Non mi risulta nessun Paolo Mieli stasera alle 21:25 su Rai Tre. Siamo già al 1° aprile?
Secondo la teologia cattolica, la Scrittura non è l'unica fonte della fede: anche la Tradizione della Chiesa è luogo teologico.[2]
L'idea che la sola Scrittura sia fonte della fede, nasce in ambito protestante con l'invenzione della stampa (solo quel che è stampato è vero). Ma la fede può benissimo trasmettersi con una tradizione orale.
Inoltre la Scrittura non è il Reader's Digest, o altro testo della cultura puritano-materialista che crede di descrivere realtà spirituali con le parole di un manuale tecnico. Negli USA la tecnica è una religione al punto che esistono non poche sette che vi si rifanno, dalla nota e assurda Scientology al Cristianesimo Scientista fondato da Mary Eddy, che equipara i miracoli alle tecniche di auto-aiuto così in voga oltreoceano.
Nella Bibbia tuttavia, ci sono chiare tracce di questo dogma:
« Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno » (Genesi 3,15)
Maria ponendosi al servizio di Dio, permette l'entrata del Salvatore nel mondo (Luca 1,38). Maria quindi, nella lettura tradizionale della Chiesa, partecipa, anche se in forma subordinata, alla vittoria di Cristo sul peccato.
Altre indicazioni veterotestamentarie del dogma sono, secondo l'insegnamento della Chiesa, ravvisabili nel Cantico dei Cantici e nei Proverbi[4][5]:
« Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua. » (Proverbi 8,24)
« Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia » (Cantico 4,7)
Nel Nuovo Testamento il passo principale che la tradizione cattolica ritiene spiegabile soltanto ammettendo l'Immacolata Concezione è il saluto rivolto dall'arcangelo Gabriele a Maria:
« Rallegrati, piena di grazia » (Luca 1,28)