Il confine, la difesa del territorio, è una prerogativa tipicamente maschile. Tutte le grandi civiltà come i Cinesi, hanno erto barriere contro le Tenebre Esteriori. Le donne di oggi invece, come insegnano le Sabine, conoscono solo apertura & accoglienza.
Anche la sorella di un Orazio era per l'accoglienza: difatti si era innamorata di un Curiazio, guerriero di Albalonga. E nel duello tra Orazi e Curiazi tifava per lui, non certo per il fratello che combatteva per la patria. Tanto meno, per la patria. E secoli più tardi, fu Onoria, della famiglia imperiale, a chiamare Attila contro l'impero romano per sfuggire alla vita monastica che le era destinata. Pensava alla felicità e alla sua gratificazione, non al destino dell'Impero. Dovettero metterci una pezza il generale romano Ezio e Papa Leone 1° per fermare il suo invocato "liberatore". Più tardi, sotto il dominio longobardo, toccò a Romilda, moglie del duca del Friuli Gisulfo, morto combattendo contro gli Avari a pensare bene di innamorarsi del khan degli Avari e consegnare loro la città di Cividale dove si erano rifugiati i suoi longobardi sconfitti, in cambio di una promessa di matrimonio con lui. Pensava solo alle sue fregole sessuali, non alla salvezza della città e degli abitanti e neppure ai suoi figli che vennero difatti tutti catturati (anche se poi riuscirono a fuggire in modo rocambolesco). Ma le andò male: dopo averla trombata, il khan degli Avari la consegnò a dodici suoi guerrieri che la violentarono e la torturarono a turno per una notte intera. Il giorno dopo venne infilzata su un palo e le venne detto: "Questo è il marito che ti meriti". Lo storico longobardo Paolo Diacono la ricorda come un'infame meretrice che "antepose i suoi desideri lascivi alla salvezza della sua patria e della sua gente". La Storia è piena di episodi di autoreferenzialità femminile di questo tipo, di donne cioè che misero i propri desideri al di sopra di tutto. Che le femministe non ci vengano a raccontare che il comportamento attuale delle donne odierne sia una "reazione" o "rivalsa"per i secoli di "oppressione" subita. L'indole delle donne è sempre stata la stessa, a prescindere dalle esperienze "oppressive". Se invece di uscire da secoli di "patriarcato", le donne fossero uscite direttamente dal giardino dell'Eden, il loro comportamento sarebbe tale quale. Le loro panzane le femministe vadano a raccontarle ai loro maschietti idioti, femministi e castrati. A noi non la raccontano. Avrebbero dei risultati migliori a raccontarle agli Zulù. O ai pinguini della Patagonia.