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Stasi esce di scena ma il Muro è ancora in piedi. Che lezione ne trarremo?

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Vicus:
L'uscita di scena di Stasi non giunge come una sorpresa. Era nell'aria, non tanto per gli inqualificabili colpi bassi di Repubblica che mi trovano solidale con lui, quanto per lo scontato scarso seguito delle sue iniziative.
Mai e per nessuna ragione si deve colpire una persona sui mezzi di sussistenza suoi e dei suoi cari, è un gesto da regime sovietico indegno di un Paese civile.

Non rimpiango però Stasi come compagno di strada. Sia per l'ambiguità se non la mendacia del suo messaggio, che per la protervia con cui ha trattato, per primo, gente che lo sosteneva. Come dimostrato dal fatto che sin dai primi tempi, su Facebook dove cercavo di appoggiare le sue iniziative già non lo poteva vedere nessuno.

Né mi faccio incantare, come spero non troppi negli spazi maschili, dalla retorica del paladino solitario e inascoltato contro tutti. Stasi è sempre stato legato ad apparati di potere e ha più volte tentato la carriera politica sotto varie bandiere. Ignoro se questi apparati fossero solo i partiti politici in cui era ghost writer e in cui ha tentato di scalare la cima.
Per cui l'ostracismo che ha lamentato e la cui reale portata è ancora da accertare, lo vedo più come un regolamento di conti tra due espressioni dello stesso potere, anche se teoricamente in campi opposti.
Lo fa più che sospettare il suo genuflettersi di fronte alle femministe non estremiste, l'aderire alla loro narrativa sulla "grande maggioranza delle donne" che collaborano con gli uomini, le ripetute lisciate di pelo alla lobby femminista-LGBT su matrimonio (e quindi adozione) gay.
Ha un bel parlare di nemici e cadaveri nel suo consueto stile che rimanda più alla punta dello Stivale che alla natia Liguria: è lui il primo nemico e quaquaraquà di se stesso.
Troppo comodo rifugiarsi dietro fronde e divisioni quando non sai unire, troppo facile accusare l'indifferenza altrui quando con studiata ambiguità proponi il nulla.

Credo però che sfuggirà la lezione più importante di questa vicenda: Stasi ha fatto fiasco perché il suo pensiero debole (anzi deliberatamente nullo) non ha convinto nessuno. Con buona pace delle sue comode critiche all'indolenza maschile.
Non si può coagulare il fronte maschile con bandiere arcobaleno (ce n'era proprio bisogno?) e inchini da cavalier servente a donne che non lo meritano. Non si può fare appello all'identità maschile e a valori umani e familiari negandoli il giorno dopo.

Se i movimenti maschili non decollano è perché sono prigionieri del Muro del nichilismo femmineo di massa che sta sbriciolando questo Paese: consumismo, disimpegno, divorzio e aborto facili, in cosa ci differenziamo noi uomini dal Partito Radicale Femminista al potere?
Lo sappiano o no, gli uomini incarnano un modello diverso, per questo sono discriminati non a causa di una banda di vetero-femministe e per questo non otterranno mai nulla senza mettere interamente in discussione i non-valori di questa società.

Per me la vicenda Stasi è chiusa, con buona coscienza perché ho agito senza animosità nei confronti della persona e per la verità nella causa maschile, senza la quale non si avanza di un passo. Spero che chi verrà dopo di lui avrà idee più chiare. E più sincere.

Vicus:
Dice la sua oggi anche il suo fido collaboratore Giuseppe Augello. In pieno stile Stasi (quella della DDR) parte il j'accuse dei consueti (e non precisati) "nemici interni" e sabotatori per giustificare il collasso del regime dovuto a ben altre cause (come ha detto Stasi stesso).
Non una parola sullo scarsissimo interesse suscitato dalle iniziative di Stasi, che l'interessato stesso ha avuto il coraggio di ammettere essere la prima causa della sospensione del blog.
Poiché Augello omette di dire (in pieno stile Stasi) chi siano questi nemici del popolo mi limiterò a commentare quel che ha scritto:

[...] sotto il fuoco di fila di chi, accecato dalla brama di potere e denaro, ha interesse solo a distruggere l’idea stessa di famiglia [...]

Di quale famiglia parla il sig. Augello? Chi si è pronunciato (anche su mia richiesta altrimenti non ve lo diceva) apertamente a favore dei "diritti degli omosessuali" e del "matrimonio" omosessuale e conseguente adozione?

[...] cui l’ideologia della sparizione del genere, del ruolo, e della famiglia, cinicamente assunta a bandiera di guerra delle forze del male

Può il sig. Augello spiegare in cosa il supporto del blog alle istanze LGBT, assunto a sua bandiera di guerra, non contribuisca alla sparizione dell'idea di genere?

ma anche di ominicchi opportunisti al seguito, nel loro ruolo politico e giornalistico

Cos'ha di altruistico l'aperto sostegno a ominicchi LGBT nei commenti e la menzione del solo spazio maschile da cui tali LGBT provenivano? Soprattutto, cos'ha di altruistico il tentativo di sfruttare l'immagine di un'attivista anti-gender come Frezza (che ha coerentemente dato forfait) malgrado la scelta di campo opposta del suo blog? Chi è l'ominicchio sig. Augello?

[...] Prigionieri di una arcaica cultura cavalleresca da “dolce stil novo” e protesi nella figura dell’uccisore di draghi e mostri che rapiscono fanciulle vergini, preferirebbero immolarsi come difensori della donna a tutti i costi

Sig. Augello, è al corrente di questo articolo di Stasi, apparso sul blog dove lei stesso scrive?

"[...]le donne non operano secondo i dettami femministi. E il più delle volte, quando gli capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita, inorridiscono. La maggioranza delle donne non si sente a disagio nel proprio ruolo, conosce le proprie eccellenze e i propri limiti, sa sfruttare le prime e cerca di compensare i secondi. E non odia gli uomini, non considera ogni atto sessuale uno stupro, né il corteggiamento come una molestia o manifestazione di oppressione sessuale. Interpreta la relazione con il proprio compagno in modo tendenzialmente costruttivo e cooperativo, dove ognuno dà un contributo al benessere della coppia :doh: :rofl1: , e l’idea degli stereotipi non la sfiora minimamente.


Una schiacciante maggioranza di donne continua a sognare un matrimonio d’amore, :sleep: una famiglia stabile :muro: e moderna, :wacko: dei figli, un lavoro soddisfacente e commisurato al merito  :unknown: e agli sforzi formativi :flag1:
Per quanto numerose, le coppie che si separano, con tutte le anomalie connesse, sono meno di quelle che restano insieme lealmente, costruttivamente e con amore."


Continua Augello:
si trastullano di giochi di potere sulla pelle di famiglie e nuovi nati

Sig. Augello, come definirebbe le spregiudicate operazioni comunicative di Stasi che deplora il gender a parole e difende coi fatti "diritti" che al gender aprono la porta? Cosa sono se non "giochi di potere sulla pelle di famiglie e nuovi nati"?

[...] la stanchezza di affrontare inafferrabili mulini a vento

Qui do ragione ad Augello: basta storie di mulini a vento e domandatevi perché il vuoto celato dietro la scaltra ambiguità delle vostre parole non ha mobilitato le masse a "votare" per voi.

COSMOS1:
1 la parabola di Stasi nel nostro settore è un copione stravisto: arrivano lancia in resta, con proclami da crociati, fanno ferro e fuoco, si raffreddano, si arrabbiano, accusano gli altri di non condividere, se ne vanno. OK

2 la solidarietà maschile è un ossimoro. I maschi sono in competizione, non possono essere solidali. Quel campo, quel cavallo, quella donna sono o miei o tuoi. Tertium non datur

3 con l'esperienza abbiamo imparato che conviene accordarsi, la guerra totale non conviene a nessuno, nè a chi vince nè a chi perde (disagio della civiltà)

4 nella storia delle religioni l'epifania del maschile è una frattura: nulla lo lasciava prevedere. Il dio originario è madre. Solo una rivelazione storica, reale, del Padre, può emancipare l'uomo (maschio e femmina) dal dominio della madre e farne un essere autonomo, una persona. Oggi questa rivelazione si va offuscando, il che spiega l'eclissi del maschile.

5 il femminismo è un attacco alla società tradizionale (come il comunismo, il terzomondismo, lgbt, etc). I maschi sotto attacco reagiscono, ma la reazione si ferma quando sono fuori pericolo o quando si accorgono che non c'è nulla da guadagnare. Mantenere un impegno costante dipende da una visione alta dell'esistenza: per Risè e per Barnart il maschile non è "la mia squadra" ma appunto una ierofania

6 quindi noi abbiamo a che fare con due gruppi di maschi: quelli sotto attacco, che combattono per sopravvivere e pensano ad altro (figa, soldi, potere) appena il loro problema è risolto (la stragrande maggioranza) e quelli che hanno una visione alta della storia (una esigua minoranza)

7 possiamo noi arrabbiarci con Stasi perchè appartiene al primo gruppo?

8 possiamo approfittare del fatto che Stasi appartenga al primo gruppo per dialogare con lui nell'ottica di una visione alta della storia?

Vicus:
Il dialogo è possibile con tutti, purché ci sia accordo su quei pochi principi non negoziabili, senza i quali sarebbero più dannosi che inutili alla causa maschile.
Se poi non si fa attivismo per fini personali e c'è un po' di rispetto del prossimo e di educazione, non guasta.

COSMOS1:

--- Citazione da: Vicus - Gennaio 02, 2020, 12:47:59 pm ---Il dialogo è possibile con tutti, purché ci sia accordo su quei pochi principi non negoziabili, senza i quali sarebbero più dannosi che inutili alla causa maschile

--- Termina citazione ---

a mio parer non è necessario neppure un accordo su principi non negoziabili

anzi, meno accordo c'è più è utile il dialogo

certo che dal punto di vista strategico è meglio iniziare a discutere con chi è meno diverso da noi, perchè nella situazione in cui siamo, discutere con chi è troppo diverso ci farebbe esaurire ogni possibile risorsa

ma Stasi appartiene ad una area che non è troppo distante da noi: se non discutiamo neppure con chi ha preso coscienza che c'è un problema maschile, con chi discutiamo?

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