Ma poi c'è un altro particolare da evidenziare, ed è quello relativo al fatto che quando si è giovanissimi non si ha alcuna posizione sociale da "sfruttare" con l'altro sesso.
Particolare che nemmeno lo psicologo sociale, Marco Crepaldi, sembra comprendere.
Ossia, un ragazzo di 17-18 anni, che frequenta l'IPSIA o il liceo, non è un ragazzo che ha potere economico, successo nel lavoro, notorietà, etc, per motivi a dir poco ovvi; ragion per cui cos'ha da mettere sul piatto della bilancia, se non l'estetica e al massimo il carattere (se lo ha) ?
Oppure qualcuno crede veramente che alle ragazze (parlando sempre in generale) interessino i ragazzi educati, studiosi, diligenti, riservati, profondi, che magari gli parlano di astronomia e vita aliena ?
La posizione sociale, ciò che sei diventato o meno, conta in età adulta, quando "i giochi" sono ormai fatti e la gioventù se ne è andata per sempre.