La Spagna è un Paese latino e almeno formalmente cattolico. Eppure, lì il femminismo e altre leggi ultraprogressiste (procreazione artificiale, matrimonio omo, utero in affitto, uso di embrioni in laboratorio) hanno preso piede come e più che nei Paesi di cultura protestante, anglosassoni e scandinavi. Come mai? E' un fenomeno recente venuto dal nulla, o affonda le sue radici nelle pieghe della storia spagnola? Per esempio, perché la guerra civile (che pure non è mancata da noi in vari momenti storici) è stata così virulenta, portando un popolo di sensibilità latina a simili profanazioni?
Sembrerebbe che con l’Età Moderna la Spagna abbia visto nascere una visione dell’uomo di tipo tecnocratico (in cui l’uomo è solo un oggetto, la ruota di un ingranaggio), di cui vediamo gli effetti ancor oggi in leggi inaudite in altri Paesi specialmente latini.
Questo progressismo parossistico proviene dalla sensibilità del popolo, o non è forse stato imposto e pilotato dalla sua classe dirigente?
Provo ad azzardare una risposta, necessariamente per cenni ed indizi data la complessità della materia; lasciando al lettore completare gli spazi mancanti partendo da queste tracce di una storia mai scritta:
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