Anche il peggiore giornalista di Repubblica, su commissione del direttore
può scrivere un articolo "meraviglioso" sulla questione maschile. Gli argomenti sono lì, noti a tutti e chiunque può mettere insieme un pezzo
edificante.
Quello che però, a mio parere, rende lo spregevole giornalista di Repubblica migliore di Stasi, è la coerenza in quel che scrive (e probabilmente pensa): non pubblica un pezzo femminista su Repubblica il lunedì e uno antifemminista su Libero il mercoledì.
Invece cosa fa l'"eroe" Stasi? Un giorno scrive articoli sulla lobby dei CAV, l'altro parla di femminismo buono ("non estremista") e assicura che la maggioranza delle donne sono uno specchio di lealtà e responsabilità; un giorno tuona sui gaypride, l'altro (più sinceramente) assicura agli invertiti che il matrimonio gay-lesbo è per lui un diritto inalienabile; gioca a fare l'antiabortista dicendo che il termine prodotti abortivi "fa vomitare la sua anima", dimenticando che il matrimonio lesbo che dichiaratamente appoggia apre la strada proprio alle pratiche abortive che dice di detestare.
Ridateci Scalfari...