Autore Topic: pianeta carcere  (Letto 8551 volte)

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pianeta carcere
« il: Giugno 01, 2010, 22:04:55 pm »
in carcere ci finiscono soprattutto gli uomini.
le ragioni sono varie.
probabilmente la principale è che gli uomini sono, nel bene e nel male, i maggiori agenti sociali ,
non trascurabile credo inoltre sia anche una maggiore severità sociale e penale nel giudicare un uomo che sbaglia.

quindi la mia proposta è appoggiare la campagna dei Radicali per restituire dignità ai reclusi in Italia.

qui un articolo in merito:
http://giuliainnocenzi.blogspot.com/2010/06/hey-scrivo-proprio-te.html

qui l'elenco dei suicidati:
http://metilparaben.blogspot.com/search/label/avanti%20il%20prossimo
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Offline Guit

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Re: pianeta carcere
« Risposta #1 il: Giugno 03, 2010, 15:18:51 pm »

Perché a fronte della maggiore presenza sociale femminile, nel bene e nel male, non c'è un aumento altrettanto significato nelle percentuali di carcerati?

Take the red pill

Offline Animus

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Re: pianeta carcere
« Risposta #2 il: Giugno 03, 2010, 15:25:51 pm »
E' molto bello lo slogan che potrebbe essere usato anche da noi.

Ci sedemmo dalla parte degli uomini visto che tutti gli altri posti (delle donne, degli anziani, dei bambini, degli omosessuali, della maggioranza, delle minoranze, delle balene, della foca monaca, dei gnomi da giardino, etc.) erano occupati.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: pianeta carcere
« Risposta #3 il: Luglio 28, 2010, 01:44:08 am »
http://www.liberazione.it/news-file/Carceri--suicido-a-Siracusa----il-39--del-2010---LIBERAZIONE-IT.htm


Carceri, suicido a Siracusa. È il 39° del 2010


Siracusa, 27 lug. - Ennesimo suicidio nelle carceri italiane. Questa notte, intorno alle tre, a Siracusa, un detenuto italiano si e' tolto la vita impiccandosi.

Si trovava nel reparto "isolati" del carcere siracusano, imputato del reato di estorsione. Gia' la scorsa settimana si era reso protagonista di atti autolesionistici con l'ingestione di lamette. L'agente di sorveglianza non ha potuto fare nulla per salvare la vita al detenuto, pur essendo accorso tempestivamente.

Si tratta del 39esimo suicidio in cella in Italia.

Per il segretario generale della Uilpa Penitenziari, Eugenio Sarno, si tratta di "una strage senza fine che si consuma ogni giorno dietro le sbarre delle nostre degradate e sudice galere. Suicidi ed evasioni certificano il fallimento del sistema penitenziario sempre piu' abbandonato al proprio, ineluttabile, destino. Nell'indifferenza della politica, della societa' e della stampa. A questo punto il personale, allo stremo e prosciugato di tutte le residue energie psico-fisiche, nulla puo' opporre alle fughe. Siano esse dalle mura, piuttosto che dalle vite. Nostro malgrado siamo costretti ad alzare bandiera bianca, consapevoli che la nostra bandiera bianca e' quella dello Stato. Altro che governo della sicurezza. Questo e' il governo dei record abbattuti: evasioni e suicidi".

in data:27/07/2010
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Offline Fazer

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Re: pianeta carcere
« Risposta #4 il: Luglio 28, 2010, 09:36:02 am »
Perché a fronte della maggiore presenza sociale femminile, nel bene e nel male, non c'è un aumento altrettanto significato nelle percentuali di carcerati?

E, aggiungo, come mai, a fronte di un 35/40% di richieste di certificazione "al femminile" provenienti dalle Procure per l'avvio dell'istruttoria, i carcerati sono comunque quasi tutti maschi?
Che fanno, le assolvono tutte?
Quando c'e' di mezzo una femmina, si tratta sempre di errore giudiziario?  :huh:

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Re: pianeta carcere
« Risposta #5 il: Agosto 14, 2010, 13:16:08 pm »
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Offline icarus.10

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Re: pianeta carcere
« Risposta #6 il: Agosto 14, 2010, 14:33:42 pm »

Quando c'e' di mezzo una femmina, si tratta sempre di errore giudiziario?  :huh:

No, non c'entra l'errore giudiziario, ma il fatto che in caso di reati commessi da donne si tende ad essere più clementi rispetto a quanto non lo si faccia con gli uomini("era povera", "era depressa", "poverina, ha figli", "c'è il patriarcato", ecc). E poi anche perchè il carcere è previsto soprattutto per i cosiddetti reati sessuali e stalking.

Non sono contrario alla clemenza nei confronti delle donne colpevoli di reati, ci mancherebbe, io sono contro il carcerismo e la repressione, ma ciò deve valere anche per gli uomini. I due pesi e due misure non mi piacciono.

Detto questo trovo molto intelligente questa iniziativa proposta da Bishma. Il garantismo e i diritti umani sono l'elemento discriminante tra il MoMas e le Femmi-Naziste a Sud e Carfagne varie.

Diceva il grande Primo Levi: "Un nazismo senza lager non è pensabile". Noi aggiungiamo: "Un femminismo senza galere non è pensabile". Il Femminismo è nazismo. Ve le immaginate le  naziste SikuleFike a Sud e Carfagne varie battersi per le pene alternative al carcere,per la mitezza delle pene,per diritti dei detenuti, per la difesa dei diritti dell' imputato?E' come immaginarsi un nazista battersi per la tolleranza razziale. Qualcuno ha coniato a ragione il termine "Femmicarcerismo". Il femminismo è carcere, il carcere è femminismo.

Occorrono pene alternative al carcere. Il carcere è uno strumento di distruzione umana. Solo per l' omicidio va bene il carcere("a mali estremi, rimedi estremi" e cmq in carceri diverse da quelle orrende che abbiamo tutt'ora, e cmq ci devono essere possibilità di permessi e licenze), ma per altri reati, punizioni alternative al carcere(arresti domiciliari, lavori socialmente utili, ecc).  
« Ultima modifica: Agosto 14, 2010, 14:38:12 pm da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Barnart

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Re: pianeta carcere
« Risposta #7 il: Agosto 14, 2010, 23:31:48 pm »

Ci sedemmo dalla parte degli uomini visto che tutti gli altri posti erano occupati.

 :ok:

Rino

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Re: pianeta carcere
« Risposta #8 il: Novembre 19, 2010, 22:30:00 pm »
http://it.notizie.yahoo.com/4/20101117/tts-oittp-legge-svuotacarceri-ca02f96.html

Il Senato ha approvato in via definitiva la legge che consente la detenzione domiciliare per chi deve scontare pene inferiori ad un anno, nel tentativo di contrastare il sovraffollamento carcerario. Continua a leggere questa notizia

Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli. Astenuti Pd, Idv e Udc.

Della legge beneficeranno entro il 31 dicembre 2013, con alcune eccezioni, i detenuti a cui mancano 12 mesi per completare il periodo di detenzione e tornare in libertà.
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Re: pianeta carcere
« Risposta #9 il: Marzo 20, 2011, 09:19:53 am »
http://www.linkontro.info/index.php?option=com_content&view=article&id=4056&catid=65&Itemid=102

Sentenza storica in Germania: se il carcere non è dignitoso, il detenuto va liberato

La Corte Costituzionale tedesca, con una sentenza storica, obbliga le autorità penitenziarie del Paese a rilasciare un detenuto qualora non siano in grado di assicurare una prigionia rispettosa dei diritti umani fondamentali. Si tratta di una decisione giudiziaria che rovescia una giurisprudenza precedente molto più cauta e che nella gerarchia dei valori costituzionali ritiene di anteporre il valore della dignità umana a quello della sicurezza.

 Il caso riguardava un detenuto originario del Nord-Reno Westfalia. Costui era stato rinchiuso durante la sua carcerazione per 23 ore su 24 in una cella di 8 metri quadri con annessa toilette non separata da alcun muro divisorio. Il detenuto doveva condividere lo spazio con un'altra persona; per cui ognuno di loro aveva a disposizione solo 4 metri quadri, bagno compreso. In quelle condizioni c’era stato 151 giorni. Gli era consentito farsi la doccia solo 2 volte alla settimana. Inoltre, la persona con cui condivideva la cella era un fumatore e ciò, a dire della Corte, aggravava la qualità della vita.

Il sistema penitenziario tedesco è organizzato su base federale. La Regione – alla quale egli aveva fatto ricorso - gli aveva dato torto. La Corte Costituzionale federale gli ha invece, lo scorso 9 marzo, dato ragione. Secondo i giudici supremi tedeschi non si può vivere in meno di 6-7 metri quadri.

Se lo Stato non è in grado di assicurare una simile minima condizione detentiva allora dovrà in extrema ratio rinunciare alla punizione e liberare i detenuti in surplus rispetto agli spazi disponibili. Di conseguenza i detenuti che vivono in condizioni simili a quelle descritte potrebbero richiedere l’interruzione, oppure il rinvio della pena.

La decisione tedesca – più radicale nei contenuti rispetto ad analoghe prese di posizione di corti nazionali di altri paesi – di fatto apre la via alle liste di attesa penitenziarie che già sono state realizzate in altri paesi del nord Europa.

Il governo norvegese, oramai 25 anni fa, così intitolò il piano di edilizia penitenziaria “ridurre le attese per scontare la pena”. Era ovvio per il governo scandinavo non incarcerare persone alle quali non potesse essere assicurato un posto letto. Le liste di attesa per detenuti sono un’invenzione norvegese. Se non c’è posto in carcere si aspetta a casa che il posto si liberi.

Poi sono arrivati il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e la Corte europea sui diritti umani a fissare gli standard ineludibili di vita penitenziaria, tra cui i metri quadri che ogni detenuto deve avere a disposizione affinché lo Stato non incorra in trattamenti inumani e degradanti.

I giudici di Strasburgo hanno nel luglio del 2009 condannato l’Italia perché nel caso Sulejmanovic (detenuto di origine bosniaca) aveva costretto un prigioniero a vivere in meno di 3 metri quadri e ciò secondo i giudici europei costituisce una ipotesi di violazione dell’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani del 1950 che proibisce la tortura. Da allora centinaia sono stati i ricorsi presentati alla Corte che da un momento all’altro dovrebbe iniziare a decidere a riguardo.

D’altronde la Germania – ove è stata presa una decisione che ben può essere definita epocale – ha un tasso di affollamento inferiore al 90%, ossia ha più posti letto che detenuti. L’Italia è messa molto peggio: ha un tasso di affollamento che sfiora il 150%. In Europa siamo superati solo da Bulgaria e Cipro. Anche per questo è stata avviata dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, presieduta da Pietro Marcenaro, una indagine conoscitiva sulla situazione delle carceri in Italia. Martedì scorso sono iniziate la audizioni.

*Articolo pubblicato su Italia Oggi

(18 marzo 2011)
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Offline uomoantico

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Re: pianeta carcere
« Risposta #10 il: Marzo 31, 2011, 12:53:23 pm »
Io vado parzialmente contro-corrente, aumenterei le pene per i reati di lesioni e di omicidio, che sono puniti veramente in modo ridicolo in rapporto al danno che fanno, specialmente le lesioni gravi e soprattutto gravissime, mentre sarei più buono con gli altri reati, in tal modo le carceri si svuoterebbero, però chi merita di essere punito viene punito. Se non ci fossero le carceri aumenterebbe il farsi giustizia da sè, perciò sarebbe il far west

Offline tuxedo

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Re: pianeta carcere
« Risposta #11 il: Marzo 31, 2011, 13:23:27 pm »
su questo e` molto difficile dare pareri.

forse potrebbe esistere una "legge inversamente proporzionale" rispetto a condizioni di vita
in carcere e lunghezza della pena.

Ossia... non so se mi spiego: magari un anno di carcere duro stile Conte di Montecristo vale
20 anni di carcere norvegese dove magari ci sono celle singole con aria condizionata
e sauna in comune (ora esagero... ma ci siamo capiti, credo).

A quel punto la "durata" della pena e` dipendente anche dal tipo di vita che li` si fa.
Nil admirari

Offline Animus

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Re: pianeta carcere
« Risposta #12 il: Marzo 31, 2011, 13:27:22 pm »

Sentenza storica in Germania: se il carcere non è dignitoso, il detenuto va liberato


Ottimo.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: pianeta carcere
« Risposta #13 il: Giugno 02, 2011, 16:17:01 pm »
magari i vari movimenti QM potrebbero scrivere un documento in appoggio al digiuno e le dirigenze degli stessi prendervi parte(simbolicamente per un giorno)


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http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8664


Il digiuno di Pannella contro lo Stato-carceriere

Marco Pannella è un digiunatore di professione. Le prime volte veniva spiato per verificare se davvero non mangiasse niente. Uscivano foto che lo ritraevano mentre sorbiva un cappuccino. Si interpellavano medici che spiegavano che pure i fachiri indiani, noti per le loro strabilianti performance, erano degli abili imbroglioni. Sono quarantuno giorni che Pannella sta digiunando per protestare contro l’ignominia delle carceri italiane, ma, tranne che per noi e qualcun altro, vige un generale oscuramento mediatico. Come mai? Ad un certo punto - la memoria non ci soccorre per la data precisa - la pubblica opinione si convinse che il digiunatore faceva sul serio. Nessuno più mise in dubbio l’onestà digiunatoria, ci si passi la locuzione, del radicale portavoce di diritti che nemmeno venivano considerati tali, a cominciare dal diritto al divorzio. Si può essere d’accordo oppure no, ma Pannella le battaglie che ha condotto le ha sempre eseguite in prima persona. A volte ha trovato compagnia, altre volte è stato solo dall’inizio alla fine. In certe occasioni è ricorso allo sciopero totale, della fame e della sete, arrivando alla soglia della morte. E’ un combattente ma non è stato capace in tanti anni di “successi” di creare un partito in grado di competere elettoralmente con gli altri. Il fatto si è che è un autentico padrone, per cui o si fa come dice lui oppure si fa come dice lui. S’è perso per strada una marea di discepoli… ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano. Torniamo al digiuno degli ultimi quarantuno giorni. Innanzitutto va sottolineato che stavolta Pannella non è solo. Con lui stanno facendo lo sciopero della fame migliaia di detenuti e migliaia di loro familiari e di militanti radicali. Le cifre si aggiornano di continuo; più o meno si parla di quattromila digiunatori dietro le sbarre e di almeno altrettanti fuori. Un fatto enorme ignorato dal sistema mediatico. Eppure hanno cominciato ad aderire anche gli avvocati. Il dato è spaventoso: circa 68mila detenuti per circa 45mila posti letto. Parlare di sovraffollamento è riduttivo, diciamolo. Una soluzione immediata per alleggerire il carico potrebbe essere un’amnistia (come chiede Pannella) ma dopo qualche tempo staremmo punto e accapo. Dunque? Mentre l’amnistia alleggerisce la situazione, si costruiscano rapidamente nuove carceri e si depenalizzino alcuni reati (oggi i codici prevedono 35mila! fattispecie di reato). Nel frattempo, i tribunali potrebbero cominciare a comminare pene detentive da scontare a domicilio e le forze dell’ordine potrebbero “associare al carcere”, come recitano i loro comunicati, soltanto criminali davvero pericolosi. Affinché sia chiaro il concetto, ricordiamo solamente che trent’anni fa un vigile urbano poteva arrestare anche chi calpestava un’aiuola. Passare dall’arresto ad una pena pecuniaria lo si potrebbe fare per molti reati senza “indebolire” la giustizia, come lamentano i forcaioli. Costruire strutture penitenziarie, depenalizzare e ricorrere alla carcerazione quando è davvero necessario sono azioni da Paese civile. Ma non sono ancora sufficienti per un Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria, il quale nel Settecento, badate bene!, illustrava la funzione rieducativa del carcere e insegnava che “non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l’uomo cessi di essere persona e diventi cosa”. Tre secoli fa la lezione dell’illuminato marchese, che spiegava (in un tempo di mannaia e tortura a fuoco) perché l’ergastolo fosse incivile, era indubbiamente troppo in avanti, ma oggi? Per il sistema carcerario italiano, il Beccaria non è mai esistito. Marco Pannella digiuna per segnalare che è vera tortura far vivere cinque esseri umani in dieci metri quadri. In galera si contano a migliaia gli atti di autolesionismo e i tentati suicidi, centinaia i suicidi compiuti. Specularmene stanno male anche i custodi: dal 2000 ad oggi 87 agenti di polizia penitenziaria si sono uccisi. Il segno massimo dell’inciviltà resta il fatto che la metà grossomodo dei detenuti è in attesa di giudizio. Le statistiche del ministero della Giustizia dicono che circa il 30% è assolto in primo grado. Significa che lo Stato tiene in galera più di cinquemila persone innocenti. Giuspe
Articolo letto: 90 volte (01 Giugno 2011)
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Re: pianeta carcere
« Risposta #14 il: Giugno 22, 2011, 22:30:05 pm »
PANNELLA IN SCIOPERO DELLA SETE PER I DETENUTI


http://www.radicali.it/democrazia/noi-sosteniamo-pannella


Sciopero della fame, Pannella in ospedale

Articolo di pubblicato su la Repubblica, il 21/06/11

Dalla Rassegna stampa

Allo sciopero della fame (iniziato il 20 aprile), ora Marco Pannella ha aggiunto quello della sete. Il leader radicale protesta contro il sovraffollamento delle carceri. Ieri ha visitato Montacuto, il carcere di Ancona, dove ci sono 345 detenuti che digiunano anche loro. Poi, nella serata, si è ricoverato come richiestogli dai sanitari. Pannella chiede che venga varato un provvedimento di amnistia che consenta di riportare un po' di legalità nelle carceri italiane.
« Ultima modifica: Giugno 22, 2011, 22:47:36 pm da bhishma »
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