Nell'articolo di oggi Davide Stasi (Stalker Sarai Tu) tesse l'elogio della famiglia naturale e delle poltiche familiari ungheresi:
"Anziché imbastardire il suo paese con la rincorsa a una parità di genere mascherata da parità di diritti, funzionale alla distruzione della famiglia naturale e raggiungibile alla sola condizione di abolire la differenza di genere, il nuovo governo ungherese già da vari anni ha intrapreso la strada di una seria politica a favore della famiglia naturale."
Qui batte tutti i record:
"Uno degli articoli della nuova Costituzione ungherese, entrata in vigore nel 2012, afferma che l’Ungheria “protegge l’istituzione del matrimonio come unione di un uomo e una donna”. E in tal modo ha garantito, come spiegava lo stesso Orban, la loro protezione a lungo termine da decisioni giudiziarie “chiaramente anti-familiari”
Stasi, con quale faccia ci propini queste righe, quando solo pochi giorni fa hai definito il matrimonio gay-lesbo un diritto intoccabile? Chi credi di prendere per i fondelli?
Ecco un'altra chicca:
"In Francia, in vista dell’estensione della fecondazione assistita alle donne single e alle coppie composte da due donne, il governo di Emmanuel Macron ha deciso di andare oltre, e di sancire l’olocausto del genere maschile."
Per Stasi, essere a favore dle matrimonio lesbo è perfettamente compatibile con quanto sopra. Tra i suoi lettori, qualcuno se la beve.
E conclude con la solita reprimenda alle masse che, inspiegabilmente, non fanno quadrato intorno a lui:
"Se un movimento maschile organizzato [possibilmente da lui] ci fosse in Italia, sarebbe davvero il caso di fare i bagagli e partire per Parigi a dare una mano sulle barricate."
Forse tra i lettori qualcuno si chiederà come mai, nonostante l'immane profusione di uomini, tempo e denaro le iniziative di Stasi vanno sistematicamente deserte. La risposta è qui sopra.
Stasi è rimasto un ghost-writer, anche se ora lavora per se stesso: conta solo il risultato, non le idee che valgono quanto quelle opposte, quindi meglio proporle tutte così il pubblico può scegliere quelle che preferisce.