Il suo unico, possibile neo è che è forse troppo equilibrato, troppo preoccupato di non schierarsi, di non dire tutto quello che si dovrebbe e potrebbe dire.
Ehm... è davvero imbarazzante ma oggi Stasi ha aperto uno dei suoi "tavoli" nientemeno che con una femminista. Avevo detto che una volta ottenuto qualche scranno politico avrebbe finito con l'inciuciare con le femministe ("non estremiste") ma questo sta bruciando le tappe.
Domani leggeremo: ho aperto un tavolo con quelle di Bibbiano!
Ai poveri illusi che lo considerassero un "gesto di civiltà" ricordo che queste sono femministe: la lotta civile non si fa col "dialogo" (zerbinesco e opportunista), ma con la verità. Che non appartiene (ripeto per gli illusi) alle
femministe, che non sono angeliche ignare creature da salvare con cortesi inchini ma serpi velenose, mentre un attivista maschile dovrebbe come minimo non intorbidare le acque con iniziative ambigue come la sua.
Qualche anima bella che vede in me nientemeno che un "nemico della libertà" ha scritto che Stasi ha "quasi" sfondato il muro del mainstream. Ma già si sta calando le braghe, al punto che quando, di dialogo in dialogo, arriverà in TV o sui giornali sembrerà quasi indistinguibile da una femminista.*
Se l'illusione persiste, prima di alzare bandiera bianca per manifesta irrecuperabilità ricordo la zerbinificazione di politici del calibro di Salvini.
Quindi: come dice Cosimo il lavoro di Stasi è valido nella misura in cui sbugiarda Ro$A Nostra. Ma peana e medaglie alla memoria sono davvero fuori luogo.
* Per chi avesse la memoria corta: "
Le donne non operano secondo i dettami femministi. E il più delle volte, quando gli capita di incocciare in una predicazione femminista più esplicita,
inorridiscono. La maggioranza delle donne non si sente a disagio nel proprio ruolo, conosce le proprie eccellenze e i propri limiti, sa sfruttare le prime e cerca di compensare i secondi. E
non odia gli uomini, non considera ogni atto sessuale uno stupro [pare di leggere una pagina femminista], né il corteggiamento come una molestia o manifestazione di oppressione sessuale. Interpreta la relazione con il proprio compagno in modo tendenzialmente
costruttivo e cooperativo, dove ognuno dà un
contributo al benessere della coppia :rofl: , e l’idea degli stereotipi non la sfiora minimamente.
Una
schiacciante maggioranza di donne continua a sognare un matrimonio d’amore, una famiglia stabile :dash2: e moderna,
dei figli, un lavoro soddisfacente e
commisurato al merito e agli sforzi formativi :flag_of_truce:
Per quanto numerose, le coppie che si separano, con tutte le anomalie connesse, sono meno di quelle che
restano insieme lealmente, costruttivamente e con amore."