L'aborto e' un punto centrale della q.m. Alcuni aspetti essenziali vanno discussi, sono il primo a dirlo.
Q.M e aborto vanno a braccetto. Ma , attenzione : non tutte le donne abortiscono per divertimento. Quindi, dare una patente generalizzata di assassine, non mi sembra, ne ragionevole, ne tanto meno accettabile
Non credo,francamente,che le donne abortiscano per divertimento:non vedo proprio in cosa consisterebbe questo "divertimento".Non credo neanche che l'aborto sia un punto fondamentale per la QM(se non il modo rabbiosamente antimaschile col quale e' stato richiesto e ora difeso:come se tutti gli uomini fossero per forza antiaborto e non ci fossero milioni di donne strenuamente antiabortiste).
Cio' che investe invece in pieno la questione maschile e' semmai il fatto che le leggi danno la possibilita' alle donne di rifiutare la maternita'(con l'aborto o con il rifiuto del bambino subito dopo la nascita:e su questo non ho nulla in contrario)ma non concedono all'uomo lo stesso diritto.
Alla donna non puo' essere imposta la maternita'(e mi sta bene);all'uomo,invece, si impone tranquillamente una paternita' non voluta(e questo non mi sta bene per niente).
Una madre,come ho detto,puo' lasciare il bambino all'ospedale subito dopo il parto e per legge,non e',ne' sara' in futuro, chiamata a risponderne ne' economicamente ne' in altri modi:All'uomo,invece,si puo' tranquillamente imporgli di essere padre costringendolo,come minimo,al mantenimento di un figlio che lui non sente come suo e non desidera.
Non solo,la madre che rifiuta la maternita' e' buona,il padre che rifiuta la paternita' viene presentato dai mass-media come un farabutto,criminale,irresponsabile egoista(che poi era il modo in cui venivano presentate nel passato le donne che abortivano).
Naturalmente,gli uomini femministi non si accorgono minimamente del carattere discriminatorio e sessista di tutto cio'(e questo per il loro accentuato strabismo di genere,per cui vedono solo le discriminazioni contro le donne,ma neanche si accorgono di quelle che li colpiscono:per loro ,evidentemente,le discriminazioni possono essere solo a senso unico,quando colpiscono gli uomini non si chiamano piu' discriminazioni,ovviamente).
Naturalmente,quando parlo di rifiuto della paternita' come diritto mi riferisco ad una liberta' di scelta al momento della nascita del figlio(liberta' di scelta che all'uomo e' tranquillamente negata);
non mi riferisco al comportamente di alcuni padri che sembrano dimenticarsi di figli di cui sono stati padri per anni.
ciao