Autore Topic: Pasolini recuperato da Del Noce  (Letto 731 volte)

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Offline Vicus

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Pasolini recuperato da Del Noce
« il: Marzo 05, 2020, 12:49:08 pm »
Trascrivo qui un magistrale commento di un utente di Blondet:

Credo che in Pasolini queste due anime in lotta, nella sua esistenza comunque lacerata, vadano considerate entrambe, quindi sia l'aspetto "della mano sinistra" che perfettamente viene qui descritto sia l'aspetto che per esempio magistralmente Marcello Veneziani nel suo libro" Gli imperdonabili" coglie, definendo Pasolini "Reazionario senza grazia" usando un'espressione che lo stesso Pasolini usò in un'auto recensione :"Sono uno sgraziato Reazionario"... E si badi bene, infatti la critica di Pasolini al Fascismo non è una critica all'aspetto "reazionario" dello stesso stesso, ma una critica al suo aspetto "progressista" di distruzione dei valori tradizionali, la stessa critica che muoverà dopo alla sinistra, quindi paradossalmente una critica "da destra" del Fascismo... Insomma si tratta di "separare il grano dal loglio" in questi casi, e credo che il grandissimo Augusto Del Noce fosse consapevole della contraddizione di cui parlavo in Pasolini, ma allo stesso tempo vedeva come le posizioni pasolininane potessero convergere attraverso una loro rettificazione con il suo discorso, quel discorso che con una preveggenza incredibile anticipò come la "marxistizzazione delle coscienze" non sarebbe avvenuta col comunismo, ma col capitalismo avanzato.
Ci sarebbero molte altre cose da dire su Pasolini, di lui la sinistra celebra il lato più detestabile, ma una sua lettura attenta fatta da molti a "destra" porta a scavare in un Pasolini diverso "più acuto e sofferente ", un Pasolini che Sanguineti (gruppo 63) definì "il rappresentante tipico dell'anticapitalismo reazionario, cattolico e romantico", il Pasolini che vedeva nell'onda permissiva il nuovo oppio dei popoli, che descrisse la "mutazione antropologica" portata dal boom economico e dalla società dei consumi col passaggio dalla borghesia patriarcale, cattolica e "autoritaria" alla post-borghesia femminea, permissiva e cinica, il Pasolini delle battaglie contro droga, aborto, distruzione della famiglia etc. Il Pasolini che collabora col cattolico Giovannino Guareschi scatenando l'intellighentia di sinistra, il Pasolini che dialoga con Pound, insomma quel Pasolini che potremmo annoverare fra gli "anti-moderni" per cui come scrive nella poesia Un solo rudere:" io sono una forza del passato... solo nella Tradizione è il mio Amore. Vengo dai ruderi, dalle chiese, dalle pale d'altare, dai borghi dimenticati"...
Certo l'anti-modernismo conservatore di Pasolini, la sua difesa del mondo rurale tradizionale, la sua inattualità. non è nel nome del Padre, ma nel nome della Madre, questa la vera questione, il punto centrale da capire, come scrive Veneziani :" la differenza tra i conservatori e Pasolini fu che i primi lo erano nel nome del padre- da cui il loro paternalismo autoritario-, lui invece lo era nel nome della madre- da cui il suo legame ombelicale col passato perduto, la sua nostalgia del grembo materno. In quella differenza c'è la sua eresia e la sua omosessualità. All'amor patrio preferì l'amor matrio. Più che le radici amava le matrici, la madre terra [...] e la madre lingua."

Mio commento:

La sinistra cercò sempre di strumentalizzare Pasolini occultando al pubblico meno avveduto la reale portata del suo pensiero.
Un artista non è grande perché indossa la camicia nera, o rossa, ma perché libera dal sonno indotto dal Potere. Pound diceva che gli artisti sono le antenne del genere umano. Accade spesso però, che un autore sia avversato proprio da coloro, che trarrebbero maggior beneficio dal suo messaggio artistico. Come Picasso, di cui un amico scultore russo (di talento) mi ha saputo solo dire che era un "degenerato" senza vedere l'anticipazione profetica di una rivoluzione nella società occidentale, che se fosse stata compresa non l'avrebbe travolta.

La critica moralista a Pasolini fu una cortina fumogena destinata a un pubblico alienato e sradicato dalla società di massa, che più di ogni altro avrebbe tratto consapevolezza dalla sua opera. L'arte occidentale contemporanea (le rare volte che vale qualcosa, vedasi Joyce) è complessa e piena di elementi spuri. E' urgente creare un'alfabetizzazione artistica e cinematografica già presente da tempo in altre nazioni, che anche per questo ancora ci colonizzano non solo politicamente.

Gli anglosassoni controllano il mondo anche grazie alla loro letteratura così complessa e ricca di significato. Dona loro una consapevolezza che fa dire a un John Le Carré del pur grande popolo russo: "Hanno un cuore immenso... e un'immensa ignoranza".
« Ultima modifica: Marzo 05, 2020, 13:09:21 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.