Il nichilismo si può senz’altro definire come la malattia spirituale per eccellenza del nostro tempo, una sorta di killer silenzioso che agisce di soppiatto tramite
un cammino che conduce a una graduale erosione dell’emotività e a un progressivo deficit di vitalità. L’esito finale sfocia poi drammaticamente in quella che la mistica religiosa definisce come “notte oscura dell’anima” e che in termini filosofici si può qui tradurre come abulia o desertificazione esistenziale.Si tratta dunque di
organizzare una nuova società di matrice sovietica in cui l’uomo nuovo giace inerte in uno stato di desertificazione emotiva in cui domina l’unico sentimento che il Potere (con la “P” maiuscola come lo definiva Pasolini) ammette e anzi promuove: la paura riflessa innescata da una serie di ricatti morali per chi non si rassegna ad uniformarsi al verbo laicista dominante da pagare con l’isolamento e la morte sociale.Il nichilismo finisce così col rivelare il suo vero volto: quello di un formidabile fenomeno di massa tale da configurarsi come
una “nuova religione” i cui dogmi sono la standardizzazione del pensiero, la narcosi emotiva e il conformismo sociale quali nuovi articoli di fede da perseguire con ogni mezzo necessario. [...]
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