La "gestione" Bergoglio fa miracoli: il lento (o quasi) passaggio di un Paese latino al protestantesimo. Anche se in Honduras, sotto il card. Maradiaga coinvolto in scandali sessuali e malversazioni finanziarie, è record: il cattolicesimo è già minoranza. Anche nelle Filippine, dopo il numero degli idoli pagani adorati in Vaticano, i missionari si arrampicano sugli specchi e le defezioni dal cattolicesimo s'impennano.
Ma c'è ancora chi pensa che si debba sostenere Bergoglio sempre e comunque, per non "scandalizzare" fedeli che sono già andati via, o sono cattolici solo di nome nell'apostasia silenziosa di cui parlò Papa Giovanni Paolo II.
Al lettore obiettivo non sfuggiranno le ragioni di questo travaso: mentre il cattolicesimo si protestantizza, divenendo sempre più secolare sul modello tedesco-svedese,
il protestantesimo si cattolicizza. La gente vuole più fede ma con non casuale sincronia buona parte della gerarchia corrotta la calpesta e op! gli evangelici si appropriano del discorso cattolico. Col paradosso che abbiamo il Superiore Generale dei Gesuiti (!) che, in palese eresia nega l'esistenza del Diavolo, mentre gli evangelici, in questo sinistramente meno eretici, vendono i loro errori a intere nazioni cattoliche a suon di Inferno e Belzebù.
McLuhan aveva previsto questa diabolica inversione di ruoli più di 40 anni fa. E non si può non scorgere in questo perverso disegno, come una beffa, l'umorismo di Satana.
Articolo:
ARGENTINA, CROLLO DEI CATTOLICI IN 10 ANNI. MENO 13,6 PER CENTO.
Marco Tosatti
Certamente
in Argentina – ma dove, altrove? – non c’è stato un effetto Francesco: la percentuale di argentini che si dichiarano cattolici è diminuita del 13,6% nell'ultimo decennio, secondo quanto afferma il National Survey on Beliefs and Religious Atitudes, condotto da un istituto specializzato, Conicet. Confrontando i dati di un’analoga ricerca compiuta nel 2008 con quelli del 2019, emerge un notevole cambiamento in ciò che gli argentini dicono di credere.
La maggior parte degli argentini continua a professare la religione cattolica, in una percentuale del 62,9%. C’è un calo di 13,6% rispetto alla misurazione di 11 anni fa, quando il cattolicesimo rappresentava il 76, 5% della popolazione del paese.
E negli anni ’60 oltre il 90 per cento degli argentini si professava cattolico. Il calo è più sensibile nella regione di
Buenos Aires [che combinazione]e nel nord-ovest del paese.
Invece si registra un aumento in altri campi.
La crescita maggiore si verifica tra coloro che affermano di essere evangelici, che attualmente raggiungono il 15,3% [esattamente un travaso], quattro punti in più rispetto a un decennio fa. La loro crescita comunque appare inferiore a quanto accade altrove in America Latina, (per esempio il
Brasile) dove gli evangelici fanno registrare percentuali ancora più elevate. E gli argentini che si definiscono senza religione sono quasi 2 su 10 (18,9%) quando nel 2008 erano a malapena più del 10%.
Interessante osservare quello in cui credono, i cattolici argentini. Il rapporto sottolinea che
meno della metà di loro crede nell'inferno e nel diavolo, mentre un terzo non crede che ci sia vita dopo la morte. In contrasto, tra gli evangelici le credenze su questi temi sono di circa 20 punti più alte che fra i cattolici.Per quello che riguarda la pratica religiosa si evince ch solo il 12,9% va in chiesa ogni settimana (uno o più giorni). Invece il 12.7 lo fa una o due volte al mese. D'altra parte, oltre il 20% ammette di non andarci mai e il 53,9% lo fa solo in occasioni speciali.
Quale è ed è stata l’influenza di papa Francesco sui suoi connazionali? "Dall'elezione di Papa Francesco, diresti che la tua religiosità è aumentata?" era una domanda. Una stragrande maggioranza, l'82,4% afferma che non c’è stato nessun cambiamento, mentre per il 7,9% è aumentata e per un altro Il 7,3% è diminuita. Sembra dunque che non ci sia stato un effetto Francesco nella sua patria. E d’altronde sembra anche che la scarsa simpatia sia ricambiata: nel viaggio verso la Thailandia il Pontefice ha detto di non sapere se e quando visiterà l’Argentina (a oltre sei anni dall’elezione).
Uno su quattro argentini percepisce il Papa come "un leader mondiale che denuncia situazioni di ingiustizia sul pianeta". Per un altro 25 per cento circa "
è troppo coinvolto nella politica invece di occuparsi della parte spirituale". La cosa più sorprendente è che papa Francesco lascia "indifferenti" oltre il 40% degli argentini.Il 18,7% degli argentini è contrario all'aborto in ogni circostanza, mentre il 27,3 per cento sostiene che sia un diritto di una donna. Fra queste due posizioni si colloca più della metà degli intervistati, che preferiscono una legge sull'aborto con le tre cause più comuni (stupro, malformazione del feto e pericolo per le donne). Su questo tema si nota ancora più distanza fra i cattolici e gli evangelici.
Fra i cattolici l'opinione sull'aborto non è molto diversa dai dati relativi alla popolazione totale del Paese. Pertanto, il 22,3 per cento di cattolici crede che l'aborto dovrebbe essere un diritto e solo il 17,3 per cento si oppone.
Questi dati contrastano con quelli degli evangelici argentini: quattro su dieci sono totalmente contrari all'aborto e solo il 7,3% di essi lo considera un diritto.
https://www.marcotosatti.com/2019/11/21/argentina-crollo-dei-cattolici-in-10-anni-meno-136-per-cento/