Mi risulta che nelle università la stragrande maggioranza dei professori sia di sesso maschile...
Perciò il problema sono anzitutto questi prof del menga, succubi della gnocca.
Sì Frank, sono anche al corrente di un giro di vendite di esami contro sesso in almeno un'università (riferitomi da una che vi studiava). Nessuna allusione a Francesca A. detta "Gegia", che nasconde la sua intelligenza dietro un'esemplare modestia e senso dell'humor:
https://it.wikipedia.org/wiki/GegiaTrasferitasi dal Salento a Roma all'età di quattordici anni, frequentò il Liceo Classico (Istituto Cristo Re) e, già a 16 anni, si iscrisse alla scuola di recitazione Pietro Scharoff (mentre continuava a prendere lezioni di pianoforte, danza classica e moderna), per poi conseguire
due lauree [mi risulta con lode e bacio accademico:* chapeau], una in Lettere e l'altra in Psicologia, entrambe all'Università La Sapienza di Roma.
Presa la prima laurea iniziò a lavorare come attrice in piccole Compagnie teatrali, oltre che cantante e ballerina in diversi programmi televisivi. [solo una donna di grande intelligenza può laurearsi con lode svolgendo tutte queste attività; io dovetti lasciare le AAMM, ma evidentemente non avevo la sua... marcia in più]Però dove studiavo io
davano il 30 anche alle cozze, era femminismo puro. Ricordo una (ne ho già parlato) con cui feci un'esame insieme (ma è legale?) La prima domanda che le fece il prof. era se era parente di un grosso personaggio: non lo era, ma non importava. Le fece altre domande facilissime, era tutta gasata. A me invece chiese cose che non erano nel libro, solo nella testa contorta del professore. Ne uscii con un 27, ma imparai una delle più grandi lezioni sulle discriminazioni antimaschili.
Un'altra la sentii dire all'uscita dall'esame: "Non spiccicavo parola ma il professore mi ha
aiutata". Nel mio caso, se un prof. vedeva che rispondevo mi chiedeva la dimostrazione della Teoria della Relatività Ristretta.
Un assistente una volta disse (certo di non essere udito) che
lui sapeva già che voto dare dai primi secondi e che il 90% del tempo dell'esame era dedicato a convincere il candidato che meritava quel voto. Ma che premura.
Moltissimi uomini lasciarono gli studi, alcuni subito altri dopo aver stentato per anni, magari a un passo dalla laurea a causa di esami "invalicabili": un prof. in particolare non promuoveva nessuno, nel suo testo parlava delle sue sedute psichiatriche. Molti dovettero cambiare sede.
Ora queste capre, che a scuola scrivevano peggio dei Carabinieri delle barzellette (senza offesa per i Carabinieri), sono impiegate in multinazionali o ricercatrici all'estero mentre io mi sono dovuto creare un'attività online, e sono fortunato se non devo lavare i gabinetti (delle università).
* Non pensate male eh!