Direi che paragonare il Coronavirus alla Morte Nera, cioè alla peste del 1348 che sterminò un terzo della popolazione europea (ed eternata dal Boccaccio nel Decameron) sia quanto meno azzardato. Per il momento, in Europa e anche fuori, ne uccide di più il comunissimo e semplice raffreddore. Per quanto riguarda la condizione del Papato, nel Trecento il Papa era ad Avignone, strumento politico in mano al re di Francia. Oggi è ancora in Vaticano. Dopo Avignone ci fu lo scisma (più papi contemporaneamente). Oggi abbiamo un Papa dimissionario (emerito) in Vaticato (ma sarebbe più corretto considerarlo un prigioniero, più che emerito) e un Papa riconosciuto da tutti (Bergoglio), anche se molti lo stanno maledicendo e si stanno augurando che tiri le cuoia assai presto. Diciamo però che ciò che è accaduto nel Trecento anticipa quello che rischia di accadere tra breve: un Papa che sarà costretto a fuggire dall' Occidente, oramai in piena dissacrazione, non ad Avignone ma a Manila o in un'altra città del Terzo Mondo e un morbo assai più devastante del Coronavirus e della peste del Trecento che sta facendo e farà dei danni assai più micidiali, idonei a destabilizzare società, identità e cultura europea: il virus del "politicamente corretto". Dopo aver constatato i danni del quale, la falcidie della popolazione europea dopo l'imperversare della peste del Boccaccio ci sembrerà persino una barzelletta e una commedia (anche se non "Divina").