Autore Topic: La profetica distopia di Jack London  (Letto 772 volte)

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Offline Vicus

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La profetica distopia di Jack London
« il: Agosto 18, 2019, 06:15:38 am »
“La grande forza motrice degli oligarchi è la loro convinzione di fare bene”.

Questa frase, degna di figurare come aforisma e motto della classe dominante che si opprime, lo ha scritto invece Jack London (1876-1916) nel “Tallone di Ferro” (The Iron Heel) il primo dei romanzi fantapolitici e anti-totalitari (è del 1907) apparso nel Novecento, da cui fu ispirato Fritz Lang per il suo film Metropolis.

Jack London – che noi conosciamo quasi solo per un libro per ragazzi, Zanna Bianca (per me fu indimenticabile Martin Eden) fu operaio, lavoratore, cercatore d’oro, marinaio e militante socialista. Adesso il suo romanzo distopico – precedente a 1984 di Orwell – viene recuperato dall’amico Nicolas Bonnal, scrittore e grande riscopritore di libri.

“Siamo circondati da sponsor dei migranti, della teorie del gender o dell’ecologia”, esordisce Bonnal: “Queste orribili buone intenzioni sono finanziate da ultra-ricchi divenuti folli. La mega-speculazione finanzia il nostro inferno di virtù. Impastato di buona coscienza, l’Occidente è diretto da oligarchi umanitari e da donne politiche pieni di buona volontà. Facile prendersela con un Gheddafi; ma come si può resistere a una gentile umanitaria che fa entrare tre milioni di migranti in Europa? Come osar protestare, a meno di essere un ignobile razzista-suprematista-populista e inquinatore che abusa della libertà che gli fu concessa un tempo, con tanto strana incoscienza democratica? E come resistere al desiderio di distruggere via NATO un paese che non rispetta i diritti del bambino ridefiniti da Angelina quando si permette alle coppie omo ricche di adottarne dopo aver finanziato la loro fabbricazione? Come, come?”

“La Fed è stata creata poco più di cent’anni fa. Con il debito senza limiti, le elite scatenano poco dopo la prima guerra mondiale; alla fine di questa guerra hanno voluto creare un nuovo ordine mondiale secondo i progetti di Woodrow Wilson e Mandel House (https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_M._House ). A quel tempo, anche Rathenau parlava dei 300 che dirigono il mondo; di questa oligarchia anonima e vagabonda durono denunciatori spiriti tanto brillanti quanto diversi come Chesterton (L’Uomo che fu giovedì) e Jack London.

“E’ nel Tallone di Ferro che Jack London descrive questa terribile oligarchia che malmena il popolo proletario americano, allora regolarmente rimpiazzato, al momento degli scioperi, dall’arrivo di migranti dal Sud europeo. Già Marx aveva denunciato l’immigrazione come trappola sociale. Al tempo di Jack London, Madison Grant pronostica nel suo Passing of a great race la fine del popolo americano (egli ricorda che l’immigrazione di massa fa abbassare la natalità dei residenti). Edward Allsworth Ross, il più grande sociologo dell’epoca, afferma la stessa cosa nel suo Changing World, mai tradotto. A poco a poco sarà vietato – fino a Trump o quasi (…] evocare il tema dell’immigrazione, sotto pena d’imputazione di fascista, nazista, xenofobo eccetera.

Nel Tallone di Ferro, l’Io narrante è un resistente che lotta contro il Sistema.

“Gli Oligarchi erano riusciti a inventare una macchina governativa tanto complessa quanto vasta, che però funzionava nonostante tutti i nostri sforzi per impedirla e sabotarla”.

London mostra come siamo comprati o abbrutiti dalle elites. Indica quelli comprati (les bobo, i radical chic) dal lusso standard) e quelli che vengon lasciati crepare, i prolet.

I primi “avevano cibo migliore, meno ore di lavoro, più vacanze, una scelta più varia di piaceri e distrazioni. Quanto ai loro fratelli con meno mezzi, i lavoratori non favoriti, il popolo sovraffaticato dell’Abisso, non potevano infischiarsene di meno. Un’era di egoismo si annunziava nell’umanità”.

E subito ci appaiono davanti i “bobo” nostrani : la Cirinnà ricchissima, con tenute e cavalli, che è “di sinistra “ e deride i poveri onesti:


la schiera dei ricchi di Stato, “progressisti”; giornalisti Rai da 7 mila euro al mese che accusano (li ho sentiti con le mie orecchie) i votanti i “populisti” di essere vecchi, ignoranti, analfabeti, e quindi incapaci di approfittare delle gioie che offre questo sistema globale, per esempio i viaggi in aereo a 50 euro per le vacanze, al prezzo “di una spesa al supermercato” – o gli speranzosi della “Erasmus generation” che sono contenti di “poter andare a Parigi” senza il passaporto …. e tutti se ne infischiano 250 mila giovani laureati l’anno che espatriano per trovar lavoro perché quelli qualificati li occupano tutti loro, non “vedono” le centinaia di giovani donne violentate dai “richiedenti asilo” tanto amati da Bergoglio e Boldrini, i ferrovieri minacciati e pestati dai negri sui treni dei pendolari (i fortunati che ancora hanno un lavoro non precario)…..

Jack London:

“L’Oligarchia stessa si sviluppò in modo notevole e, bisogna ammetterlo, inatteso. In quanto classe, si disciplinò. Ciascuno dei suoi membri ebbe il suo compito assegnato e fu tenuto ad adempierlo.. Non ci furono più giovani ricchi e oziosi”

Qui l’autore addita uno dei fattori decisivi del potere oligarchico e dei suoi favoriti: il conformismo di ferro con cui costoro (credendosi anticonformisti, liberati dai “tabù”) aderiscono a tutta la dogmatica del politicamente corretto.

“Non ci furono più giovani ricchi e oziosi. La loro forza era impiegata per consolidare quella dell’Oligarchia”

Non vi viene in mente la Carola Rakete, ricca di famiglia e desiderosa di “fare del bene” scaricando migliaia di negri sull’Italia, allo scopo di mostrare quanto siano spregevoli ed egoisti gli italiani? "Ricca, intelligente e più umana di tutti voi” (Da L’Inkiesta)":


O la Greta la profetessa del clima, che andrà in Usa non già su un aereo (inquinante) ma sullo yacht da regata a carbonio zero “Edmund De Rotschild”, ribattezzato “Malizia II ” pilotato” da Pierre Casiraghi nipote del principe Ranieri di Monaco? Velisti contro il CO2:


In realtà, decine di giovani i ricchi globali non sono più oziosi: Master a Berkeley, MBA ad Harvard, e poi a fare gli umanitari a bordo della Sea Watch, in Africa con Human Right Watch, o in una delle opere della Fondazione “Bill and Melissa Gates” (Microsoft) per “la lotta alle malattie infettive” e “ridurre le diseguaglianze”?

https://www.gatesfoundation.org/en/

Perché; nota Jack London,

Si credevano i salvatori del genere umano, e consideravano se stessi come eroici operatori che si sacrificavano per il maggior bene dell’umanità”.

Già. Proprio il programma della Gates Foundation.

Questa Oligarchia è divorata da

“l’amore del bene, il desiderio del bene, lo scontento di ciò che non è bene”

Erano convinti che la loro classe era l’unico sostegno della civiltà, e persuasi che, se solo si piegavano un istante, il mostro li inghiottirebbe nella sua pancia cavernosa e viscida con tutto ciò che ha di bellezza e di bontà, di gioie e di meraviglie al mondo. Senza loro, l’umanità ricadrebbe nella notte primordiale da cui con tanta fatica è emersa”.

La notte del sovranismo primitivo, la barbarie del populismo, la volgarità delle frontiere, l’orrore della de-globalizzazione e dell’euroscetticismo…basta ricordare le piaghe bibliche che ci vengono promesse dai loro media se osiamo uscire dall’euro. Basta ricordare il disprezzo, il vero e proprio odio, che Macron e la Merkel, e El Papa, tributano al governo italiano perché “Non accoglie gli immigrati”; l’odio che esprimono senza remore i Moscovici e le Von del Leyen , i loro media e i loro magistrati oligarchici sovrannazionali, per i bassi”populisti” che non condividono la loro generosa carità e benevolenza.

Jack London: “Questa era la bestia che bisognava calpestare, e schiacciarla costituiva il supremo dovere dell’aristocrazia. Solo loro,coi loro sforzi e sacrifici incessanti, si ergevano tra la debole umanità e il mostro divorante. Lo credevano fermamente, ne erano sicuri”.

Soros, Bergoglio, Obama Nobel per la Pace coi suoi omicidi mirati, l’intervento umanitario armato in Siria e Libia, in Irak l’espansione della democrazia come la Nuland in Ucraina…Se non ci fossero loro a imporre il bene, la debole umanità si metterebbe nelle mani dell’illiberalismo, del populismo, la chiusura delle frontiere, l’omofobia, cederebbe al CO2. Per questo devono essere spietati, come verso la Grecia. O come la polizia di Macron che acceca e mutila i Gilet Gialli. La bestia da calpestare.

Erano sovranisti, volgari, poveri. Macron li ha educati con la democrazia:


“La grande forza motrice degli oligarchi è la loro convinzione di fare il bene”, dice appunto lo scrittore.

Al disotto, c’è quello che Jack London chiamò “Il popolo dell’abisso” scrivendo, nel 1902, della tragica situazione delle classi indigenti in Gran Bretagna, paradiso del libero mercato estremo.

“La classe operaia inglese è letteralmente annegata nelle rivendite di birra. Ciò la rende stupida,l’abbrutisce, diminuisce la sua efficacia – l’operaio inglese non ha più lo spirito di lotta, l’immaginazione e i riflessi reattivi che erano propri della loro razza”.

Abbrutimento deliberato e condizionamento operante da oltre un secolo: ai tempi di Dickens per gli indigenti e “classi pericolose” alcoliste era in libera vendita, in pasticche, l’oppio cinese.

“Dall’altra parte, la grande massa disperata del popolo dell’Abisso affondava in un abbrutimento apatico e soddisfatto della sua miseria”.

Lancinante. Noi possiamo oggi additare abbrutiti da discoteca e da sballo, la movida alcolica e cocainomane della gioventù che ha lavoretti part time e servili, la gioventù che non studia né lavora, la generazione perduta senza futuro né coscienza politica del suo stato di sfruttamento, senza soldi che però sia accalca in 350 mila ai concerti di Vasco Rossi, Jovanotti o Sfera Ebbasta.

Jack London: “C’è anche questa insicurezza di felicità, questa precarietà dell’esistenza e questa paura dell’avvenire – eco i fattori potenti che inducono la gente a bere”.

Perfettamente identificata la causa: “il nuovo stile di vita [dei migranti] che sarà anche il nostro” [Boldrini dixit], l’incertezza del lavoro, la precarietà permanente imposta attraverso la globalizzazione alle “classi subalterne” per castrarne la coscienza dei propri diritti e della propria dignità.

Questa oligarchia, questa immonda dittatura dei Buoni, non è una vera aristocrazia, dice London: la nobiltà era quella “nei tempi antichi, dei grandi cavalieri biondi, che si avventavano all’avanguardia delle battaglie, e mostravano la loro misura almeno spaccando un uomo dalla testa alla spina. A conti fatti, ci voleva più nobiltà ad uccidere un solido nemico con un colpo di spada ben assestato, che a ridurlo allo stato di bestia, lui e i suoi discendenti, attraverso l’abile e implacabile gestione dei meccanismi dell’industria [finanziaria] e della politica”.

Grazie Nicolas Bonnal per questa riscoperta e questa meditazione. L’originale del suo articolo è qui:

https://lesakerfrancophone.fr/jack-london-et-la-menace-des-oligarchies-humanitaires

https://www.maurizioblondet.it/jack-london-contro-lolicarchia-dei-buoni/
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.