità distruttiva di alcuni suoi concetti. Anche se laicizzati la radice è cristiana.

Se l'umanità occidentale ha voluto adottarlo e mantenerlo, allora il problema è l'umanità, non il cristianesimo.

Online Frank

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #13 il: Agosto 07, 2019, 00:17:06 am »
Se l'umanità occidentale ha voluto adottarlo e mantenerlo, allora il problema è l'umanità, non il cristianesimo.

Concordo.

@@

E' un po' come il femminismo: se la tale ideologia ha fatto così presa sulle femmine umane (tralascio il discorso relativo ai nostri simili...), non è colpa della succitata ideologia, bensì delle appartenenti all'inesistente gentil sesso.
Viceversa, se le suddette fossero state refrattarie a quella narrazione, infarcita di vaginate cosmiche, il femminismo non si sarebbe mai espanso come è invece accaduto.

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Re:Sul cristianesimo e su Dio
« Risposta #14 il: Agosto 07, 2019, 00:44:13 am »
Citazione da: Frank
Sì, ma anche la questione relativa all'esistenza o meno di un (presunto) Dio, non è risolvibile, perché nessuno ha (né può avere) una risposta certa,
Eppure risposte ce ne sono: lo stile delle lettere di S. Paolo, tipico di un testimone oculare che dice la verità ("Se Gesù non fosse risorto, saremmo da compiangere più di tutti gli uomini");
L'incredibile diffusione del cristianesimo nei primi secoli, spiegabile solo con miracoli fuori dell'ordinario sui quali ci sono cronache dettagliate, non mitologiche come in testi di altre religioni;
Le tracce lasciate anche in epoca recente da questi miracoli (donna guarita da Padre Pio che vede senza pupille, diario di Gemma Galgani bruciato dal Diavolo ecc.)
Citazione
"Chi è il creatore di Dio"...?
Poi ognuno è libero di credere a ciò che vuole, figurati...
L'Essere per eccellenza non ha bisogno di essere creato.
Citazione
Che cosa faceva Dio prima di creare l'universo?
La creazione dell'universo non è lo "scopo dell'esistenza" di Dio. Ci era arrivato già Aristotele.
Citazione
Per quale motivo lo creò in quel particolare momento, piuttosto che in un altro?
Il tempo è una categoria umana, non universale. Einstein dimostrò che non è una costante, ma una dimensione dello spazio. Già applicare il nostro concetto di tempo all'universo fisico è improprio, figurarsi a realtà spirituali.
Citazione
Se era "contento" di esistere in eterno senza un universo, che cosa lo costrinse a "decidersi" a crearne uno?
Qui ha risposto S. Tommaso D'Aquino: "Il Bene è diffusivo di sé". Chi è felice ed è buono, vuol rendere partecipi della propria felicità anche altri. Dio, felicità per essenza, volle creare altri esseri per renderli beati, partecipi cioè della Sua stessa beatitudine.
Citazione
Ma se si ammette che qualcosa - e cioè Dio - possa esistere senza causa, viene meno la necessità del concetto di Dio. Infatti, anche l'universo stesso potrebbe esistere senza una causa esterna a sé.
Silverback confonde un Essere perfetto che non ha bisogno di causa con una realtà materiale; che peraltro non è informe o caotica ma ha un altissimo grado di organizzazione.
E la scienza attuale concorda sul fatto che l'universo non è sempre esistito, ma ha avuto un inizio. E non potendosi creare da solo, Chi l'ha creato?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.