Dialoghi > Proposte per nuove iniziative
pianeta carcere
uomoantico:
Io vado parzialmente contro-corrente, aumenterei le pene per i reati di lesioni e di omicidio, che sono puniti veramente in modo ridicolo in rapporto al danno che fanno, specialmente le lesioni gravi e soprattutto gravissime, mentre sarei più buono con gli altri reati, in tal modo le carceri si svuoterebbero, però chi merita di essere punito viene punito. Se non ci fossero le carceri aumenterebbe il farsi giustizia da sè, perciò sarebbe il far west
tuxedo:
su questo e` molto difficile dare pareri.
forse potrebbe esistere una "legge inversamente proporzionale" rispetto a condizioni di vita
in carcere e lunghezza della pena.
Ossia... non so se mi spiego: magari un anno di carcere duro stile Conte di Montecristo vale
20 anni di carcere norvegese dove magari ci sono celle singole con aria condizionata
e sauna in comune (ora esagero... ma ci siamo capiti, credo).
A quel punto la "durata" della pena e` dipendente anche dal tipo di vita che li` si fa.
Animus:
--- Citazione da: bhishma - Marzo 20, 2011, 09:19:53 am ---
Sentenza storica in Germania: se il carcere non è dignitoso, il detenuto va liberato
--- Termina citazione ---
Ottimo.
Utente cancellato:
magari i vari movimenti QM potrebbero scrivere un documento in appoggio al digiuno e le dirigenze degli stessi prendervi parte(simbolicamente per un giorno)
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http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8664
Il digiuno di Pannella contro lo Stato-carceriere
Marco Pannella è un digiunatore di professione. Le prime volte veniva spiato per verificare se davvero non mangiasse niente. Uscivano foto che lo ritraevano mentre sorbiva un cappuccino. Si interpellavano medici che spiegavano che pure i fachiri indiani, noti per le loro strabilianti performance, erano degli abili imbroglioni. Sono quarantuno giorni che Pannella sta digiunando per protestare contro l’ignominia delle carceri italiane, ma, tranne che per noi e qualcun altro, vige un generale oscuramento mediatico. Come mai? Ad un certo punto - la memoria non ci soccorre per la data precisa - la pubblica opinione si convinse che il digiunatore faceva sul serio. Nessuno più mise in dubbio l’onestà digiunatoria, ci si passi la locuzione, del radicale portavoce di diritti che nemmeno venivano considerati tali, a cominciare dal diritto al divorzio. Si può essere d’accordo oppure no, ma Pannella le battaglie che ha condotto le ha sempre eseguite in prima persona. A volte ha trovato compagnia, altre volte è stato solo dall’inizio alla fine. In certe occasioni è ricorso allo sciopero totale, della fame e della sete, arrivando alla soglia della morte. E’ un combattente ma non è stato capace in tanti anni di “successi” di creare un partito in grado di competere elettoralmente con gli altri. Il fatto si è che è un autentico padrone, per cui o si fa come dice lui oppure si fa come dice lui. S’è perso per strada una marea di discepoli… ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano. Torniamo al digiuno degli ultimi quarantuno giorni. Innanzitutto va sottolineato che stavolta Pannella non è solo. Con lui stanno facendo lo sciopero della fame migliaia di detenuti e migliaia di loro familiari e di militanti radicali. Le cifre si aggiornano di continuo; più o meno si parla di quattromila digiunatori dietro le sbarre e di almeno altrettanti fuori. Un fatto enorme ignorato dal sistema mediatico. Eppure hanno cominciato ad aderire anche gli avvocati. Il dato è spaventoso: circa 68mila detenuti per circa 45mila posti letto. Parlare di sovraffollamento è riduttivo, diciamolo. Una soluzione immediata per alleggerire il carico potrebbe essere un’amnistia (come chiede Pannella) ma dopo qualche tempo staremmo punto e accapo. Dunque? Mentre l’amnistia alleggerisce la situazione, si costruiscano rapidamente nuove carceri e si depenalizzino alcuni reati (oggi i codici prevedono 35mila! fattispecie di reato). Nel frattempo, i tribunali potrebbero cominciare a comminare pene detentive da scontare a domicilio e le forze dell’ordine potrebbero “associare al carcere”, come recitano i loro comunicati, soltanto criminali davvero pericolosi. Affinché sia chiaro il concetto, ricordiamo solamente che trent’anni fa un vigile urbano poteva arrestare anche chi calpestava un’aiuola. Passare dall’arresto ad una pena pecuniaria lo si potrebbe fare per molti reati senza “indebolire” la giustizia, come lamentano i forcaioli. Costruire strutture penitenziarie, depenalizzare e ricorrere alla carcerazione quando è davvero necessario sono azioni da Paese civile. Ma non sono ancora sufficienti per un Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria, il quale nel Settecento, badate bene!, illustrava la funzione rieducativa del carcere e insegnava che “non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l’uomo cessi di essere persona e diventi cosa”. Tre secoli fa la lezione dell’illuminato marchese, che spiegava (in un tempo di mannaia e tortura a fuoco) perché l’ergastolo fosse incivile, era indubbiamente troppo in avanti, ma oggi? Per il sistema carcerario italiano, il Beccaria non è mai esistito. Marco Pannella digiuna per segnalare che è vera tortura far vivere cinque esseri umani in dieci metri quadri. In galera si contano a migliaia gli atti di autolesionismo e i tentati suicidi, centinaia i suicidi compiuti. Specularmene stanno male anche i custodi: dal 2000 ad oggi 87 agenti di polizia penitenziaria si sono uccisi. Il segno massimo dell’inciviltà resta il fatto che la metà grossomodo dei detenuti è in attesa di giudizio. Le statistiche del ministero della Giustizia dicono che circa il 30% è assolto in primo grado. Significa che lo Stato tiene in galera più di cinquemila persone innocenti. Giuspe
Articolo letto: 90 volte (01 Giugno 2011)
Utente cancellato:
PANNELLA IN SCIOPERO DELLA SETE PER I DETENUTI
http://www.radicali.it/democrazia/noi-sosteniamo-pannella
Sciopero della fame, Pannella in ospedale
Articolo di pubblicato su la Repubblica, il 21/06/11
Dalla Rassegna stampa
Allo sciopero della fame (iniziato il 20 aprile), ora Marco Pannella ha aggiunto quello della sete. Il leader radicale protesta contro il sovraffollamento delle carceri. Ieri ha visitato Montacuto, il carcere di Ancona, dove ci sono 345 detenuti che digiunano anche loro. Poi, nella serata, si è ricoverato come richiestogli dai sanitari. Pannella chiede che venga varato un provvedimento di amnistia che consenta di riportare un po' di legalità nelle carceri italiane.
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